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morfeo morganti
Le 217 poesie di morfeo morganti
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Predoni spazzano
il mare, derubano,
assaltano la mia
coscienza.
Resisto agli attacchi
ma non sopporto
la falsità
malcelata.
Pane burro e marmellata,
così si faceva merenda
e la vita non era
così orrenda.
Rivoglio le
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La direzione esitenziale
convive con la spasmodica
realtà irrazionale.
Il male al fine del bene:
concetto tremendo
mi frulla il cervello,
l'analista è contento.
Amore confuso con passione,
politica stemperata
con basso
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Non c'è estate o inverno
la tua divisa è sempre eguale:
una camicia felpata,
scarponi d'ordinanza
ed i sogni della tua fata
a cui scrivi e disegni
quotidianamente nuovo.
Dita incatramate,
bronchi spasmodici
occupi sempre il
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Inutilmente cerco
di dimenticarti,
di far finta di niente.
Ma una vita ci lega
e i polsini bianchi
della camicia immacolata,
sui quali sfolgorano
i gemelli che mi regalasti,
rendono presente la tua assenza.
La casa traspira di te,
bada bene non
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Allora eri bella,
con la mammella
prensile materna
e che lanciava
un messaggio
ancestrale.
T'ho rivista
oggi davanti
a un caffè.
siamo finiti a letto
senza un perchè.
Sei più tonda,
più bionda,
ma
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E' ritornato il freddo,
c'è buio, grigio
tutto è come prima:
tranne l'aria che,
anche se frizzante,
incute speranza.
L'aperitivo di lungo sorso
utilmente è trascorso
sotto la pioggia.
Coltellate epatiche
tranquillamente
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Perchè?
In un luogo esotico,
ma lontano,
ti sei ammalato.
Professore di materia
e di vita, di yoga
e positivismo:
contraddizioni apparenti,
e risvegli intellettuali
sempre presenti.
Lancio messagi apotropaici
per scacciare il male
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Come da un oblò
osservo la vita.
Rinchiuso in una cabina
di una nave,
sussultata da onde,
intravedo le sponde.
L'orizzonte non
mi appare sereno,
poi passa un gabbiano
che vola lontano.
La rabbia svanisce,
trionfa la speranza,
la
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Continua il tormento,
la stazione ingoia
treni e persone vaghe,
non riesco a mettere
pace ad un animo
riottoso: sono sgomento.
Arriva il treno,
andiamo, tutti in fila
con le borse in mano.
Almeno ora c'è chiaro
l'ossessione
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Quando la nebbia
si dirada,
quando per guadagnarmi
il sole,
osservo la mia vita.
Spesso inutile
talvolta importante.
Speravo fosse finita
invece è tutto come prima:
tu con un altro
ed io a leccarmi
le ferite
che si stagliano
sulla
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Succhio avido
il piacere dalla
fessura impelliciata
della mia donna amata.
Con frenesia convulsa
tutto pulsa,
rimbomba la testa
ed è subito festa.
T'inarchi prensile
vuoi di più,
sudiamo, amiamo,
godiamo interminabili
attimi
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Al diavolo l'inverno.
Ho le finestre spalancate
ed il sole entra gaio
Le gemme sono pronte,
i gerani crepitano,
le lucertole si svegliano.
Tutti stiamo meglio:
le donne sono più belle,
mostrano timidamente
le gambe e sfoggiano
seni
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C'è penombra
nella stanza
ti fascia un leggero
corpetto di organza.
Ti spoglio,
mi spogli:
le cosce lunghe
e le anche strette
ti bacio i seni
e scompiglio i
capelli.
Tu segui i miei movimenti
come un giunco al vento,
un abbraccio ci
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Voci concitate,
un'allegra confusione
pervade il rione.
Il sabato c'è il mercato
fatto di colori ed odori,
di maglie e sapori,
la gente si aggira
curiosa
rovista le bancarelle,
a stento reggendo
cartocci di frittelle.
La città
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L'entusiasmo scarseggia
il grigio prevale,
una giornata
iniziata male.
Poi giunge un trillo
dal grillo parlante:
comunicazioni
virtuali,
che però hanno
un perchè.
