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Giorgio Dello
Le 406 poesie di Giorgio Dello
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File di fiori uniti e chini
allineati come bambini
dove bellezza fervore e vigoria
accarezzano tristemente la via
anima addolorata all'ombra d'un cipresso
si ricorda ogni lasciata persa, adesso
riflessioni bagnate da tanta pioggia
memoria
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| Da cuori distratti
il vezzo esegue sfratti
occhi che inseguono pensieri
nei miracoli consumati fino a ieri
fiori di neve nella notte chiara
petali di luce in una lampara
il tempo è prigioniero
chiude cancelli a monte del
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Sulle spalle di un angelo catene
oscuro gelo di tenebre su una terra che geme
il pianeta si ribella
nella nemesi d'una stella
nessuno può fermar l'evento
il tempo è giunto e altri figli caduti
un sacrificio
davanti a sguardi
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Tra un cerchio di stelle immote
alienazione di sensazioni ignote
vibrazioni ed emozioni
in gioie, dolori e abdicazioni
si traduce lo spasimo
soffocato da una virgola di biasimo
si sente la presenza vicina
o lontana da ogni carneficina
si
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E' questo il tempo che ancor attizza
or che si è giunti al vallo
nel momento del tatto che accarezza
non son eroe o l'ultimo gallo
nulla sollecita fino in fondo
e s'avvale delle mie forze nel profondo
rimane solo il pensiero
valicato il
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| Racchiuse lascive ebbrezze emerse
per poco, goffe e perse
onde di vento prostrate
e alla vita donate
eccelse notti senza paura
pienezze del piacere perdute nella sera
fragranti e aromatici umori
ingolfati tra corpi e cuori
ricordi e sospiri
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| S'impara dal riso
quello che fa rumore
tanto da nascondere
l'anima sporca del banchiere
un rumore di grida e vino
per non pensare al divino
adottivo figlio d'ogni tormento
prima che arrivi l'adescamento
ubriacatura di nari pieni di
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| Dopo l’oggi viene disanima e quieta
ad ogni giorno s’accapiglia di lusinghe
quell’influsso di tempo e purezza lieta
tra sogni e nuvole vichinghe
divina ebrezza ancestrale
illumina stelle nella sua spirale
quando viene con amorevoli cure
tra
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Fermi in torpore simbiotico
tra cielo e terra in moto ellittico
intensi sopra il niente
nell’ombra il sole nascente
per vie segrete
si respira la quiete
e tracciate d’unghiate
su facciate mute
empietà origliano nascoste
dietro chiuse
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Si giunse dopo lungo viaggio
attratti da nubi bianche
e un caldo sole di maggio
nell'intento di labbra stanche
a riconoscer l'omaggio
di quel vecchio cupido saggio
di fronte ad un dardo d'argento
a lungo ci amammo ligi
dietro trasparente
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Non ti cullar della croce
di una vita prosaica e precoce
incorporeo e padrone d'ogni luce
flagella il domani che adduce
ignoti eventi
s'ascoltan devoti
incrina il sapere delle genti
dimora nell'alcova di ciò che senti
nell'udito e
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Piove fitta e lenta
la terra si discioglie
in egual grigiore fomenta
nei mattini di sole quel che coglie
letizie perdute delle sere
e il vento disperde nel suo languore
ciò che semini
dovrà germogliare
quì nel nulla o su
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| E' questo l'ultimo canto
il poeta è sfinito
di aver scritto tanto
fraseologia di peso infinito
ignota e fuori mano
tensione di chi ha scritto invano
nel far dono di versi
nel trastullo della sorte
nei cuori infelici e tersi
non guarda
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| Musica d'assolo
allenta appena l'archetto
suono di violino dentro il letto
gli occhi della notte
la luna sulle pieghe
luce che batte
e l'alba sporca di latte
nel sole s'apre l'uscio
la sensazione di quello struscio
e cuore che
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| Cadi all'ultimo respiro, corri sulla vita
e pioggia oscura ogni reazione assopita
sei nata farfalla colorata
per respirare gioia innata
solitaria brami un fiore, cadenza dell'ultimo respiro
adempi al tuo destino, semplice volo per la
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| Nasce sovrana
dietro un muro di cose
tacita essenza
sparge nebbia densa
se porti una cravatta corta
ti senti un idiota
e del tuo lungo peregrinare
resta appena un chiarore
labbra s'arrotolano
in suoni che rotolano
parole senza
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Invia un messaggio privato a Giorgio Dello.
