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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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| Scende la calda sfera e il suo tepore,
del dì l'inezia d'un bagliore resta;
le strade intorno come un cimitero,
e fioco lume appar da ogni finestra.
In me il già vago scade in incertezza,
tristezza induce brividi alla pelle
e
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| Quei mesi dell'anno
né freddo né caldo,
stagione finendo.
Di bombe, abluzioni...
poi freddo feroce, improvviso ed alterno.
È un caldo ed un freddo
che giovani tempra,
che svuota la terra
e vecchi sotterra.
Non afa
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| Amor mai generato o nato morto
supposto forse o solo immaginato,
di sentimento si vestì impressione
miraggio d'infatuato in gran tormento.
Un dolce sguardo dal bell'occhio colsi
e lei pensai, pur lei dal mio lo stesso,
e nel mio
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| Sempre non dura in vita d’uomo il sole,
nube l’offusca e sogno e corpo muore;
oblio sul giusto e sul perverso scende,
confonde poi chi resta pula e grano.
Chi ruba non è causa della piova:
da noi, dacché si è smesso piove ancora
con glabre dune e
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| Nell'afferrar l'attrezzo sul balcone
si stende snella con movenza lieta,
me scorge dirimpetto un poco a lato
e man sul sen due lembi tira in suso.
D'immensa sua beltà tutore austero.
tratto di cute bianco immacolato
con gesto
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| A me, che già rattrista stare al chiuso,
solo e negletto in quel silenzio greve...
specie con pioggia, quando manca il sole
e di dubbia ragion, turbano suoni:
Un legno mentre si stagiona scrocchia,
o di persiana un improvviso
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| Antonietta e ritornata!
Fu turista in tre Paesi:
spesso è stata fuori casa,
e conosce il mondo vero.
Vita e morte ha conosciuto,
matrimoni ... funerali
esperienze, belle e brutte,
e discerne il ben dal male.
Buon dai tristi sa
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| Freddo lucente
e invan pregiato legno
rigonfio e freddo dentro
su spalla a tratti
o guanti alle maniglie
Parenti e amici
riuniti
ad onorare quel tale
che si faceva amare
C'è pur colui che offese
ma ormai regna la pace
sospeso
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| Dove potrei cercare per trovarti...
è un chiodo fisso questo mio tormento,
agevol m'era stato fino a ieri
ed ora il cuore mio ti cerca invano.
Su dove cosa e chi frequenti il giorno
è vana la ricerca d'un appiglio
e dove allor ti
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| Vi prego ascoltate;
però non seguite!...
Sto andando... a Casaccio!
“Si scaldano e ribollono le sfere,
s'incendiano, nel rodere pensieri;
macinano, ruminano, ripiene
d'eccesso che c'è stato fino a jeri.
Saltellano, nel mio
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| E parla come mangi, che ci vuole?
Poi non si parla con la bocca piena...
le cose fare sempre una per volta!
È buono e salutar poco foraggio
e restar sani e smilzi per l'alcova:
ben poco usa parlar l'astuto e il saggio...
A tavola
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| In seno ai coloni
è un sinbolo e sfida la spiga
e impegno d'amore!
Un suol verginale
dalle acque malsane
scavando voltando, esibirono
ai raggi del sole.
E spiga più antica
con gioia lor vider primieri
formarsi
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| "È colpa grave!" Avverte il Dio severo
quella confusa impresa ... il fornicare!...
Del motto il senso non m'è noto appieno,
ma penso con prurito abbia a che fare!
Immagino, un consueto, buon rapporto,
in due, seguendo il
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| Antico avanzo riaffiorò dal suolo,
tesoro ormai da tempo vagheggiato:
d'Enea lo sbarco, le lampanti prove,
che il nostro sito elesse e non alieni!
Il profugo di Troia è qui approdato,
conforme a descrizion di vate antico
latin,
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| Fu sguardo d'intesa,
ed a seguire poi...
sussurri e risolini.
Ed io tra di loro...
come un cavolo a merenda!
Tra un bisbigliar sommesso,
frequenti ed improvvise
di risa le esplosioni.
Sorrisi allegri poi,
leggeri... d'amore.
