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Garrius
Le 43 poesie di Garrius
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Iridi argentate
le intriganti ninfee della vita
sinuosamente segue
lo sguardo
e una mente irretita
di una gioia splendente!
Sorrisi della sera
angeli dalle candide piume
nel cuore dell'eternità trovano riparo
confondendosi tra le
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Riaffiora l'aria, adorna di tepor solare
a bandire l'acqua e dal tramonto scaldare
della sorte son due le braccia e li occhi
che il mio cor nei prati, ne traccia i solchi
Mai, ombra contro 'l sol fu tanto accetta
parea il volo che alla notte
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Son cento e mille i color di corallo
sfumando all'ombra d'inusuali correnti
ch'illusione pia si prepara allo stallo
ratti copron la notte
d'immenso nero e ospiti dolenti.
Come suol alla sera, tosta seguir l'alba
stadi ed unici intervalli al
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Flebile abbaglio
guizza silente
Una cometa!
Lacrima di luna
scivola nell'immenso
entropico sguardo
degli astri
La vivida mezzanotte
sbriciola timori
quasi un
teatro d'istante
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| Luci in lontananza
Si respira
La violenza della notte
Su uno sfondo scuro
Riccioli di penombra
Gridano il contrasto sui sogni
Fischia nel vento
la paura e i lamenti dei perduti
Odo solamente flebili sottofondi
a scalfire il baccano del
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| Sfogliandola
dai suoi primi
chiari di luna
Tra petali
d'un Giglio
illumina
il mio volto
Silente
verspertino
splendore
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Questa cella
Non ha sbarre o finestre
Eppure mi soffoca
L'orrido soffitto
Incalza
Sull'albeggiante tepore
D'un orrido prigioniero
Col sole mattutino
Le sveglie di città
Mi rapinano le stelle
Accusandomi di furto
Risiede
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Fermati adesso!
Incontrastato signore dei sogni
Fermati e richiama le tue utopie
'finché ad ogni sfiorarsi di pelle
Morte stessa non affili l'eterea lama
e la sua sete di gioventù si plachi,
dissetandosi delle mie parole
volte ad
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Spalancò le mie porte volta per volta
Lasciandomi vagare diritto sospinto
Dal mio sordo futuro
ottimismo
Spostò le acque per rinfrescarmi
Cacciò la luce per farmi sognare
Che ad ogni passo nulla vi si salvasse
Dopo uno
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Come persa si ritrova la brama d'inchiesta
unico desio ch'affligge e logora e lega forziere e tesoro
così perso il frutto che solo giova, molta ma non desta
sconosciuta bellezza ancora affonda mortal d'oro.
S'intreccian tra loro, la dove
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Mirando pietà, del suo mondo sì avverso
se non parole, ma di sguardi come spazi d'eco
come desio sovrano, che nel suo specchio s'avvede immerso
tanta attenzione imprestando alle fragili dita
e debole d'affetto, a l'aria mancò
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Invia un messaggio privato a Garrius.
Distante da contrari venti di luce smorti
d'adorni prati, la malinconia si strugge
per invidia, l'inaccetta a gaudiose corti.
Fuso all'aure, senza passi fugge
come gialle epistole nate a scaldar
la solitudine, non lor carta ma lor ricordi
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Nasce la paura
quando muore il presente
Sopravvivono come ombre
antistanti corridoi d'incubo
Gli illusi
mentre affogano
come
smarriti sognatori
Camere ardenti di memoria
Pretesti
per floreali omaggi
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Nella terra dove il sole mai ha messo piede
E il suo ricordo appare eterno solo la sera
mentre Luna ed i suoi adepti cantano
In balia dei loro frammenti d'inferno
Riposano le spoglie della tristezza
Mai la notte o le sue stelle
Hanno compatito
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Troppo soffice e delicata
per sfiorare la terra
Bianca, leggera
il suo specchio resta il mare
Libera di sfiorarti
lo sguardo
Alza lo sguardo...
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Oggi lascio una riga
per chi osservando il capo
per sfuggirgli, in silenzio prega
come banchi di nebbia gemelli
E scrivendo in tanti contemplano
per sognare, piangere o maledire
ed usano le labbra per vanti
o flessibili sorrisi
Di notte non
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Ascoltami
Nel suono dei tuoi pensieri
nelle righe e i bisbigli della strada
echeggia tra le labbra e la carta
Viaggia nel disordine delle parole
e nelle notti del nero di seppia
sfila nel candore di stampa
ballando tra le iridi porpora
di
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lo ascolti è tuttora il passato di domani
prova a vendere le sue gioie
ben sapendo che la mia anima giace nel cuore della notte...
Cosa fai qui tutto solo
fissando i cuori di foglia
della sera senza vergogna?
Siedi dimenticando il gelo del
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Lei, si era nascosta dietro la porta
una delle tante, tristi vittorie d'ogni giorno.
Per regalare il mio sorriso ai passanti
gioire fintanto affondasse il sole
assieme ai suoi continui, giochi di sguardi.
Si era nascosta, pur sapendo che ero
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Calpestato dal sole
quieta
sfila la linfa
volteggia, la rugiada
nell'etra come bolle
colorate, svolazzi
floreali mentre soffiano,
soffrono nel vento
e cullano, nebbiosi
e piovosi letarghi.
Ripudiato dalla luce
Sognerai nel
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43 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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