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♦ Rita Angelini | |
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omissam
Le 393 poesie di omissam
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Le ali del pensiero
offuscano le mie risalite.
Son gemme
fili mai spezzati
labbra rosa aperte...
siedono sui miei gemiti odierni
sulle mie enciclopediche barbarie
sulla grida del nome mio.
Il ricordo si colora del mio sangue
rincorre il mio
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Si dice che quando si muore
non si vede più.
Il buio fa pastasciutta con la notte
il bianco profuma di madonne d'oblio.
Eppure la morte,
necessitante salvifica,
è il giusto compendio alla vita,
organicaonirica,
lauta ricompensa
ad
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Si dice che quando si muore
non si vede più.
Il buio fa pastasciutta con la notte
il bianco profuma di madonne d'oblio.
Eppure la morte,
necessitante salvifica,
è il giusto compendio alla vita,
organicaonirica,
lauta ricompensa
ad
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| Le tue mani,
draghi alitanti,
si muovono con sicurezza
di chi sa...
io,
abbagliato immobile,
osservo le falangi scivolare suadenti.
Ti guardo incapace di respirare
le cosce aperte come una piazza
sono ambrate di cercata solitudo...
clitoridizzi
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Sovente mi cristallizzo,
molecolizzandomi.
Inizia così un paradisiaco,
fantasticante viaggio...
discendendo da monti venerei
scruto,
tra rampicose e arbusti piliferi
m'appare,
aggrottata rugosa,
un'apertura velata...
scansando grandi,
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Perizomizzo l'altrui desio,
orco stantio,
sobillante pre- presocratico
ma stanoche non mi va!
Ho occhiaie da barabba
peli ritti
ossacce a delinquere...
noooooooooooo, stanight no
non voglio arcipelaghi stracchi
ne danzanti ventreuterine,
non
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Il giorno che vide
il suo primo sorriso
pioveva acqua turchina.
Segno premonitore, dissero.
Crescente radente,
distribuiva speranze
ritagliava inganni
storpiava rane nane
sovente orinava liquidi smeraldosi...
col tempo si abituarono
ai suoi
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Te,
perché hai capezzoli muti.
Sai d'ortica fluida
profumi di vento ospitante.
Voglio te
perché fai discorsi di pane
indossi malinconie sciatte
menti perfino a te stessa.
Voglio te,
solo te,
unicamente te
quando piangi lacrime
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Scrivi cialtrone speziato, scrivi.
Vita d'inchiostro svelata, la mia.
Macchiaccia nera su sfondo candido,
ahhhhh, voltaire, aiutami tu...
dai scrivi
organizza maratone di bic calienti
performance di aurora sbiadenti
dai, occultaci i tuoi
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Al solito cancello.
Rammento il tuo sorriso adiposo
lo sento appiccicato alle spalle,
ancora.
Il tuo costume,
arcobaleno girotondoso,
cosparso di sudore blu.
Le tue mani,
fresche pergamene,
prensili sui miei pensieri alterni.
Ci vediamo al
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stolto fino allo sfoltimento
m'incespuglio in viali ombrosi...
claudico
ma tiro innanzi
sforbicio
ma non poto
e poi, aragostando chiaviche agostiane,
m'infilo in dedali d'infraditi scalzi.
Ma perché così disadorno?
alacrizzo
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| Spiarti mentre dormi,
esercizio crudele.
Il ventre,
caldo capiente,
s'alza seguendo un percorso pensoso
s'abbassa poi
con morbidezza di bimbi.
L'addome segue con regolarità
un ritmo d'angeli.
Posso contare,
lieve contrazione
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Ci saranno sere in cui usciranno lacrime
sere in cui ti sentirai perduta
dove non trovi vie d'uscita.
Sere in cui starai per cadere
sere dove non arrivi neanche al letto
dove domani non arriva mai...
sere tinteggiate di gramigna
sere dislocate
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Sono un uomo sincero.
Al punto da non credermi.
Girovago la verità,
incredula assoluta,
la fertilizzo con pulsioni da Goljàdkin.
L'ammortizzo in modo tale
da vestirmi di essa
di nutrirmi con essa
di convivere con la sua
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Un mondo sprovvisto, m'appare.
Guardo lo spazio con l'indifferenza
del malcapitato di turno...
uomini,
piccoli immobili,
adornati di speranze al contrario
corrono formicanti.
Aliti di vita,
d'assenza conosciuta,
s'agitano tra bus anonimanti
e
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Dai, sii prudente.
