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Walther Avreliano von Graeber
Le 112 poesie di Walther Avreliano von Graeber
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Mellifluo e superbo ultimo atto,
storia di uno zoppo,
polvere decadente caduta giù dal cielo,
di lacrime deragliate nel demagogico egoismo
estenuante, trionfante ed imbecille
come può esserlo solo un Valzer a Vienna,
a luci spente, in
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No, non ci sarò,
ad aspettarti,
potessi farti pioggia o tramonto vivo,
sfondo astratto o pavimento duro,
calpesterò senza timore,
questa terra senza futuro.
Soffio di impavida bellezza,
echeggia tra le mie braccia,
indispettito
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E mi immagino con voi
come una volta
il sorriso di quel dipinto così vero
guarda la tua mano, foglia morta
Inarrivabili le ore del giorno
vibrano e mi separano
saluto con la mano l'assenza patita
gioco ancora, nulla è
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Danzi,
nel tuo quadrato,
in un'insolita dolce armonia,
di pugni, dolori e viso lacerato.
Danzi,
con la scusa di non potere camminare,
e vedere ciò che ti separa dal giusto, dal niente,
ma se per te la morte è solo un mezzo,
la vita
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Perché siamo nella stessa terra,
in una nicchia di grano o in un mare lontano,
esercito di girasoli nella pioggia,
figli perduti.
Perché sradicare le radici del male,
risulta più leggero di una piuma,
questo fiume di genti,
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Non c'è più, Amore mio,
la guerra non c'è mai stata,
dirimpetto alla siccità della Morte,
rimane il ricordo o l'oblio,
dimentichiamoci chi eravamo...
Non sono più io,
bestia, santo, o boia per bene,
la
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Non è finita,
questa assenza di te.
Parlerai di me con tutti,
vedrai nel preambolo del sentiero un destino.
Quel mio desiderio quasi impossibile,
quel mio sorriso appena visibile.
Vedrai giorni accatastati alla rinfusa,
come libri di
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Oltre il vento che soffia ancora,
la mia vita e ciò che rimane,
un vecchio senza lezioni da impartire,
un angolo ricco di parole vane.
Annego nell'asfalto e nei ricordi,
oramai neve sciolta di Primavera venuta a parlarti,
e le foglie
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Eres mi sueño rebelde,
mi sueño prohibido,
en las tórridas tardes de Granada,
como capitel dorado,
veo el sol en tus ojos cerrados.
Eres mi sueño rebelde,
un torrente de agua pluvial,
que como zumo de naranja,
fluyes
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Padre vado via,
parto per vederlo da vicino,
questo paese arido di gioia,
giostra spenta di un abbandonato bambino.
Tel aviv è un altro mondo,
non è la sabbia e neanche il vento,
a rendermi iracondo,
è la morte che sento,
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Rifles burning in our eyes,
Peace and Freedom fly away in the skies,
we were distant from our cornfields,
and left the hearts without a name.
We're still burning now,
heroes of an ancient empire,
enemies wait us hungry,
we'll give them Death
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Come eravamo,
finestre aperte lungo strade estive,
biciclette rumorose passavano,
e le tue labbra così vicine da respirarle.
Siamo partiti,
partiti lontano per un mondo adiacente,
scappati da luoghi morenti di guerra,
finiti nel volo del
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Occhi tristi si riflettono nello specchio,
vedo un muro impenetrabile,
irrigato dal dolore di un tempo,
vedo un solco insormontabile,
piegato dal disastro del vento.
Una goccia di te mi inebria,
mi sento triste come chi ha tolto un petalo dal
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Ci rivedremo a Sabra e Shatila,
piangendo di rabbia invocar giustizia,
non basteranno sangue e lacrime,
per cancellare dal mio volto questa sporcizia.
Case distrutte, vite abbandonate,
nessuno si è opposto,
uno sguardo intenso si è
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C'era una volta in America,
la mia giovinezza scontata,
una tua lettera mai spedita,
ed i tuoi occhi in ogni viso.
Perse in quelle fotografie sbiadite,
correvano le vite di mille e più sciagurati,
fazzoletti alzati al cielo,
misuravano
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Ove la cenere si sgretola,
inizia il mio calvario di funeste ragioni.
Sola la mia mano sul tuo corpo,
di acque frementi si spande,
alla ricerca di qualcosa di mai nato,
come un sentimento, un argomento,
di inutili sogni.
Ma sono poi così
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Invia un messaggio privato a Walther Avreliano von Graeber.
Passo dopo passo,
un giorno nudo nel fragrante ghiaccio,
di Sole pallido mi riscaldo innamorandomi di te.
Possibile o non possibile,
un tuono, sì un tuono,
nel cuore mio, forte di male.
Un bacio, una morsa,
sulla bocca tua, statua di
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Il cuore nell'inchiostro,
ed il mare nei suoi occhi.
Sei stata una favola danzante al centro del suo mondo,
soffio di purezza,
che scosta ogni impercettibile sofferenza dal volto.
Oggi lo scrittore è disperato,
gli è morto un sorriso
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Un pianto in fondo al Cuore,
mi pervade annegandomi nei tuoi profumi.
L'ora più triste,
giunta nel giorno di sole più felice,
era la calma che aspettavo.
Guardarmi allo specchio senza proferire parola,
vedermi riflesso nei tuoi
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L'asfalto caldo costringe i miei occhi,
a guardare là, dietro volti tetri,
dove la neve non cade a fiocchi,
dove il vento sfonda arrabbiato tutti i vetri.
E' il clamore di una guerra che non c'è,
è l'odio di un paese in
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Lontani i ricordi della mia Varsavia,
si susseguono in un mare di calci e pugni,
urla d'infanzia per la via,
e fiori spezzati come in un sogno.
Le melodie passate,
sono ora paglia bagnata,
di cui gli odori infestano gli umani stracci
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Strade di case sconosciute,
mai viste, mai percorse,
che rivedo allo specchio nei miei occhi mai vissuti,
e nelle tue ore di quei giorni perduti.
Polvere di sedie spoglie,
di lacrime perse,
dei miei corridoi di fantasmi e foglie,
e della sera in
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112 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 112.
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