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lazzarini gabriele
Le 702 poesie di lazzarini gabriele
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Nell'eco del mondo
Ho visto un pesce
Risalire correnti
Il risalire
Ha colorato
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Secca e tortuosa la strada
Forte è lo stridere dei passi
Che urlano il loro frettoloso e cadenzato passaggio
Polvere il respiro
E orma la parola
Attraversata dal diluvio dei nostri anni
Pronti ad esplodere una desiderosa voglia di
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 | Una donna illusa di chiaro
Mostrò i seni
A polveri mattutine
Quando il cielo la tinse di luna
Lei mormorò una
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| Di quel vivere
Si è fatta traccia
Ruga solco
Sulla mia faccia
Imposta del tempo
Regola comune
Dal tempo imposta
Prolifera in lacune
Dirama dal palmo
Fino alla pena
E poi dall'alluce
Fino alla vena
Occipitale
Che con respiro di
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| Nemmeno il sole
Brucia l'erba della mia tristezza
Si confonde l'aria
Con quell'odore
Che brucia brucia sotto il sole
Le luci deviano il profumo
Che l'olfatto riduce
A quella voce
Che deriva
Dalla nostra estesa illusione
D'avere il
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| Impeto fuoriesce
Sovrasta carni
Chiaroscuri affogati
Da sensi eccitati
Pergamene bruciate
Ferite occultate
Da gemiti
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| Sono sempre stato quello
che non vuole più
giocare con le stelle
Sulle carezze del sogno leggero
ballerò le mie consapevolezze
In un bicchiere trasparente
guarderò le mie parole
specchiate e a me rivolte
Perché
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| Il tuo respiro vegeta d'argento
E mi ricopre di una gentilezza infinita
Sposta il grano la tua mano
E si fa spazio tra le foglie pelose
Mi fecondano le tue spore amorose
Sparse dal vento dell'innamoramento
Verde e oro il tuo profumo
Spinge
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 | Scivola il suo respiro
tra le lenzuola madide
Di desiderio
Strizzate dall'attesa
Che una probabile occasione
Ha legato alla mia impazienza
Scricchiola il suo scarno scheletro
E vibra sulla lingua
Quell'insipida follia
Che il cercarla
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| Degli anni la brina
È il tempo che passa
Ti sbianca e t'imbriglia
La barba e la voglia
Tra le mani è una perla
Di
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| Lontano dalla pioggia
Ai lucidi manoscritti
deposi i miei non so
Paraventi piegati
A coprire le
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 | Solo per gioco girai la scena
Vedendoti arrivare
Al centro della piazza
Foglie ai piedi dei tigli
Pochi i particolari aggiunti
Alla primordiale
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 | Un gesto
Un gioco
Basta così poco
Per stare volentieri insieme
Per colorare
Ognuno col suo colore
Per scolpire
Ognuno col suo scalpello
Ripararsi dalla pioggia
Ognuno col suo ombrello
E andare incontro al sole
Con poche semplici
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| Bagnavo i tuoi occhi in un gesto
E poi le maree sul tuono del cielo
A scatenare tempeste sulla cresta del cuore
Soffrire per trovare
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| Imbrunisce la città segreta
del mio cuore
E si accende una luce
al crepuscolo
Gente diversa si accinge
a cambiare mestiere
Riducendo a grate
le loro spesse finestre
Nelle nebbie invernali
incespicano dimestichezze
Violentate
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| Io non sono io
E domani verrà
Una sola voce è cambiata
Nella solitudine
Di un mattino assolato
Ombra di muro
E un legno sullo scolo
Ponte sui sassi
Che attraversano il cielo
Ali sul volo
E una mancanza
A riempire la
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a lazzarini gabriele.
| Di bordo in bordo
Senza tacchi mi elevo
E respiro l'aria pura
Dei miei anni
In cima alla coperta
Che mi sono messo ieri
Ma che non
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| E ti lasci andare
A pulsazioni instabili
Tormentate dal gusto
Di piaceri appaganti
Di equilibri soffocanti
Ghiaccio
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| Dorme sul fiume la luce
Scorre fino al mare del buio
E tu che porti lucentezza
Ai tuoi migranti
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| Il cadmio sulla pelle
Mi tiene a distanza
Dai tuoi capelli ramati
Dall'autunno intrecciati
Foglie di vita
Senza appiglio
Senza sperone
Compatibili al paragone
Dal ramo di riva sfuma
Galleggia il distacco
Di un rosso qualcuna
O di un giallo
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 | Se non piove non piove mai
Se mi senti forse mi vedrai
Io non penso che amarti è averti
Solo il tuo sì
Non basta un nì
Amore io...
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 | Estesi gargarismi
Sfiorano le tegole del tetto
Nella bolla del borbotto
Al suo scappare lento
Senza spavento
Prendendo fiato da un palloncino
Rianimandosi viziati
Da una luce artificiale
Senza spazio dove urlare
Silenzi assensi
Male
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 | Come nell'onda
Può annegare il sole
Al tuo volere
Così nell'odio
Può sciogliersi l'amore
Dentro un bicchiere
Dentro al mare
Voglio versare
Tutto il liquore
Che un'onda
Il sole e l'amore
Hanno infuso
In un bicchiere
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| Tu sei la mia lentezza
Incalmo del cuore
Che sposti l'ignoto
Verso un chiaro orizzonte
Neanche troppo lontano
Tinto dell'azzurro
Che ha dipinto i cieli e i mari
E si macchia di un lamento
Incuneato insieme al vento
Di questa melodia
Che tetra
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| Dopo il crollo di un abisso sotto il cielo
Una tremenda voce
Nella gentil coscienza
Porta in luce
Una
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| Mi sposto dal centro
Verso la periferia
E aumenta il traffico
In questa agonia
Scardino compagnia
Guardando vetrine
Meno
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| Sposto il trono sulla brace del tempo
Chiedendo perdono finché sono in tempo
Ammutoliscono pugni i miei desideri
Deambulando i sogni padroni di ieri
Servili le mani
Che spostan confini
Seguendo orizzonti
Ormai pigri e lontani
Un
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| Anni come spilli
Passati
In bottoni attaccati
Spinti
Da polpastrelli
Callosi e
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 | Non ha nome
Quel volto in apnea
Non ha bocca
Dove prendere
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| Luce accecante
Mi passeggi davanti
E togli zone d'ombra
alla mia scia orizzontale
Ramo senza foglia
Hai trovato le radici
E il
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702 poesie trovate. In questa pagina dal n° 361 al n° 390.
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