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ilaria montali
Le 449 poesie di ilaria montali
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Assaggio
con la voce
verbi privi di un lor fiore.
Contorcendo ancora suoni
sul sudore delle dita,
vi raccolgo
anche l'arsura.
I residui nell'oblio
dopo
l'elemosina
di un ricordo.
leggi

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Steso,
sul misero spazio
l'inutile dire.
Memore
fremo
al mistero tardivo
quel che,
stremata,
la pelle d'inverso,
narrava.
Sciolgo
le strofe
da labbra serrate.
In parte, rivelo
lo stolto racconto.
leggi

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Un bacio risponde.
Destino effimero
alle remore facili.
Da tempo
m'insegue
l'esitare
al tuo tatto.
Non è insolenza.
Nessuna domanda
pari
all'angoscia.
La visione
d'effetto
ricompone il risveglio.
Il neppur
leggi

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S'inchina il corpo.
Lento
in
bellezza
stupendo
la logica
di
labbra turbate.
Cornice
una sera.
L'osservan
due occhi
celando i timori
tra stoffe
volanti.
Nel fare
vagante
dei
suoni segreti
è
fiero ritorno
leggi

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Bianche
- sulla strada
del perduto divenire -
le tue orme, prive d'occhi,
lentamente annullo.
Sulla sabbia, scivolando,
fermo il tempo.
Senz'attesa
dov'è sole, anche per te.
leggi

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Austero sorriso.
La sola carezza.
Sollievo
poi noia.
Rallegran le danze
menzogne
d'intenti.
Adorna d'amore
- non è costrizione -
la
fresca
prigione
celata nel tempo.
leggi

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Luce
in ultime parole
spire di profumi
per stordire ogni volere.
In un tempo inciso dal Tuo viaggio
la
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Invalso alibi
quel
rincorrermi d'istinto.
T'apro la strada
fino all'epilogo
d'una storia ormai dissolta.
Puoi lasciarmi nei ricordi
su
quest'isola
dove nulla conoscevi.
leggi

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La certezza
è
ciò che
sembra.
Per
non
frantumar
la quiete
il
bianco lembo
cela lacrime
sul
nascere.
Poche gocce
ora
dissoltesi
nel vento.
leggi

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Nel buio
la corsa
vincendo la noia.
Sul volto di cipria
rovinan finzioni.
Impeti a
brividi in forza
smorzati.
Son fuori del senno
le stille di pianto.
leggi

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Chiarore incantato.
Sei giunto a toccarmi
ove l’ombra
ti arresta.
Arduo resistere
privato del tempo.
Ti rendi vagante
nel
baratro
leggi

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Uscita
dal cerchio
col filo reciso
l'evasa finzione
morente
c'insegue.
Tra
raggi
ansimante
dirada
il suo inverno
sciupando
col tempo
gli effusi dilemmi.
Saziamo parole
di nuovo respiro
ignorando
quel
leggi

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Freme il contatto
intinto nell'ansia.
Con sguardo d'intesa
sfumando parole
ora
cerchi una scusa.
Son ritmi spezzati
dal suono casuale
eppure
voluto.
Eventi sospinti.
Le colpe rimosse.
Sorprenditi
dove
gli istinti s'incrociano.
leggi

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Di nuovo un profumo
quel tiepido osare.
Le vesti
mi sfiori.
Nel lungo giocare
s’incanta
la mente
ora
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Leggimi tristezza
che forse ancora
esisto.
Coglimi
nel vuoto
della mite indifferenza.
Luce.
Almeno vita
nell’abisso del timore.
Torna
il sole caldo
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Nulla
ha spogliato i muri
nel mio giardino.
Futile inganno
il vagar nel gioco
che il sogno sazia.
Un'assenza
ora
m'assorbe
a mani vuote.
Rimago qui senza
capire
dove ho nascosto
quel di un tempo
voluto ardore.
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Indirizzo personale di ilaria montali: ilariamontali.scrivere.info
Oziose fughe
la mente ancor
sogna.
Tetro
l'oggi
risorge
e
privo
d'odori
ogni fiore
recide.
Eppur
una stella
la stessa
in due senza
domande
s'osserva.
Scaldiamoci
qui
tra i pianti
nascosti.
leggi

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T'amavo
padrone.
Tuo servo
tra spine e rovi
l'innato fiuto
di
corse boschive.
Poi l'ombra.
L'anziano
inutile gioco.
Nell'auto fantasma
scompare il mondo.
Colpa mia
oppure
del tempo.
La fine è giunta.
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Mutata
dopo perse mete
ancor ride
l’aria.
E’
dono suadente
ora l’occhio patito.
E’
logora pelle
a palesar segni
di tempi
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 | Quasi risveglio.
Ferraglie in suoni
scatena
il sogno.
Gabbia della mente.
Nel buio
vagare
non paga il
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Esausto fiato.
In
tacere
cupo.
Vorrebbe assenso
per
nuovi altrovi.
Temuto sentore.
Quel vano
stare
dietro lo specchio
per vile attender
soli
che sorgono.
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contro il muro
il tuo viso
rivolti le spalle
al tuo fianco ora scorgo
pareti di stelle
qui
dove la pelle - sul
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Deposte rovine
su fiacchi ricordi
respirano corpi
tra scambi leggeri.
Attendono
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Fermo perdente.
Di una stanza vuota
chiedi la notte.
S'apre la porta dal muro di remore.
Errore forse.
Per pochi frammenti
d'insana magia.
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meschinamente
con il vento
l’azzurro volò via
danzando oltre la pioggia
della donna sorda e sola
rivelò l’amore oscuro
vivo sol da quel momento
un uomo
volle lei
d’invidia
lo strinse il freddo
morente
lanciò tra il vento un
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 | Primo alle casse
l'omino stropiccio.
Scomodo esser,
che
scava ogni tasca
d'insufficienti
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In ogni parola.
Nel color dei fogli
dove lo sguardo s'ardisce
leggi il tuo nome.
Se pur celato da note inutili
o sbarrato dai tratti neri
non cercarne senso.
E' una carezza avvilita
per non saper
d'averti amato.
leggi

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Ove è dimentica
la sera d'estate
all'imbrunir torna soave.
Veglia lei
da tende dischiuse
chi spia
l'asfalto deserto.
E pur d'altri luoghi
conosce tepore.
Così che
novella
di gocce s'inebria
per dissolversi
leggi

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tra camici verdi, privata dell’io
in luce notturna
d’attesa
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E' vero.
Non sembri dolore.
Sei forse
quel che è perso.
Temo te.
Avanti un'impervia strada
dove paura è padrona.
Tu che torturare
l'anima volevi.
Invero complice
con essa
contro me cospiri.
E' vero.
Al
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449 poesie trovate. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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