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♦ Bruno Leopardi | |
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Giugno 2025 |
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Manuele Battan
Le 52 poesie di Manuele Battan
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Sul lembo liso
del tuo vestito
un strappo
come fiordo emana
profumo di
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E’ ora di partire
io muoio dentro
e tu bevi il caffè
sospirando
non devo fermarmi
fino a domani
la notte ha con te
l’odore acre di alcol
il colore delle farfalle.
Ora che vola
sabbia su di noi
non è tempo
di
leggi

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Forse non ci siamo
sciolti in unico fiato
per paura di volare
al buio
di un lampione
appassito
Senza cadere nel vino
siamo ancora
seduti ad ascoltare
il
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Alla fine siamo
tutti soli
solo vodka
arancia
e candele
sbrodolate
Siamo bestie
barcollanti
nel ventre
di
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D'incenso si droga la luce
anche quando al mattino
s'opacano i sogni infranti
Rincorrono gli uni
le
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Occhi sbarrati
al grido
sussurrato
d'un sogno
ancora
assopito
...e poi sale
un
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Sagre di innocenti
lustrati a festa
da lanterne stanche
- appassite da ore
di luce propria -
tingono su visi terrosi
mezzaluna e stella
- non di cielo ma di patria -
e sussurrano nenie
- uno stordire visionario -
al plenilunio
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Se il mare
si sgualcisce
non arenarti
al porto:
naufraga
spavaldo.
Solingo ascolta
lo sciabordio:
sussurra
un ineffabile
segreto.
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Questo silenzio
torto a sé
come foglia
il canto profuma
s'aprono
campiture
di vuoto
quando il cielo
in tramonto
ferito d'amore
si commuove.
Si sta al galoppo
sugli omeri
dell'orizzonte
e di là da quello
altri
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Una fornace
il petto
il salice
su rami commossi
sfiora
e da fronde franta
di mirtillo
s'adombra.
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Resa fronda
scorre
la mia mano
sfibra le vesti
d'una notte
misteriosa
e divina.
Sguardi
accordi dissonanti
d'un coro di singulti
ricamano solidi intrecci
di sensazioni
senza tempo.
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Manuele Battan.
Origlio
dietro lembi di vacui dissapori
la luce frustata si schianta
rigurgitano i soffitti
pustole di intonaco guasto.
Sedimento
storpio di idee
in questa pozza di morte
che annega ma rinfresca.
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S'impregnano
del verde dei prati
luci d'un inverno stanco
nel mio
nido nascosto
lampi neri
cavalcano onde
di sospirati abbandoni.
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Getterò pugni di sale
su questo dolce amaro ricordo
denso di ineffabili sospiri
e di questi venti
ora sciolti
in un unico alito d'aurora
impugno un fascio
di fiori calpestati.
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O Luna
dai raggi spinosi
le sempiterne vie
tu assiduamente percorri
che Madre natura t'assegnò
quando ancora i sospiri
non fendevano l'aria umida
del ricordo del giorno
trucchi la notte
dove fertili sbocciano
dolci istantanee
sullo
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Carnale m'apparve
da lungi la intravidi
biondi fermagli
schegge di sole
ornavano i copiosi capelli
celestiali nembi
la eclissavano
esalavano nell'aere
languidi vapori.
Ubriachi udirono
i miei sensi
squillar di trombe
stormire
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Corteggiate
cedono
saline stille
alle lusinghe
di sbiadite
fotografie
immobili
palpiti eterei
di
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Scodinzolava
vibrante di fusa
la coda dell'occhio
inciampata sui pori
come crateri di luna
gorgoglianti
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Ancora godevano
allevati da turgidi seni
teneri pargoli
turlupinavan il tempo
con embrionali sollazzi
erculei
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Impietriti
si assopiscono
canuti marosi
gongolano
molecole malate
adulate
da un poliptoto
di suoni
imbevuto il
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52 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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