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♦ Adriana Bellanca | |
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Pamela Li Manni
Le 254 poesie di Pamela Li Manni
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| Sento profumo di cuore
e m'accorgo che l'istinto mio vaga da se'
e volge il viso suo,
dimentico dei punti cardinali,
verso colui che suona la Vita e l'Amore
senza memoria di ritmo,
se non il battito del suo cuore.
Egli dirige già
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| Penso a te
che m'inondi di brivido
con la musica che Amo.
Con le note tue alzi la voce
ed urli il mio sentimento.
Chissà se anche in cuor tuo
è nato un tormento,
o se abbracci l'occasione
d'accoglier il momento
d'una
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| Travolto e catturato da questo vento che promette,
che soffia note ed Amore,
soffia l'Arte che hai nel cuore...
Non ti duole l'attesa d'una Vita che pare non muti,
ma che brucia sopra un carbon'ardente
d'un presente che miete speranza.
Oh
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| A passi lesti voglio udire il cuor tuo
guadagnare il terreno verso il mio...
E non osservo, ma ad occhi chiusi
avverto il profumo
sempre più intimo e vicino,
che mi narra di noi...
Noi che sappiamo di noi,
del medesim'aroma
che sussurra
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| Mai prematura la dolcezza che proponi,
sia con forza che con lentezza degl'umori
talvolt'assopiti, talvolt'agguerriti...
Ah... stridula intonato
quel suono che parla innamorato!
Come manto di culla m'avvolge
nel silenzio invitante della
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| E dalla terra t'innalzerai abbracciando il cielo
con piume ch'accarezzeranno il vento
ed il tepore del Sole.
Bacerai nuvole che inseguiranno la tua scia.
Come profeta sarai accolto fra le rotondità dell'etere,
ove vorticherà il tuo
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| L'ombra mia combacia alla tua
e mai si scosta in ogni dove,
in ogni tempo,
in ogni azione e passione.
Freme nell'attesa
di raccoglier la matassa
e sbrogliare le memorie
aggrovigliate dal tempo.
Son la mamma del tuo cuore
Son la figlia del tuo
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| Novembre che par'emarginato
dal corso delle stagioni
e funge da filtro
che frena le illusioni.
Come cadono le foglie
baciate e cullate
dal vento di carezza
mitigano le paure
per una realtà più vera
che preannuncia una
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| Bollicine d'esultanza
nascono ad oltranza
nuotando come pesc'impazziti
senza meta
senza speme
ma saziando la sete
d'un'atavica previsione
che di me fece il peccato
e la stess'assoluzione
...che più non v'è.
Giro di
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| E come carne vorrò bruciare
sulla tua brace
che arde sopra pietre
dal gelo dei secoli sfidate.
Vivrò nell'amplesso delle nostr'attese
e scalerò quest'ultimo monte
senza richieste, né pretese
violentando il
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| Farò, dirò ed assumerò il ruolo mio.
Sarò l'Io
Pesanti i passi miei
giungeranno a destinazione
con l'ostinazione
di chi persevera all'infinito
marciando nel labirinto articolato
abitato da altezzosi e boriosi
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| Scordo il nulla
e mi riempio del tuo tutto
che sovrasta la sapienza
ed adotta l'essenza
che basta per Amarmi
Busso all'uscio tuo
sapendo ciò che chiedo
Varco la tua soglia
respirando aria di te
inebriante filo di porpora
che
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| Brezza sul mio viso
cela il porpor'accennato
che l'occhio audace tuo
ha dipinto inconsapevole...
Musica d'Amore
risveglia gl'assopiti sensi
che destati nella notte
sussurrano alla luna
implorando il suo bagliore...
Non facili ricordi
sulle
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| Com'è dolce sparire pigramente
dentro un fumo d'incenso
al sapore di zolfo.
Che pace nel gradual'abbandono
mentre l'appanno mentale
consuma lento la vista
e scema l'anelito di Vita.
Sfumo i tratti arrotondati
così come i
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| Principessa dei miei istinti
distinti ed attenti
ai sentimenti
che varcano un confine
non ancor'espresso.
Principessa delle lunghe attese
senza pretese
d'un'eco ch'ancora non giunge,
forte e chiaro
nell'album dei miei
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| Chi sarà l'artefice del delitto nostro?