Sto meglio, sono
più sereno
perché il sole
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Ti desidero non sai quanto
perché per me sei un canto
che evoca lascivi pensieri
e non da ieri.
Hai seni impertinenti,
alti e contenti,
grondi piacere normanno,
mi guardi, non parli,
il piacere è tangibile
mentre il sole
è
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a morfeo morganti.
Ho visto i passeri,
disputarsi le briciole
con un merlo.
Ho sentito le campane
rintoccare dal convento
circoscritto dal cemento.
Ho notato una pianta
stiracchiarsi
nel vento
ed il mio gatto
osservarmi dal tetto
con fare sospetto.
Vivere in
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Scrivo di getto,
con un lapis, una penna
un gessetto.
Ingombro la carta,
e sgombero la
mente e mi sento
presente alla vita.
Suggestioni, emozioni,
cazzate, giochi
ed illusioni
chimere di sogni.
Scrivere è liberatorio
il cervello un
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Fresca adolescente
giunchiglia,
sei mia figlia
fragile e algida
che spesso s'acciglia.
Il ribellismo esplode,
le contraddizioni
condite con
le canzoni.
Ti porto il caffè
sul divano,
e mi ricordo
quando ti tenevo
per mano.
A volte
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Il silenzio assenso
non ha senso,
mi manchi
e lo grido a tutti.
Scelte complesse
che coinvolgono
tutta una vita,
non bastano le dita
per contare
quanto ci è successo:
il matrimonio, la figlia,
i distacchi incresciosi;
sempre
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Il silenzio concitato
è rotto
dallo strazio della
sirena.
Per terra un corpo
sghembo, contorto
ferocemente morto.
Ancora la dama bianca
ha falciato una vita operosa,
facendo vedova una sposa.
Il cantiere è in
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Ristagna la nebbia
il freddo è intenso
l'inverno schiuma
rabbia,
voglia di mare
e di sabbia.
Quando riappariranno
le gemme, le lucertole
il sole.
La natura è assopita
la merla puntuale
arriva,
la dama gelata
non se n'è
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Ho abbassato la guardia
e il male oscuro
si ripropone,
il drago si è risvegliato.
Un muro enorme da scalare
la giornata,
un'eternità da sconfiggere
la nottata.
Lo specchio è un nemico,
il rasoio bandito,
neppure il
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Una contadina,
forse l'ultima,
china sul prato
raccoglie spinaci.
Girovago intorno
per la campagna
della bassa
e la macchina
ingombrante e grassa,
pare una mucca
di ferro.
La quercia imponente
proietta ombre
sinistre
verso la
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Le sponde del lago Titicaca
dalle onde increspate
del lago di Garda
distano una spanna
sul mappamondo.
Un altro clima,
un'altra stagione
un altro continente
e cambia la gente.
Sei lontana, sei via
eppure sei mia.
Vorrei essere
marconista
per
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Ansia metafisica,
ansia psicosomatica,
ansia atavica.
Le situazioni mi dominano,
le verità sopite riemergono
fantasmi demoniaci,
come falchi rapaci,
volano intorno.
Ed è giorno,
gl'incombenti orpelli
esistenziali
suscitano nuovi
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Patatine, pizzette
e un salatino
per ingurgitare
altro vino.
L'aperitivoso rituale
domenicale
si consuma,
senza donne, mogli e figlie
eppure di loro si parla,
presenze ancestrali
senza pari.
L'aria è fredda
ma si sta all'aperto
per
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Sei appena ritornata
da Zanzibar
casulamente t'incontro
al bar.
Profumi ancora
di luoghi esotici e lontani
abbronzate le curate mani.
Le gambe accavvalate
generosamente
evocano alcove,
sono lunghe, tornite,
voluttose
Non riesco a non
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Non so,
non comprendo
il mio stare.
Sei partita e concepisco
la mancanza, ma respiro
aria di libertà.
Dubbi, fra il lavandino
e la lavapiatti,
circospetti
riempiono la prima giornata
d' assenza.
Comprerò giunchiglie
al tuo
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Il viaggio
è una grande esperienza
e so da annni che
non puoi farne senza.
Domani parti,
colma d'entusiasmo,
ma per me è uno spasmo.
Già mi manca il tuo
rancoroso silenzio
che tanto non sopporto.
Mi vedo in
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217 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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