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ilaria montali
Le 449 poesie di ilaria montali
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Da un ignar debitore
l'avo ribelle
d'oner scaduto
esige
la resa.
Per voracità antica
l'illusion pia castiga
l'irrispettoso presente.
Esser pietra si vorrebbe.
Tal
da avversare
nella memoria satura
d'un giovane
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Per me
sposa
l'inconscio
allontana speranze
d'un astratto incanto.
Sol
vizioso costume
arresta l'impulso
del ribellante fuggire.
Dove
la frustrazione
il mito
m'ha estorto
or
sogno avvizzito
è
pensier d'un
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vivente, immota
innanzi te l’emozione
taciuta dalla tua debole eloquenza
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L’ultima figura
in mente impressa.
L’ultima parola
darà a me voce.
Sollievo dolore
o
nulla
padroni.
Saprò che accadrà
forse
sol nel mentre.
Oppur
m’accorgerò
dell’imminenza
sua.
L’unico istante.
Sarà
abbandono
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Dov'era
la tomba aperta
eri tu già risorto.
Dov'era
morte invero era
via per l'eternità.
Io che non
credetti allora
sol buio vedendo.
Del pane
tuo volli cibarmi
per vita eterna.
Sol ora è
mia libertà
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Tra
polemiche distorte
e
monitor impazziti
Sentor
del pericolo
son
gli annullati principi.
Frasi
ormai inutili
in
assenti
riflessioni.
Silente
il cambiamento.
Senza forza
lui
s'insinua
nella
quiete solita
ove del
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Cieca
persiste
la delusione.
Dove
spazian
convinzioni,
in
offuscata pace,
ignori
la sua man
che
d'amore
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| Dal suolo ho raccolto
il tuo corpo urlante.
Ore d’un terrore
che alla mente in fuga
torna.
Ed io nell’impotente amor
ti cerco.
Temendo
il
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| Dove non era vita
è ora un vibrante
avvolgere di corpi.
In quel tacito contatto
due identità
nascono
dal non
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| Par esser ferma lei
in sordi ricordi
d'un misero corpo.
E' sete d'anima
in aride notti
dove
la fremente
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| Temo solo sofferenza
per loro che
fiduciosi
han creduto.
Cosa sarà, mi domando,
dopo aver
respirato quest'aria.
Muoio ora, reso nulla,
da un male
ch'io conoscer non volevo.
Neppur lascio
fondamenta
a loro che
giocavan
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| Pieno tormento
Un nodo stringe
la gola
Impaurito
Mero numero
in
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| Con il tuo
paralizzante
panico.
Inerme
tra carte
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| Senza mai sfiorarci
complici e
taciturni
nel silenzio
che pur mite
ci logora.
Cosi
noi viviamo.
Così
senza nulla dire.
Sempre uniti.
Eppur singolari.
Da qui
talvolta fuggiamo
esausti
bisognosi
di una
voce.
Per
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| Son tempi
morti.
In tua assenza.
In un messaggio
carezzevole.
Nella fusione
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Indirizzo personale di ilaria montali: ilariamontali.scrivere.info
| Le mani
sfiorano
fresche
il tremore del corpo
quando
labbra giocose
scoprono
realtà
perse
in altra vita.
Dolce sapore
che già
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Nei pomeriggi sul divano
il nostro prezioso
silenzio.
Bellissimo più d'ogni esser
altrove.
Dove la frenesia
irrompe
tra le righe vuote
dell'invadente malinconia.
Fremente
ed urlante dove
l'ansia sente
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Speranze a noi strappate.
E dopo soli
a racimolar le carte.
Noi illusi quali parti
in finte storie
di burattini umani.
Non siam più nessuno.
Allontanati
da chi è sabbia come noi.
Liberi come non mai ora.
Li osserviamo
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Unico
nutrimento per la pace
di vita.
Solo un
seducente
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Per l'attenzione
manca il tempo,
impotente sento il lamento.
Nel grembiulino
a quadri rossi,
ti lascio tra i bimbi giocosi.
Perdendo tanti
nostri frammenti,
separatamente camminiamo.
Ed io invano
il tuo sguardo,
inseguo con l'ansia
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L’acre malinconia.
Il velato
non voler conoscere
- dopo tediose scelte -
invecchia volti stanchi.
Oltre mura simulate
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| Nulla uguale a prima
per ogni nostro riflesso l'imprevisto prende forma.
Il terrore di fallire
è sussulto alla voce che un aiuto invoca.
Mi soffermo al tuo volto
per tornare nel presente a volte reso distante.
Qui angoscianti
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| Le nostre menti già lontane.
Nelle prossime ore vivranno ricordando l'amore breve.
Siamo adesso in silenzio.
Con i pensieri di ciascuno verso le rispettive vite.
Assopiti nelle carezze.
Tra caldi corpi consumati dall'assidua
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| Tra le mostruose catene strette da vecchi padroni.
In fumose ali di sporco
esser impermeabile ad angherie e soprusi.
Lui la sera piangeva solitario ed in rabbia.
In assenza d’anima che
i lacrimosi gemiti avesse mai a sentire.
Solo un amato
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| Nascosto dolore
alla mente portato
da fitte poche
e acute
feroce incubo d'un male
che da lungo torpore
affiora.
Cala il silenzio
su tempo consunto da profuse parole.
Nuovo pensiero
chieder che sarà domani e dopo.
Abuso di
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| Allo stremo del dolore
posso solo immaginarti.
Tentaron di rubar
la tua essenza alla vita.
Crudelmente mutilata
non ti han tolto forza e amore.
Donna ora
donna allora
- dal mio tempo, dal mio mondo
distante e vera -
potresti fuggire
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| Affondo sul tuo petto
tra dolci mani calde d'avvolgente fragranza.
Vuoi farmi sentire quel tenue sfiorare
le mie gambe tremanti.
Una bocca penetrante
è compagna del corpo nella mite movenza.
Tutto espresso nel dir "Ti
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| Lei bellissima.
Quell’immagine solitaria,
del dolce vivere apparente.
Un volto triste.
Dopo lo svanir di un bel sogno,
annegato in quel destino.
Un alto muro la circondava.
Oltre i suoi finti poteri.
Era l’oppressione.
Realtà ossessiva
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449 poesie trovate. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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