E, al
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| D’Asia vicina tagliator di gole
che ti ergi a giustizier del mondo intero
bizzeffe ne hai motivi in ribellione
ma l’ascia tua sotterra e discutiamo.
A tempi primordiali vincolato
sospinto da violenza inaudita,
te guida una dottrina assai
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a pompeo conte.
Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
| Con speme appesa a un filo, assiso strizzo
e invoco il rio destino
d'un sassolino almeno! ...
E si ode un vago, lieve scricchiolio...
mi affaccio, e il fondo vedo lindo e chiaro:
"È legno che si assesta, ohimè
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| La “gang” entrò di notte in magazzino,
avendo in basso scardinato infisso.
In verità, piazzarono un bel colpo:
riuscendo coi formaggi e, coi prosciutti ...
ovini interi a trafugar financo...
Fuggendo ancor dal lesionato buco,
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| Con l'auto s'arrestò, bramando il fumo,
con calma, cercò il fuoco e infin s'accese...
e coda si formò tra grida e offese!
Tra sbuffi compiaciuti infine mosse
sicché, sgravio ne venne e il denso sciolse.
Consueto tal
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| Veline, Propaganda, Ufficio Stampa...
cambiar la società, "romanizzare!"
Un "Uomo Nuovo" s'iniziò a formare
di “Nuova Italia” e i "suoi" principi sani.
Cambiar sé stessi in pubblico e
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| Guarda al cielo l'ortolano
zuppo e lercio come il suolo,
e poi al campo con angustia
mentre ormai declina il sole.
La tenuta è un cimitero;
ei s'accosta al suo trattore:
spurgo a pompa ed olio a posto...
però l'orto è uno
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| Davanti alla fermata, che ci fate...
è grave oltraggio a Dio non lo capite?
A me lo dite, andiamo confessate,
da quale monastero voi fuggite?
Licenza avere avuto ribadite,
ma quella è militare d'attinenza;
voglio sentir che dice
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| Di chiave manco, e a rimirar la porta
deciso ad aspettar che alcun ne sorta,
rinuncio infine, dell’attesa esausto
il fianco volgo e per partir m’imbarco...
Quand’ecco con il cane un giovin n’esce:
d’un guizzo torna l’occhio sul portone
ma guardo
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| Già vite proletarie pien di stenti
con scarso cibo e tribolo nei campi,
s'udiron richiamati padri e figli
da Patria ch'era ancor solo d'intenti.
Nel freddo estremo su per monti e valli
o ad arrostir nel sol fra insetti e tanfo,
sedare il
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| Sol poco sovrappeso, normoteso,
se fuori, prendo solo un cappuccino...
volendo ritardar lungodisteso
è vegetal mio cibo preferito.
E sobrio al consumar, ma che ci vuole?
Stravizi lascio ad altri, e far casino,
son monco d'altri vizi,
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| In una morsa stringe il tempo, stringe,
banali impegni arrestano il pensiero,
muovendo, manca tempo ad esplorare
nel cuor sentieri e palpiti d'amore.
Nel contrastato agir, comunicare
con monchi accenti come tra primati;
uscir mangiar dormire,
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| Col suo artiglio lascia il segno,
ed il viso mio non mente;
quella donna è assai malata,
ha un carattere violento.
Ci sto insieme, ma distante;
sempre in guardia, sempre attento,
pronto a reclutar soccorso
teso, osservo il suo
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| Un euro su dammi
che fo colazione!
Un euro, signori,
ché anch'io avrei fame!
“Un euro prego..."
davanti a vetrine,
e alcuno che dice:
“Ma va' a lavorare!”
“trovassi, ci andrei!...”
Poi liscia una spalla:
“Amico, il
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| L'avevo messa in forma di canzone
per meglio digerita rievocare
da piccolo del sei la tabellina.
Ma poi tornava musica gradita...
e incerto, quelle cifre ingarbugliavo!
Or scarso di memoria, come allora
maturo, tengo sempre ad imparare...
ma
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| Sapon mi capitò che lava e incera
che pelle rende un pavimento grasso
a me che amo averla linda e liscia
e se profuma un po' già mi disgusta
Persino al dopobarba riluttante
poiché può sospettar di lei il consorte
pel
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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