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Marco dS
Le 36 poesie di Marco dS
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L'odore del primo giorno di primavera
lo trovai sulla tua pelle per un momento,
nelle tue iridi mi persi
ma lì conobbi tutta la pace del firmamento,
ora che i pensieri si sciolgono
come fossero nastri d'argento
le nostre vite
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Mute, quiete, inafferrabili
scivolano
attraverso cristalli d'atmosfera
incantate oasi su questa riva.
Paragono al tutto
tali ellissi impressioniste,
tranci di rifrazione
che interferiscono
senza vincolo di competenza
nell'esteriore
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Nelle quiete notti raccolte,
quando il respiro
si compiva lento e familiare
tu, spogliata di turbamenti
arrendevi a me il capo.
Era la mia spalla
che ti accoglieva
facendosi culla,
e nelle mie braccia
l'impazienza
di aderire
con
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Si alternano
a fugaci lampi di gioia
pigre amnesie addensate di dolore,
riprovo quel brivido sulla pelle,
dentro la pelle,
che la mia carne
come mortale scheggia
completamente angoscia.
Io riconosco,
nell'inganno,
la
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Se chiudo gli occhi
è perché cerco l'alba nelle oasi delle tue labbra,
adagio mi nutro
con le fragranze dei giardini di maggio,
tutte le emozioni
scivolano leggere su dune di seta candida,
splende lo spirito
come le pietre
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Il sole del pomeriggio
lusinga vecchie foto sbiadite
sul registro delle memorie.
Tregua di amarezza
sulle mie mani inasprite dai dubbi
e piallate dalle inquietudini.
Sole arroventato
non sei più il sereno amico che ricordavo,
eri
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Il tuo bocciolo
si rinnova di vita
e si fa fremito.
Ecco,
ora vengo a dissetarmi
di rugiada mattutina,
le mie labbra
amano aspergere
il piacere
tra le umide perle,
i tuoi petali
si fanno corolla
e il mio desiderio
non conosce
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Sull'altipiano
è tempo di bufera,
c'è la musica di mille cori
sullo spartito del vento.
Affino le narici,
e mi ostino a cercare
il respiro
selvaggio
degli elementi,
è il mio richiamo
incontro
all'unica
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In viaggio,
senza apparente meta
negli abissi siderali,
non posso far nulla
per cambiar direzione,
se non giovarmi della gravità
di pianeti sconosciuti
per guadagnare nuovo
ed eterno slancio.
alle spalle,
il solco
si richiude
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La faggeta silente
osserva
con occhi socchiusi
il mio andare lento e rispettoso,
le mie mani
seguono
venature cicatrizzate
da immani tempeste,
il gelo
serra
la fonte
che fu per me
desiderata oasi,
sul rumore del mio respiro
tutto
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Forse è complice questa luna
se ora la marea
si concede una pausa,
il suo affannoso respiro
diventa carezza lieve,
sul mio viso brillano
come stelle
atomi di salsedine,
apro le mani
protese verso l'infinito,
unito nel siderale
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Marco dS.
Piove sui rumori di metallo
della ferrovia,
la ruggine si fa riflesso
delle lampade isolate e cupe,
l'odore di olio e ferro
si impasta pesante
con l'arsenico delle traverse,
ogni tanto un vagone triste
avanza senza voglia
e mi scivola
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Ho navigato gli oceani
dominando a mio favore
tutti i venti possibili,
tu invece
sei Vento inaspettato e puro,
da te ora
mi faccio guidare verso l'ignoto,
io monaco errante
mi affido a te.
Bramo renderti carne
per incoronare il tuo
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Sul bagnasciuga il mare disegna curve di spuma,
osservo le onde mentre danzano con flutti gagliardi,
le nubi intanto
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Ecco,
i tormentati strali delle colonne d'Ercole,
in equilibrio sul ciglio
già odo le rabbiose frustate:
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Umide trasparenze
illudono
l'ignaro viaggiatore
che lungo la strada
troverà soltanto alberi.
Egli non sa
che da ogni polla
può scaturire la saggezza,
né può sapere
che dal rivo che si forma
ogni giorno nasce e
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36 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 36.
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