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niccolò bulanti
Le 63 poesie di niccolò bulanti
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Sospeso tra
il tuo cielo ed il tuo mare,
cometa non digerita
ma nel tuo fisiologico
abbraccio accolta,
Habana,
ti chiedo di non supplicare,
di non cercarmi,
amaramente ipocrita,
forse,
ti chiedo di resistere!
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Entrai grigio
ché non volle l'azzurro
scender dal cielo
nè il verde
lasciò gli alberi.
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Stavano a capo chino
al culminar dell'infinito
ed esile collo.
Sopra loro il sole
rotolava a ponente
ubriacando il cielo
nel dilagar del rosso.
Stracci di nubi
lunghe lo variegavano
esaltandone la solitudine.
Tra i lampioni
e
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E tu,
luce ed ombra dello stesso cielo.
Tu che nella lontananza
sorreggi ancor
un filo di vento
al mio sangue
sconvolge.
Tu che t'allunghi nel tempo.
Tu aria d'un mancato respiro.
Tu che vai per la tua vita.
Sempre tu,
apice di luce ed
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D'improvviso
sì severo deserto di silenzio
vasto sull'anime nostre.
Il fracasso del nulla
si fa insopportabile
nell'assurdo
e mi forzo danzare solo,
in cerchi concentrici,
attorno al pozzo
delle impossibilità.
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Senza meta ricorsa;
persa desolante corsa.
Costante, immutato,
immutabile scippo temporale
dalle personali sacche nostre.
Indirezionato sguardo
a futuro fosco
da presunta sapienza
che ovvio dà l'ovvio non.
Podisti di piste
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Si levaron
dai campi fradici
d'inizio dicembre.
Un ventaglio d'ali
s'aprì contro
il cielo grigio.
Erano bianchi
ed io non li vidi
posarsi.
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Emergevano silenti
in ordinate schiere
dalla neve
che si miscelava
al cielo bianco
tra i loro fusti neri.
Guardiani del tempo grande
e del nulla infinito,
non mi rispettavano
che muto passeggero
tra la lor solenne
ed eterea evanescenza.
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E ditemi solo
dove state andando.
Chi vorreste trovare!
Ditemelo negl'occhi miei,
i vostri,
narcisi,
in un gioco di specchi.
E chi vorreste cambiare!
Statue di pietra
in paltea
non sorridon al sole,
che nell'indifferenza;
impassibili alla
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Sparsi a terra
sogni flosci
illusi dalla gioventù
marciscono
alla realtà
nei colori
dell'oro
e nelle sfumature
del sangue
tutte.
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E poi
fu per l'ultima volta.
Quasi non me ne accorsi,
nuvola leggera.
La fuori, alto,
splendeva il sole.
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Invia un messaggio privato a niccolò bulanti.
Si lamina il cielo
d'una foglia d'allumino freddo.
La volta lassù
è un ghiaccio sottile,
grigio trasparente,
bianco triste.
E' cielo di novembre
che scuote il presente,
ammalia la nostalgia,
sussurra partenze
per ogni
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Persuasivo, eterno
movimento ellittico,
mostruosa macchina,
sciocco non- spirito irreversibile
fonde penetrano le tue lame,
rombanti psicoanalisti,
nella carne
scindendola
dall'umano spirito umano.
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Chiassosa pancia insonorizzata,
ammutolisci il lamento,
assordi la pazienza pure.
Ma è nel tuo fragore ipnotico
che le mie grida
in pensiero
si fan più massiccie.
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Nere.
Nude.
Scarne.
Ombre di pioppi
sono ciò che resta
di lontani colori;
ombre,
fuggono la vista,
miscelandosi,
nella loro evanescenza impalpabile,
al sottile grigio,
silenzioso ed ammaliatore.
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Respiro già,
terra rossa rivoltata al sole.
Respiro già,
aria azzurra dipinta dal mare.
Odo già,
la potenza dolce di fragorose onde blu,
che mi richiamano,
irresistibil sirene,
alla grazie.
Bramo già,
quattro bianchi
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Colava sangue
sul bagnasciuga
verso il mare.
Lo prendeva
la bianca spuma
dai riccioli d'acqua
che vi si scioglievano.
In un attimo d'universo
rosso non fluiva più e,
d'intorno,
l'oceano grande
nemmeno s'accorse.
Un corpo
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Se l'è tenuto
un angolo fresco
nell'ottobre mite
il ricordo di noi due
in un pomeriggio
di giovanissimo imbarazzo.
Foglie d'oro d'intorno,
i nostri volti che s'attraggono
ed immediatamente si rifuggono
per incontrarsi
in un istante
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Una fiamma
incendia la luce
nell'aria d'una notte media.
Accende e spegne
i monti,
presenze apparse dal buio,
d'un tratto incombono
nelle loro schiene irregolari.
Il sangue trema
nel cuore
per la durata
d'un solo battito e,
in quello
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Arrenditi questa notte vecchio disertore,
tanto hai già dato: prenditi un poco di riposo.
E goditi una bella camminata,
appoggiato al bastone della pazienza
così, come io ti ricordo.
Non sorridermi più,
dolce vecchio
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63 poesie trovate. In questa pagina dal n° 41 al n° 60.
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