Sfoglia le tue mani
ora trasparenti ali
apri le finestre dei tuoi occhi
spalancali ancora alla vita,
come sempre hai fatto
madre sorgente.
Ora il tempo accumula
detriti sul tuo essere,
ora che le stagioni
rallentano le tue
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a omissam.
Oggi, il tempo,
quello mio,
s'appropria del mio corpo.
Lo rende vulnerabile
stranamente mansueto
curvo sullo scorrerre degl'attimi.
Il tempo,
quello mio,
m'accompagna in pensieri gravidi di nulla
assecondando il suo fluire
su circostanze da
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erano tempi di pensieri e parole...
Non rimpiango la mia gioventù
ne ho solo rimorso e rispetto.
La tengo lì,
costantemente in prima fila,
spettatrice abbonata.
Non la uso come monito
ne la sguaino come ricordo tempestoso
non me ne
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M'arrovento!
Sbrindellandomi in spicchi solfurei
m'accartoccio al feticcio condizionante,
nothing!
Il torrido appiccicume m'arrovella ansioso...
liquifico in cubetti storti,
neanche na santamacondiana a salvarmi,
neanche gli shorts
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I vecchi ti guardano con occhi chiusi.
Camminano lenti
coi pensieri altrove
nelle tasche
caramelle per i bimbi
e stelline colme di speranze...
fingono di non ricordare
i dolori uncinano sempre.
Hanno sempre latte nel frigo
liquori desueti sulla
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e se dei svanimenti del cor
a men si può far
del rigurgito corporale
non ci si puote privar
oasi candescente...
il respirar affannato dei sensi
alito dà a rincuorati amanti
ma recinta la ragion pura
in cortil aspro e minuto...
le
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Dai, prendimi per mano...
camminami tra i pensieri tuoi
fra le risate settembrine
i mugugni da principessa triste...
posteggiami tra i tuoi perché fuorvianti
confondimi tra i rossetti da puttana ilare,
cosce letali,
mischiami al sodio
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Lei stava seduta là.
Sola,
dalla tibia perforante.
Aveva appena rubato
il mio ultimo sospiro.
Di scatto si alza
il suo vento di disgrazia
mi siede accanto...
sento il suo livore avvolgermi
come un panno caldo.
I suoi occhi,
sanno di
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Lo specchio si contorce.
Il gatto scodinzolava
del tuo ultimo sberleffo.
Non farlo...
mugulavi,
ti prego non farlo...
chino sulla tua shiena
contavo le tue nicchie
farfugliavo di pazzie varie
...le natiche,
sante mirabolanti
si aprivano al
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Se potessi avere un'ora in più!
raccoglierei tutti i miei dolori,
fatali fanali,
ne farei campi di girasoli
verso il sole un'ultima volta mi sporgerei.
Solo un'ora...
parlerei agli uomini tutti
delle cose che mi hanno insegnato
di quelle
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Addendo di un palinsesto logorroico
m'accipiglio,
lesto lesto,
nel rincorrere una delle
mie tante vite.
Quella arzigogolante,
pomposa corposa,
m'assottiglia il duodeno
m'intristisce il retto
rende il mio fluire peccaminante,
lubrico
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| E se parole,
solo parole son state,
son qui
chiuse dentro l'animo mio...
e se promesse,
solo promesse son state,
son lì
avvitate a qualche gesto tuo...
e se sogni,
solo sogni son stati,
sono incatenati a paure inespresse...
e se fatui
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Vanno
vengono
si fermano,
asimmetriche fluttuose,
quando il ricordo s'annebbia
la siepe si fa penetrabile...
han sempre qualcosa,
vortice immutabile,
di familiare, di percepito.
Odore già inalato
respiro già soffiato
ragù
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| Non piangere, ora.
Raduna i tuoi sogni,
quelli di carta stellata,
abitali con grazia di amori colericanti
e miracola miracola miracola
verso noi sudditi apostrofati...
macina bocconi di vita
getta via,
direttamente nella buca dei pregiudizi,
gli
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| In questa notte sbagliata
dai bagliori morti
dalle puttane amiche di un minuto
dai tram spenti
veleggio,
l'asfalto è un astronave,
verso stelle dai cieli cobalto...
il tramonto esaurito
ha tinto il mio sgomento
di nebbie invisibili
finte
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393 poesie trovate. In questa pagina dal n° 301 al n° 330.
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