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Dany Blasi
Le 590 poesie di Dany Blasi
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Niente di speciale
a tutto il resto sempre uguale.
Sola, trasparente e minima.
Mi perdo nel deserto dei pensieri
di oggi, domani e ieri.
Fra le dune innalzate
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Carnale e mistica danza
ondeggia e vibra
sulla conquistata e immobile terra.
Onda di fuoco potente s'innalza.
Risucchia fino alle ossa
e poi precipita e frantuma
inerte scoglio di marmo...
alla risacca di lava e scintille
il centro s'accende e
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Io m'innamoro sempre dei perdenti,
deboli, emarginati e folla di sbandati.
Eroi di cartapesta,
senza solchi e tempo
che vivono nell'eco del silenzio.
Fuori dal limite imposto
e dal perfetto cerchio...
funamboli sempre in bilico sul mondo.
Li
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Dimmi perché oggi anche la Luce
è troppa... e la carne ferisce.
Lama che taglia a fette anche l'aria.
Quest'umida afa è solo
lampo di gelo
che percorre veloce le vene.
Belva feroce,
che ai fianchi nudi azzanna.
Dimmi
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Dai quei vermigli rivoli di sangue,
che oggi colano sul viso e sulle mani,
è sbocciata nel giardino incantato
" La Carnale Rosa"
che lascia il mondo immobile e distante,
da solo a navigare nel tempestoso Rosso Mare
infestato da
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No, niente da dire, da dare o avere.
E dentro graffi a sangue
e a lembi strappo la pelle dalla carne.
No, niente da dire, da dare o avere.
Nel fondo vomito d'aria e di respiro.
Solo nudi fianchi e avida pelle,
un neo tatuato sulla guancia
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Ti ho sentito vivere
dentro di me.
Ho ascoltato l’urlo
possente del tuo silenzio.
Ho accarezzato nei giorni
cuciti nel sole
l’arso e altero fianco
della montagna.
Goccia di pianto
ho risalito gli argini
del tuo impetuoso fiume…
fino a
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Vomita versi e poi l'ingoia.
Ingoia e vomita.
Vomita e ingoia.
Nasuea e fame.
Ruminante di sogni
e di vetri riflessi
di frammenti di vita.
Tra la folla
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Sanguinante lingua
al muro inchiodata.
Penna che al potente duole,
è affilata lama
che profonda la carne taglia,
prona si vuole
al servile e squallido giogo...
Ai piedi strette
le pesanti catene
del silenzio.
Lingua oltrepassata,
da
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Tu che muori
ebbra di luna...
sanguinante e stesa
sui consunti e sporchi tappeti.
Prefica, sciogli i capelli
e a chiave chiudi
il vergine verbo
tra le cosce dei bianchi e nudi fogli,
già dalla grande e nera mano
nel fuoco arsi.
Danzi
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Piangono persino i fiori
arsi e piegati,
dentro enormi vasi.
Muore il carnale odore dei gelsomini
sepolto nei selciati di pietra,
lento svanisce nelle lacrime del mare.
Nell'assordante silenzio
bramosi e neri,
volano bassi i
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Anomala e diversa scimmia
in gabbia salta...
esposta alla ruota della gente.
Nell'arena pagliacci
di un antico e perverso giogo,
nei sorrisi piangono
e nel pianto ridono,
mentre dal cielo piovono
amare e salate noccioline.
Dietro le sbarre
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Fette di luce
tagliano l’aria
dove radioso si specchia
l’immenso…...
nell’oscura e immobile
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Non puoi negarmi il tuo respiro
respiro già nella tua stessa aria.
Negarmi la tua mente,
no, non puoi...
sei già nel mio pensiero.
Dimmi qual'è dunque il tuo potere "amore"?
Ladra alla luna stanotte ho rubato
un
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Nell'ombra più profonda
emani Luce...
come un diamante perso
negli abissi di un sogno.
Leggiadra danzi
nei delicati tratti
di un antico dipinto orientale...
Nelle tue stanze di cielo
con la sublime arte
intrattieni la melodia
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E noi siamo tutti brava gente...
Si... tutta gente sensibile e buona.
