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lazzarini gabriele
Le 702 poesie di lazzarini gabriele
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Non c'è ragione che escluda l'entusiasmo
quando c'è pane e polenta sul cuscino
e una tovaglia ricamata in mano
anche se l'esatto contrario si divide all'opposto
e fa scena muta all'incertezza
che trascina il suo tempo
nel faro
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Sconnesse calpestature che irrompono
l'alto pino crea.
Aghi e mature pigne caduti
ammantano boschi
e ricopron radici
ingannando il passo
a viandanti infelici
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I tuoi anni sono andati lontano
dalla sponda della giovinezza
e si sono ributtati
in quell'oscurità del mondo
fatta per bambini
che non sanno capire e percepire
i problemi della vita.
Cerca di trovare la corrente giusta
per avvicinarti a
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che il chiosco all'ombra dell'ormeggio ode
nell'avvenuta traslazione del calice
sul tavolino bagnato e in pendenza
verso la mia imprudenza
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Onde tra le sponde
dove il rigagnolo ristagna
sul ciottolato bagnato
Lo risalgo con lo sguardo
tra le rupi
ne scorgo i salti
tra le scoscese anse
Così il mio animo
penetra gli sbalzi
bagna i sassi asciutti
e in faccia si riprende gli
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E l'ombra si lascia al vento
nell'immediatezza dell'istante che vive
sotto gli alti pini
E non fa sole
e non fa vento
quell'ombra che sale sul davanzale
in certe stanze ad aspettare il mare
con le sue onde appese
ed il suo tempo
che scorre
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Immerso mare
sottratta luce
smeraldo udire
pescosa foce
In creste d'onda
riemersi rami
il piede sonda
pungenti ami
Spezzate pesche
verdeggianti rami
rapitori d'esche
a pescatori grami
Di sole reti
setaccian luce
pigliando
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| Lugubri e tersi
nel rimpianto della sera
stanno gli alberi storti
nella fanghiglia del tempo
S'arresta il mondo
e un vento si spegne sull'aia
È un bieco tepore che arranca
e morde all'attacco
nell'esser seduto sul ciglio
di un
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| Vivila con l'estro
di un estuario,
contaminala con la salsedine
del mare entrante,
diffondila nel riflesso
che abbaglia la notte sul tuo pontile
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| Camicie, mutande, maglie,
aghi, spilli e specchi,
ho tirato la testa al cappio,
non affondo nell'abisso dei furbi,
mi fermo un poco prima,
prima che cali la benzina.
I miei sogni
le tasche hanno vuote,
non comprano nulla al domani.
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| Canta a stento
non è forte il suo pianto
quasi arreso al rimpianto
che sa di pioggia nell'acqua,
l'allodola per sempre taccia!
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| Saponaria in riva all'acqua
pomice fusa
onice incisa
fulgidi viaggi in antiche terre
richiamo di un facile amarti
piegato ai sorrisi che miseri
appassiscono al sole
nel verde dell'erba
di un prato di viole
o su sabbie nere
di vulcaniche sere
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| L'onda s'allunga
e in cuore batte il desiderio
che fu muto e finalmente batte
come la sete che dal deserto
fu dissetata
e tu acqua di fonte sgorghi
nel pieno dei miei anni
e come un fiume in piena
mi percorri,
non senza scogli
ma in cuor
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| 'Così è il mio piede fermo nel terreno,
un sostegno mi permette di inchiodarmi
senza cadere, senza dimenticare che sono in piedi,
mentre prego, semplicemente vivendo.
In verità è il coltello che spezza la mela.
In
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| Ho arroventato scale
per raddrizzarne i pioli
e senza scottarmi i piedi
sono salito
Fienile delle parole dimenticate,
ne ho presa una a caso
"L'amavo"
Era pace di collina...
...inseguimento di farfalla
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| Tra mimetici platani
e ombre di pioppo
è un filtrare di luce sul grano
e la luna sempre c'è
sul suo filare
ed in mezzo di un piede uno schiocco
col suo camminare.
E la luna sempre c'è
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a lazzarini gabriele.
| Prego nel freddo
con dita irrigidite
rimane alta la richiesta
e basso come l'arbusto
in un campo di zucche
mi piego al mio dolore
riporto tutto al mio candore
e salgo dove dal ponte
vedo tutto il fiume
consapevole che basta
un tremore per
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| Sopraggiunto e abbattuto il grano
secco e dorato
pronto alla mano
così le vite ed il perdono
Giacciono in terra e piangono
uno ad uno
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| I lupi
affogano la pace
ululando nella notte
illuminando cupi fuochi
Gli agnelli
illuminano il giorno di speranza
sapendo di essere sbranati
belando beati
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| E forse l'occhio rimanda
l'esterno al lucido
Visiva e attenta
all'alluce che spinge
e devia il passo
Parola rimane muta
e la terra rotea
a tutto tondo
nel contener pupilla
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| Si fa largo sotto al guanto
mentre tiro la fune
al mio domani
Del resto il peso, la carrucola, le sudate mani,...
Nel frantoio si frantumano i pensieri
Non so se un imprevisto
mi ha interrotto la speranza
o se il salvagente
è
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| Portata dall'acqua delle fluide rogge
arrampicata ai suoi scrostati muri
come virtuosa lucertola assolata
attaccata se ne sta quell'aria fosca
che bagna i muschi all'ombrosa pietra.
Rivesti umida l'erba che è medica e
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| Sei la sagoma del quadro
il silenzio che si rende sagoma
in questa ora del non ci sei
corda di violino
di questo mio allegro ma non troppo
troppe, troppe volte solo
come il sole che sale
sopra di noi
e va ad atterrare nel mondo
di chi non sa dove
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| Sulla nostra pelle abbiamo il segno del tempo
sulle nostre spalle abbiamo il peso del vento
nella nostra mente c'è il chiarore di un lampo
sulla nostra bocca nemmeno un lamento
Nelle nostre mani la chiave del mondo
nel ricordo un botto
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| Il tempo l'abbiamo spalmato alle pareti
al vaglio degli anni
in questa stanza vuota
dove il suono rimane sordo
e la fotocamera spenta
Quando ripassa la melodia di un caso
battuta con la mano
o meglio con il palmo
come lacrima nel silenzio
sul
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| Al morso
ho aggiunto
la fame
ed ho strappato
fino ad arrivare
all'anima
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| Imprigionata da un'alba bianca
confusa
nel biancore sbiadito
di quell'ultimo fiore
che crisalide
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| Mezza pace di controllo digitato
regge al comando di una burrasca d'incontri
voluti o non voluti
al confine dell'eccesso
Pescosa la tua anima
associa controsensi
che convergono
in un bacino di lamenti
indefiniti e scoperti
come cavi
sepolti
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| Prendimi tutto
anche l'attesa
e le sue poltrone
di pelle stracciata
più viva che morta
come le tue scarpe
rubate al domatore del circo
bruciato d'inverno
mentre la tigre non voleva uscire
e il bisonte sbagliò direzione
ma io
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| Chiedimi uno strappo al volo.
Non estraniarti al nucleo.
Tirami una freccia al cuore.
Colpiscilo.
Fammi morire.
Come un animale.
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702 poesie trovate. In questa pagina dal n° 571 al n° 600.
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