Forse il contrasto che porta all'impazzo...
Forse la nud'apparenza
che s'impone nell'esistenza
violentando l'Anima
sino all'ultimo sprazzo di luce
quando ancora i sensi imploravano
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Invia un messaggio privato a Pamela Li Manni.
| Il ritroso lento- andante
della memoria mia ansante
concede al grigio globo
di sostare in ogni luogo
da codesto mio passato
dal funesto mio vissuto.
Rivoli amari sgorgano
da occhi fermi
nel punto cruciale del non Amore,
da bocca a cuore
che
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| Un attimo rubato alla magia
un momento solitario
fra memorie deluse
ormai arrese all'evidenza
vorticata intorno a noi...
Come carezza d'amante
l'occhio ha causato brivido
Come pennello d'Artista
lo sguardo ha dipinto
l'opera più
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| Portami via
a cavallo delle note tue
su regni astratti
su crateri ardenti
su sogni accesi
sulle albe appagate
da una notte mai assente
Portami sulle labbra tue
ov'ogni respiro dice di me
ov'ogni soffio scalda
l'incavo del mio sorriso
da te
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| Consumo il Tempo
e non m'accorgo d'averlo allagato
con lacrime che reclamano l'abuso loro
per una Vita senz'Amore.
Stringo i denti
come lacci di scarpe
per meglio calzare
nel perimetro d'un cuore
nato per un corpo che non è il
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| Spengo il silenzio
e biasimo il buio
Sciorino il cuore mio
ai pudori contrariati
dubbiosi, accorati
Corro sul posto
soffocando la vergogna
col cuscino di piume
all'apparenza innocuo
ma fatale al non Amore...
Brivido fecondo
matura sul mio
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| Caustica controanalisi d'un infermo sognatore
che sputa la sua diagnosi come fosse un dittatore
Lo sgambetto è meritato e perché l'urto sia efficace
serve un despota che si rispetti e una docile giovenca
accovacciata fra fili d'erba
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| Non so cosa darei per un'occasione diversa.
Non so cosa darei per non sentirmi persa.
Vorticare in un altro lembo di cielo,
formare una parabola
come nuovo sentiero sempre in salita.
Asciugare l'alone appannato
che m'annebbia la vista e la
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| Dova vai se 'l profumo tuo
si dilegua oltre i confini dell'ombra mia
avvinghiata al perimetro del tuo nero dissenso...?
Dove fugge l'aroma dei tuoi sensi
quando ti volti alla stregua dei rimpianti
mentre 'l cruccio investe nell'agonico cuore
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| Sono un pesce senz'ossigeno bagnato.
Sono la creatura a cui 'l Nulla, nulla ha dato.
Ambiziosa di volare con le ali di Icaro
non m'accontento di rade folate d'aria,
ma bramo Eolo ai piedi miei
che senz'affanni m'offrirebbe tutto 'l vento che
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| E' ad ottobre che il vento mastica le foglie
quasi a volersi nutrir d'autunno
per sovvertire il non Amore...
E' ad ottobre che le strade appellano un tappeto
che di verde colore, come coltre di seta
ricama piedi di passanti, disegnando un
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| Ed ecco che sbocci dinnanzi agl'occhi miei
come fiore in Primavera,
come sorriso
che m'attende ogni sera,
quando t'incontro fra le mura dei nostri sogni...
Ed ecco che sai inebriare senz'intrusione
ma in punta di piedi con la passione
di
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| Labbra carnose accolgono un morbid'ostaggio
nel sublime momento d'un avid'oltraggio
Mai sazia di giochi proibiti
nell'andirivieni d'un'altalena che geme costante
e che spezza la voce nel fatale momento
quando esausta crolla sul fiore appena
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| Una nenia fa da sottofondo
nella funebre marcia verso l'insolito buco nero
Come calamita m'attrae
e come robot teleguidato
mi avvio come fosse un'altare
ove alcuno sposo attende giulivo
ma la sagoma d'un mesto sorriso
ghigna per implosione
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| Mai più un'occasione per dirti ciò che sono e sento.
Mai più la sensazione del tuo volto accanto a me in ogni momento.
Ciglia mai asciutte incorniciano gl'occhi miei sempre sognanti.
Gote solcate formano due rive per parte
ove
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254 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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