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Serena Dandy Tiano
Le 68 poesie di Serena Dandy Tiano
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Ragion divina
spinta
da incosciente brama
d'amore,
Cos'è che al cuore
nuoce più d'un leggero
bacio
donato da crudeli
labbra?
Raro fiore
che solo
un'impavida ombra
riesce a seguire
dopo mille riflessi.
illusioni, oh
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Dolce, mia cara musa
è la sensazione del tuo tocco.
Imprevedibile attesa.
Quand'è che dei tuoi lieti giorni
dedichi interesse?
Quando lo vedo?
Quando pare di sentirne la voce?
Quando un conosciuto profumo
si libra
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perdonami mia piccola creatura,
Troppo in fretta per poter nascere,
Troppo presto per poter crescere,
troppo tardi per poter vivere.
Ogni sera sogno i tuoi occhi:
Blu mare,
come una volta notturna che mi ricopre.
Il tuo viso come quello di tuo
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gli occhi della notte
dei fedeli amanti scrutano i sensi.
La giovinezza arde infausta
su miseri corpi desiderosi d'ardore.
Baglior lontano suggerisce le tue gemme d'occhi
altrettanto distinte nei miei pensieri.
Del calor tuo v'è la
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Mani giunte che racchiudono una preghiera.
Un ghigno appena accennato.
Uno sguardo prima ossequioso,
inginocchiato come il resto del corpo
per poi protrarsi verso il cielo
con occhi colmi d'amore.
I muscoli del volto fuori allenamento.
Le guance
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Prima di andare...
un casto bacio!
Dalle tue alle mie labbra
passa l'anelito d'amore.
Un battito di ciglia.
Ti ho ridato ciò che
pensavi ti mancasse
per capire.
Ora fa di nuovo parte di te.
Giusto il tempo che arrivi
al
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Nell'aere gioiosa
un tristo pensiero
oscura la vista
rabbuia il sentiero.
La festa comincia
al suon di risate
ma il cuore è ferito,
le membra scostate.
Un freddo saluto
ricorda l'amore
andato perduto
nel cupo dolore.
Due occhi, due
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È lo stato di beatitudine
Incessante e sublime,
Gioca con il respiro
Ponendo germogli sul cuore.
Spezza le catene
E sfida la fisica
E svela il mistero
Dei sensi della vita
E con lei l'amore diventa
Chiaro
E con lei la musica
Diventa
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Il giorno in cui abbracciai la follia
Fiorirono i tulipani di Maggio;
Allungavano il collo per non
Perdersi la scena.
Con quanta passione
Una stretta può affondare le unghia
Tanto quanto mi lasciai trascinare
Nella danza di chi
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Sei nelle giornate incompiute,
nelle frasi dette,
nelle cose fatte e dimenticate.
Sei nel canto di oggi,
sei nel colore dei pennelli,
nell'inchiostro steso.
Sei nella testa quando
sbatte forte per non
funzionare.
Nelle vene;
quando
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Nelle mie membra
Ti vedo danzarmi intorno
Come gli oscuri spasmi
Di un demone nel delirio
Attorno a vittime nel sacrificio.
Le speranzose allucinazioni,
Come il raggio cupo
spacca la nuvola,
Sostituiscono i mille finali alternativi
O
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Serena Dandy Tiano.
Tante cose
Avrei voluto;
Leggere negli occhi altrui
Amore puro
Cosicché le mie muse
parlassero
Spedite.
Immaginare un mare
senza confini
Dove poter trovare riparo
Senza incappare
in distese di ricordi.
La pietà di una parola di
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Parlami di un'emozione,
di come il vento
si libra nell'aria
e il tuo profumo ne rimane
impigliato.
Restare sospesi a mirare una stella
ed illudersi di poterla afferrare.
Annegare in quel bicchiere di malibù
per rendere
necessaria
la
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E se i miei occhi ti vedon
entrar da quella porta
il tramonto del mio sole
si dilata all'infinito
e le mie sere
si
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La solitudine giace
nelle deformità di un corpo
che tanto odio e tanto rifiuto.
Al limite della coscienza di sè
questa donna riflessa allo specchio
non somiglia a colei che dimora
nel ventre dell'anima mia.
Vorrei artigli d'Aquila
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Ti portai un fiore;
sudore della ricerca
gesto che renda giustizia
a ciò che sei.
Lo lasciasti
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Così il fato
spezza
la vita.
Rovescio di medaglia
di metallo
pesante.
E muoiono fuori
e muoio dentro.
Ma riesco a
sentire ancora
il terreno sotto
i piedi,
a vedere te ancora
fantasma
e me ombra.
Intanto una madre
carezza il
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Questa gabbia di civiltà stereotipate,
matassa di buoni volti e cattive presenze
rendono me,
umile operaia della catena di vita
che scorre e si inceppa,
porta senza serratura.
Dannata esistenza!
Un corpo costruito al contrario,
Bruco
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Leggiadrìa del viver tuo
imprime sontuose beltà.
Nel passo di danza
di un giovine angelo
parla col corpo suo,
lo sguardo rapisce.
Prigioniera,
schiava e umile serva
di furbi gesti
poiché nulla il cuore può
di fronte
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Prego per
l'orizzonte
sopra i miei occhi
ricolmi di umide brume
in mani racchiuse,
in abbracci mancati.
Sorprendo il cuore
malato e colpevole,
sciocco ed illuso,
retrocesso in mille
scene
gemelle tra loro.
E scoppia la poesia
in un
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68 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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