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♦ Michelangelo Cervellera | |
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Alessandro Stanca
Le 39 poesie di Alessandro Stanca
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| Il Sole va spegnendosi
lungo l'azzurro orizzonte,
mille fiaccole chiare
allietano
il cielo argenteo.
Ma lì una luce maestosa
si erge dal nulla:
domina le ombre,
attira dai nostri oceani
la linfa vitale.
Per me è giunto
il lieto
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Cosa succede?
Il porto rosso
si accende
d'un tratto.
Un grave schiaffo
ferisce
il gigante malato.
Ma lui
non getta
la spugna,
un grande segreto
nasconde.
Boom.
E tutto finì.
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Deserto
rosso
Calpesto
le orme
di un
soldato
furioso
Cammino
in cerca
del nulla
assoluto
La lingua
assetata
come
l'anima
Il vento
di polvere
mi vieta
un sogno
di pace
Afflitto
le forze
non sento
più
Ma
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Sale
la neve
nel breve
Natale
Sale
il ritorno
di un giorno
fatale
Sale
nel nido
un grido
bestiale
Sale
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| Mi perdo
nell'immensità
di queste acque
serene,
di questo oceano
di pace,
di questa riva
nascosta,
di questo abisso
che incombe,
che invade
il nostro lido,
la nostra vita.
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Solo
Il mio paese
non ricordo
l'oblio
della sua ombra
Fuori
piovono
i resti
di un passato
lontano
Spaesato
un mucchio
di cocci
non si legano
più
Solo
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Sapore giallo,
odori aspri
come ludi
di Marte,
assaggio
pungente,
quasi irritante,
color ruvido
e verde
e acre
e forte
il mio esser
confuso
nel fuso
biondo
cereo,
fame
di fiume
dolce,
unico
conforto
del mio cuore.
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| Il fiume impetuoso
scorre tonante,
dall'alto si appresta
a discender la valle,
disteso sul letto,
furioso,
con impeto
spazza la strada
con fare incombente.
E gli occhi impauriti
volgono al monte,
un grave pericolo
si abbatte,
resta solo
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Scruto l'orizzonte,
il soffitto celeste
si innalza sopra un ponte,
vedo poche creste
e un po' di pianure
e molte colline
e mille figure
tanto vicine!
Ricerco più avanti,
vi è solo il mare
e vedo distanti
le reti a pescare.
Ma
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Guarda.
Amena, la natural visione
cela l'elisir
di tanto splendore.
Ascolta.
Tonante, la furia
dell'essenza
si abbatte
sulla vita.
Osserva.
Velata, ricerca
l'eterea realtà.
Pensa.
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| Ciambellon dorato
dalle candide forme,
dal tenero manto,
qual segreto nascondi
del tuo goloso piacer?
Oh, soffice delizia,
al palato sopraffina,
donde la tua estrema
bontà, la tua infinita
fragranza?
Mille i tuoi ingredienti,
un solo
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Alessandro Stanca.
| Sangue che scorre
dalla cima tonante,
dal rivo terroso
rosso infuocato,
si abbatte
sulle mortal dimore
sulla vita inerme
sulla bassa cittade
sconvolta dall'impeto dello
sterminator supremo,
immenso seme
dell'uman disfacimento.
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| Fatal dimora ai viventi invisa
accogli le mortal spoglie
nella meta già decisa;
come volanti foglie
le nostre fragili memorie
si dissolvon al momento
e le effimire glorie
e il nulla e il lamento
e le speranze illuse
sovvengono al
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| Commiserevol pianto
d'umor nero, t'assale
il grave rimpianto
di un male fatale.
Pietà accogli in seno
di lacrime affrante,
striscian nel baleno
di un attimo, un istante.
Dolor ti sovviene,
gran pena nel cuore
di mille
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| Terror patii oltre il lampo
terribile, inquietante
presagio del dì fatale,
auspicio ultimo della nostra
caudica vita.
Sgomento provai di
fronte a quella luce
improvvisa, fulminea
visione efferata
della vita mortale.
Angoscia sentii al
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Languida notte dagli astri lucenti,
immagine cupa della nostra presenza
in questa sterminata immensità,
ove tanta beltà il ciel seren
rivela ai miseri occhi mortali,
mostra ad ogni creatura il senso
della tua infinita esistenza
e di
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E fu così che l'uomo cercò Dio
dentro e fuori dal mondo,
ma nel suo vano
sforzo non lo trovò,
perché lui stesso era Dio.
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Un brivido caldo, un fuoco gelido,
una luce oscura, un sole nero,
una lucida follia, un silenzio assordante.
Bomba intelligente.
Fuoco amico.
Difesa nucleare.
Guerra civile.
Guerra santa.
Vita estinta.
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Quel gozzo del pellicano
l'ho preso con la mano
ei pendea tremando
in su il collo vibrando.
Ah, il molle mento
reggea a stento
soavemente sfiorato
il gozzo ingrossato.
Umile e grande
fortemente si spande
quel gozzo ingombrante.
Ed ora
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39 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 39.
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