Indirizzo personale di Giorgio Dello: giorgiodello.scrivere.info
E piove su grandi alberi
su terra tesa
un aspro odore
bagnato d'amore
il vento che tenta
con impeto e ira
sogna ed impera
in pallida sera
da lontananza come attutito
quel fremito d'ala sopito
quel sussulto di risonanza
udito da un eco a
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| Eccelse notti di luna
il vento scorre tra le dita
vesto un abito di fortuna
quel dolce soffio di vita
negli occhi quel tremore
delle stelle dentro il mare
là dove sono grandi i letti
dove la musica si dilata
senza l'urlo di pareti
il
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| E' vaga l'avventura che oggi sogno
forse la cravatta e la foggia del colletto
ancora quell'ipnotico sonno
disperato mendicare nel letto
comincia una vita migliore
la notte viene e consigli pone
vento e pioggia hanno sconvolto
scavato rughe
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| Come sottile pallido memento
d'affilata falce
miete la mia pelle nel vento
sull'acqua che scruta il fondo
e luci curiose sulle sponde
fanno quadrato in tondo
il cielo tutte l'ombre raduna
s' appoggiano al fianco del colle
dove ancor cammina
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| Zattere alla deriva in balia dei venti
quale prete or si bagna nel sacro vino
schernisce coppa e divino
con lingua tagliente lecca ferite dolenti
conficcatemi un paletto nel cuore
assassinate un sognatore
nella vostra cinica veglia
trascinate il
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| Il soffio plasma gioioso corpo
innalza, scolpisce e acconcia
lascia un arcano senso
su fronte, occhi e membra
fermati illuso a rimirare
tutte le forme di quest’immenso mare
eccelse notti della luna
l’attimo che fugge nella pienezza
fragrante
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| Di Zeus e dell'Olimpo
perire è la legge
a piccoli uomini
la morte rende onori
il cadavere dell'eroe
riguardoso e dolente
chiude le sue tremende piaghe
nel sangue e nella polvere
si che non resti vestigio apparente
con vesti fulgide
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| Soltanto ombre in cieli neri
palpitava vita appena ieri
tra un passo e l'altro ci perdiamo
dietro curve acerbe passiamo
sui ginocchi, forse questo è l'arrivo
spogliati e ritrovati a capo chino
non vinti ma persuasi
il buio attende in
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Senza parole non puoi gridarlo
rispondi come bocciolo chiuso
in uno stelo verde con le dita
allacci speranza già sopita
convulsamente scontata
nel cerchio della vita
come note stonate perché invano
ho cercato il mio ritmo
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In tenebrose sere, dove vivo
in giorni grevi di quà e di là m'aggiro
la luce non ha paura
è immune alla tortura
son sforzi di noi sventurati
sforzi nostri, di noi adirati
nessun fiducioso segno
prende coraggio e paga
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| Racchiuse nel vento giungono ore
in punti imprecisi del cuore
tutto è più chiaro
senza ingoiare amaro
attimi in cui ti è nemico il cielo
strappi stelle in un gesto solo
getti tutto a mare
ogni cosa che resta d'amare
non
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| E vengono meriggi settembrini
la bambola s'impone senza schemi
labbra secche senza baci
verità antica in frantumi
restano risi innocenti
spietati perché ignari
in parole rozze e ottuse
nel dolore che non può capire
tutte
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| Io son inquieto e tu non credi
che il ramo germogli a primavera
soffra nello sboccio di frutti arresi
annodi linfa ansiosa nella sera
segue un giorno nuovo
monotono e immutabile
stesse cose nel guscio d'uovo
momenti uguali lacerano il più
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| Quanta voce ho udito lassù in cima
nel silenzio sussurrato di una collina
quant'è brutto adesso che è finita
tornar con il pensiero in questa ardua vita
da strana vacanza ripensar alla speranza
dolce ormai assaporar quei
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406 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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