Basta con questa ipocrisia,
con queste ipocrite e banali melodie,
all'occasione al potente cantate
con il vestito nuovo della festa.
Basta con questo squallido apparire
di chi
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Dany Blasi.
Bugia questo irrazionale
pulsare della luna...
che nelle vene sale fino al cuore
e duole, duole, duole...
Solo bugia questa magia
di ricami di luce...
brama di luna,
che danza
solo di seta vestita...
ebbra di cielo nell'eco
di un ancestrale
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Vruscia lu suli... vruscia
ohi cumi vruscia
stu fucu di l'amuri.
Cielu cielu miu
dammi na guccia d'acqua,
bagnami sta vucca
ca vruscia ppi tia...
Vruscia... vruscia lu suli
'nddra 'ssu granni mari
di l'amuri.
Terra mia
stasira nun
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Urla il silenzio
nella sua eloquente potenza.
Il suo urlo attraversa
muri di piombo
cattedrali costruite
nei deserti dell'ipocrisia...
apre serrate porte di gelo
strappa le false maschere di cielo
ed entra in ogni minuscola
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Moriva il sogno
alle prime luci dell'alba...
chiuso dentro botti
di ferro e fuoco.
La scintilla ancora ardeva
sotto la brace accesa.
Negli occhi bramosi
piansero i figli di un Dio
senza Luce...
nell'oblio sanguinante e solo.
A sera... nel
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Un acuto lampo di dolore
fulminante l'aria taglia.
L'alta e possente onda
s'infrange sull'inerme sabbia.
e alla risacca già immobile e muta.
Nel plumbeo e minaccioso cielo
stride l'urlo degli ultimi gabbiani
che volteggiano fra i
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Dorme la mente
immobile...
il fiume del sentire
dal suo letto esonda
nella fetida pozzanghera
dei giorni tutti uguali.
Ristagna il marcio
e il lezzo invade
le nascoste anse del pensiero.
Avanzano eserciti
di greggi tutti uguali
e belano
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E dopo mille anni
e ancora mille
ti hanno ucciso.
Pioggia di pietre
cade sul sanguinante viso
e al rogo poi strega
ti hanno bruciato ….
piccolo ebreo
cenere nel vento
sei volato….
E dopo mille anni
ancora alla croce
mani e piedi
ti hanno
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Arcana Luce
che all’orizzonte si espande
nei giochi di luci e ombre.
Cuce la brezza
ricami d’argento
nel riverbero del Sole,
arcobaleno
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Le stanze degli ultimi
mi piace frequentare...
per pareti vecchi cartoni
e per tetto immensi cieli
e un bastardo cane
per amico da abbracciare.
Il loro pane caldo
voglio .consumare...
impastato
con il sudore e il sangue
nei solitari
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Fatemi camminare
a piedi scalzi
sui carboni ardenti.
Poi cucitemi la bocca
con roventi fili di ferro
e l'anima scavate
fino al suo fondo...
E ancora "vivo" tela
appesa a un chiodo.
Ma non toglietemi mai
le mille sfumature
dei
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Ai giorni raccontiamo
una folle bugia
immersa nell'oceano
dell'ipocrisia.
Siamo scavati occhi
nel vuoto sospesi...
siamo sanguinante mano
al cielo aggrappata.
Bastardi figli del desiderio
sul grande rogo
la pelle bruciamo...
e nella
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Ti trattengo
nell'enorme bianco ventre
della mitica luna.
Ti trattengo
nel profondo respiro
del tempo...
e nell'onda di vento
che soffia
fra le assolate dune
dei miei pensieri.
Ti trattengo nei frammenti
di stelle, là dove la
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E seguirò nell'ombra
il tuo destino...
e ancora ascolterò
l'acre tuo suono
fra ricami di luna
e fra le siepi
di un selvaggio biancospino.
Persa dentro nuvole
di vento...
cavalcherò mille cavalli
di cristallo
fra le rughe
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Le tue mille strade
salgono
nelle vie senza ritorno.
Vestita solo di mille stracci
t'incammini...
La luce prende
il tuo soave andare.
Sei bianco cavallo alato
che distratto
si poggia sulla luna.
Raccogli grappoli
di polvere di sogni
nelle
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590 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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