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♦ Violeta C | |
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Asociale
Le 219 poesie di Asociale
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| Ora che,
del tuo tempo porti...
più passato che futuro...
sia più accorto il tuo cammino.
Quanto acquisito,
che si fa fortuna
consegna,
a chi accettar lo vuole,
trasmetti,
per non rendere vano
il tuo bagaglio.
E' un
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| Ti diranno domani
i tuoi ricordi
quando il silenzio
sarà muto
di mie parole
qual sogno sei stata
in quel cielo capovolto,
dove immagini di te,
divise
tra lacrime e riso,
ho disegnato.
Di viaggi mai partiti
sei stata sempre
il mio
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| Radente colpisce
l'ultimo sole,
due perle dolenti...
Si ripone un fiore
dentro i suoi petali,
di velluto al tatto,
morbido tocco...
Intenso profumo,
dalle dita svanisce,
dolce fragranza...
Ultima luce
che ogni traccia cancella
e
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| Attimi,
in un angolo rubati,
tra vociar di gente
tramestio di passi
e di viaggi odori,
momenti.
Toccar l’essenza
stringere il desiderio
lì... tra le mani forme
e di socchiuse labbra
mangiare il tempo.
Resta! Andiamo!
Dove se ne
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| Forse guardò perplesso
forse ebbe sentore
che chissà, proprio non fosse
un gran capolavoro
quell'uomo che avea creato.
Si rimbocco le maniche
fece anche straordinario,
per non sforare in festa,
escogitò pensiero
su come
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| Forse fu perché
arrivò a quel giorno
che la decisione prese,
di riempir pianeta
d'un essere pensante,
stanco da fatiche.
O forse fu la fretta
di terminar lavoro
per andare a riposare
che gli riuscì imperfetto.
Io non
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| Tempo, come rovi
come sabbia
che l'anima graffia
nel passar di giorni
nell'andar di vita.
Doloroso resto
cicatrici e graffi
quel che rimane
di quell'avara fase
che sogni affonda
di coltivati intenti.
Nel turbinar di gorghi
scendono,
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| Si dipinse d'azzurro il cielo
quando catturai il suo volto
d'affanno il tempo scese
e sorseggiai presenza.
Racchiusi tra due vetri
il mondo ebbi in mano
ed un sigillo il giorno
firmò sui nostri occhi.
S'io potessi dire
quale fu il
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| Piovuta come goccia
dentro st'arido stagno
di spaccate zolle
fosti per me frescura.
Irrompesti chiara
in un turbinio di slanci,
fiorì di volo impulso
che ali spezzò repente
per un domani oscuro.
Riponi dentro il cuor
il
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| L'ansia dell'attesa
si spense dentro il mare
m'accolse tra due labbra
allo schiudersi di porta
in quella luce
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| Le battute son battute
se son fatte per scherzare
e se han interlocutore.
Sono offese se profuse
ad ogni minima
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| Ci fu un giorno
che un poveraccio
prese accusa da un reato,
d’aver lui una donna uccisa.
Vero invece, ch'era stato
un
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| Mi sovvien pensiero
fiorito da letture,
vorrei scrivere una poesia,
dubbio sorge che non sia
tantomeno sarà un
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| Immagini
piovono su queste pieghe
dove nettare si è versato.
Nella brezza di fiati
nel silenzio di parole,
solo mani a leggere di te.
Poi nell'andar di voci
e nel morir degli occhi
accoccolai il tuo dono.
Chiudemmo gli occhi al
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| Mi accompagnano immagini
su strade percorse
con pensieri posati
sui ricordi di te.
In trepidanti attese
lenti passi composi
aspettando quell'ora
che lenta s'annera
aspettando che il tempo
mia luce diventi.
Attesa che struggi,
tempo che
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| D'antico passo
cammino ormai
nell'oblio del tempo
in questo andare
che luci spegne
nel declinare.
E fu,
quel tempo che
di pieno i giorni
volea colmare,
or solo il vuoto
resta fecondo.
Ramingo va quest'essere,
assenza di fiato
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| Si esprime con gesti il corpo...
Seppur d'amor si parla
quanta, opposta beltà divide,
se l'amore togliamo
e solo il gesto consideriamo.
Tanto sgarbato appar
quel gesto d'uomo
quando dolce invece,
della femmina il donare.
Astral
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| Passano gli anni
si ripeton gli eventi
ma far tesoro da avvenimenti
pare non servano insegnamenti.
Cambiano i modi
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| Ghermire,
questo partorir di senno
e preda farne, degli affanni.
Dissertare,
su spigoli di coscienza
quando il cuore affonda
delirio della mente.
Fluisce,
e muore in nebulose forme.
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| Lento crescendo,
rimbalzano, scorrono, affondano
riempiono di melodia l'intorno
struggente malinconia riversano
e
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| Pretenzioso mese
che in lattiginosa luce
negli ultimi riverberi
sfumi, il vigor d'estate.
Finiti gli abbandoni
in tra le fronde spesi,
negli afosi dì non più compagno
il frinir di cicale, zittite ormai
declini ricordi,
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| Socchiuse luci d'occhi
dolce quel miele scende
nell'esaltazione d'anime.
Brividi su pelle,
di celestiale incanto,
estasi dei sensi,
quell'assoluto istante.
S'accorda il cuore all'anima
nel catturar l'essenza
dell'intimo momento
che
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| Arriverà quel giorno
che il tempo cesserà,
non ci sarà conclusione
per l'ultima cosa sospesa.
In compagnia inattesa,
di nero silenzio, vestirò il sentire
e dal suolo toglierò le orme,
si, me ne andrò,
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| *
Cielo dentro gli occhi,
profumo e brezza.
D'ogni essenza,
universo accolto.
Emozioni,
tra forme accanto.
Le valli,
del mio infinito.
*
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| Ho letto,
dentro il tuo sguardo e visto,
questa incerta luce,
offuscare i tuoi occhi...
E vagar lontano la mente,
a
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| Plumbeo cielo accoglie
finir d'agosto ormai,
mattino che s'oscura
d'avara luce senza,
che al giorno vien
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| L'ora più bella,
quando l'ombra del dì,
è più sottile,
sostammo.
In quella stanza
dove "pesa"vamo,
parole e silenzi
tra nessuno che capiva,
d'un tutto era presenza.
Non era un sogno
in quelle voci
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| Sul tuo, il mio
desiderio appoggio
a guardar quel viso
che l'intimo dona.
Con mani,
fiori accarezzo
e passioni
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| Poggiò morbide ali, ed eri li
come passero sulle mie ginocchia
tra voli di pensieri,
silenzi, e il parlar del vento.
Di neve e ciel vestita
nel caldo sostar del dì,
del cuor, la più sentita parte,
bella qual sol
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219 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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