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Poesie pubblicate: 361’060Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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paolo corinto tiberio
Le 315 poesie di paolo corinto tiberio
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Per far qualcosa e stare in compagnia
ti sei comprato un gran cane di razza;
ora ti vedo
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C'era una volta in un paese incantato
un popolo allegro e spensierato:
il mare è nostrum, il sole è mio
e gli spaghetti a completare il trio
Ma nonostante tutto quel che ho detto
era guastato da orribile difetto:
amava tutti i
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| C'è un vecchio mulino
accanto al fiume verde
seminascosto dai salici
diroccato e cadente,
la ruota più non gira
nonostante la corrente
la forza ha del tempo
quando lì si portava
il grano e il granturco
che la mola
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| "Un immenso magazzino di granaglie"
disse ad una compagna una formica
mentre trasportava un grosso peso
"è il mondo indubbiamente desiderabile"
"Una distesa sterminata d'arachidi"
gridò una
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| chi può mappare
la vastità illimitata
l’intero disegno vederne
fino alla visiera del cosmo
o di tracce il caotico
succedersi all’estremo?
sulla lavagna blu solo
frammenti s’inscrivono
per la continuità
della risacca che li
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| tra cielo e mare
sul limitare del tempo
e la linea del destino
irrompe il caso sempre
a mescolare
noti orizzonti, caso mai
da male dire
se spezza catene e fa altro
fa niente
se parli a te stesso
se domani
pesci d’oro e corallo
ciberanno
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| sulla scogliera bruna
misero corpo al sole
biancheggia strapazzato
e capovolto al cielo
aperto fissa gli occhi
l'indefinita misura
profondità del non
essere precario
più alla vita
nel senso nel non essere
ancorati
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| "La crisi economica infiamma molti alla pastorizia,
ma la musa siciliana muta attraversa discariche e rimesse;
ordunque, poi che plastiche e rottami ci tolgono l'occhio,
perché non intoni un canto per l'orecchie?
Ad occhi chiusi, il
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| “Disteso all’ombra della quercia te ne stai, o Nerio
mentre a noi esodati costringono a lasciare il posto“
“Un falso dio ci fece, o Pomata, a quest’ozi:
di greggi pingui falsamente parlava e di caciotte,
ma guarda tu stesso nei campi che scompiglio
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| "Dove vai con tanta fretta, o Nerio, tanto che
le tue scarpe sembrano sfiorare il suolo?
Conduci forse a brucare il gregge nelle valli d'Orfento
oppure porti alla fonte d'Aorta a lavare i montoni?"
"Vado invece all'inps, o
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| ritorneremo con il silenzio in bocca
come nell'attesa della vita
che rompe il buio e beve un
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| giganteggia Giove ginocchia di luce
nell'ombra d'amore di adolescenti
allacciati nella penombra degli orti
che rimangono ancora
le castagne benedissero il mese
che reca a processione i morti
sulla pietra bianca undici fiammelle
d'anime
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| Valori, titoli quotati nelle bolgie capitalistiche
succhianti e draganti il sangue del mondo
Valore assoluto è la Merce, misura d'ogni valore:
sodomizzata dal media e luogo di mostrazioni
quante lavatrici corrispondono alla famiglia?
quante
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| Arieti, fiiuuuu... che rischio a Pasqua
Tori, sarete dispiaciuti per l'assenza delle vacche pazze
Gemelli, vi scambieranno per due gocce d'acqua. Sopportazione
Cancri, non progettate niente, Venere non vi guarda
Leoni, immersi in ricordi di savane,
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| Arieti. La settimana pasquale può esservi fatale, attenti
Tori. Vi sfrenerete dietro alle vacche pazze, prudenza
Gemelli. Continuerete a riunire polsini
Cancri. Evitate spiagge e piscine
Leoni. Sarete rappresentativi di manifestazioni
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| né con trenini di samba
né con botti di spumante
o mortaretti, non ruminando
non barcollando non copulando
aspetterò Giano
nelle lievi braccia di Morfeo,
con sonno saporoso ringrazierò
sull'uscio del tempo
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a paolo corinto tiberio.
| il posticciaio da stramilano s’è sparso lungo la gamba
balla la samba
e soffoca in metafora l’acciaio dei caveau,
parbleau,
proiettili per braccia, per faccia malscarata
per capo bottegaio senza scalpo come un polpo
plug pulp pulpito pop dove
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| Le stelle sono elastiche
nel cielo,
la luna diffonde
mistico splendore
alla nostra madre terra
che nel piccolo
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| ultimo pacchetto rimasto
una penna di fumo un po’
propellente l’occhio minaccia l’assenza
e gonfi in tasche racimoli
di piccioli tagli che ho
prosciugato il porco
intaccato il banco
arrestato bozze ho
l’ultimo vanto d’inchiostro
che gerga
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| I
su legni putrescenti dove vi spingete fratelli,
su che rotta sperate? volgete le prore indietro
e ritornate nelle vostre contrade, non è terra
per voi questa, nemmeno il mare, monstrum che ha visto
inghiottire corpi e sciogliersi leggi
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| Entro e m'investe l'onda
della voce di un tale che commenta
una splendida azione di Butraghegno
al megaschermo, entro
e mi siedo sopra uno sgabello
Dalla cintola in su qualcuno spiega
con uno sforzo estremo di dolcezza
che una grossa nube
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| chi schiacciato dal trattore
chi avvelenato da miasmi
chi stritolato da presse
chi affettato da lame
chi spiaccicato al suolo
chi bruciato da forni
chi soffocato da cisterne
chi annegato nell'acqua
chi arrostito da corrente
chi investito da
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| nel semioscuro
tramonto nel mare
linea lineare
nel buio scompare
la cosa intravista
è persa di vista
fluttua non vista
l’onda fluttuare
nel perenne cangiare
di riforme e guasti
nuovo di nuovo appare
e dilegua di retro
al sole
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| per dove?
questa è la rotta
no questa
non c'è, c'è
corrente che trascina
alla scogliera
o solo al
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| un castello sovrastante
il verde mare vuoto
a settentrione guarda
la collina dei morti
dal maestrale sferzata
nel fragore spumeggiante
la risacca richiama
larve bianche e fantasmi
d'un fato irrevocabile
lungo il molo allineati
scogli a difesa
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| dove sono?
Cinosura
traccia il punto
se si bagna o no
e la misura
satellitare non è
tuttavia so dove sia
lo sperduto Corinto
se nei glaciali
o tropici - i topici
non portano granché
se si è alla deriva
del si nega e
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| non nel disperato
spalancato mare
vivono cammelli
anche se deserti
aprono i due mondi
qui tutto s'è perso
memoria svanita
ma sirene declina
la musa dei persi:
de profundis et imis
smorfie non vuole
dell'aquila del mare
per protesi
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| quel tossico in piazza
che rotea gli occhi smanioso
d'incontrare il suo tamburrino
è tuo figlio
quel ragazzo solitario
che compulsa siti porno
e schifezze, anche lui
è tuo figlio
come quell'altro
che sale nell'auto
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| un assoluto singolo
uomo in nessun specchio
confronto rifletterebbe
e differenze, l'individuo
svanirebbe senza l'altro
e siamo a due
ma fu un errore logico
alla creazione, ma
Dio se ne avvide
e diede Eva, ma
non un altro Adamo
perché
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| regalate
novo ludo al marmocchio
annoiato
che dà calci nel ventre
a nutrice d'amore
e con secchi spari
sopprime,
non cani al guinzaglio
non balotelli da stadi
ma guerre forse e prede
al bianco cacciatore
dall'ego smisurato
dove
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315 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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