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Dany Blasi
Le 590 poesie di Dany Blasi
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Specchio delle mie brame
Dolce, dolcissima
bella, bellissima
grande, grandissima.
Pricipessa
"Specchio specchio
delle mie brame
chi è la più bella del reame?"
Specchio
"Fra miseria e
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Nel benedetto pane e nel profano vino quotidiano.
Si cela l'invisibile ombra,
che tranquilla passeggia sotto il davanzale.
Un abbraccio di nero vestito
sugli argini disumani,
del fiume di silenzio che esonda.
Rompe e nell'aria stride
Il lamento
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IL coraggio di vivere
Rami recisi dal feroce
vento dell'inverno.
Ho incrociato accese scintille
nei tuoi occhi di diamante...
E in un istante sono scesa
nei gorghi del profondo buio
e nel tuo abbraccio di seta
alla bramosa luce
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Gnomi non allungate
le unte e lunghe mani
sui prorompenti seni del sole.
Nell'afa piove.
Rientra la bavosa lumaca.
Ai fianchi striscia il serpente
e spruzza il letale veleno.
Gnomi non allungate
le mani di gelo
sui grandi fianchi del
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Mi siedo e incrocio le gambe
nel substrato inesplorato dell'inconscio.
Vengono a galla fetide e nere alghe.
Nel fondo più profondo
con denti di ferro rastrellate.
A bocca aperta...
inghiotto frutti di mare ancora vivi.
A largo branchi di
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Figlie della notte
dai giunonici fianchi
e per seni due fari sempre accesi.
Amanti che gemete
nei letti di rosso bardati.
Caste donne scolpite
nelle cattedrali di ferro.
Mogli, amanti, figlie o sorelle.
Fate o puttane?
Bimbe dalle trecce
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Sul fianco di ieri appoggiati
mi hai comprato
un gelato al limone.
L'ho voluto e con piacere
l'ho assaggiato.
Era calda
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Immersi nella viva onda
del fiume che lento defluisce.
In ogni punto o virgola
parentesi o spazio,
invisibile entro nelle tue pagine mute.
Ogni spazio o virgola e silenzio,
cicatrice o sorriso,
pulsa e profondo vive
dentro il carnale e mistico
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Immobile e muta.
A piedi nudi inciampo
e precipito fino a schiantarmi
sul fondo della pietra di marmo.
Stringe la corda il nodo e costringe.
L'ombra mi insegue e mi precede.
Conati di luce vomito
dagli occhi ormai ciechi.
Avanza e di sale
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Ladra e maliarda luna.
Astro che immerso
nella perenne ombra
rubi riflessi di luce.
Stasera ti guardo
incredula e incantata.
E dei miei baci d'argilla
ne fai zoccoli di miliare pietra.
Muovi strega suadente
i tuoi giunonici fianchi
al caldo
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Sulle tue mani di edera.
Non è lontano, sai.
Questo diamante che vibra
nella bruma delle prime luci.
Nel miraggio dell'aria leggera
lastricata di glicine e d' ambra.
Scivolano leggere le tue mani
allungate in un sorriso di edera.
E
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Mi inginocchiai davanti all'Angelo.
Lui verso di me volse il suo sguardo di Luce.
Mi inginocchiai davanti all'Angelo piangendo.
Lui mi sorrise radioso.
Abbracciai l'Angelo
e lui per me pianse...
tutto l'oceano delle mie lacrime di Sale.
La Luce
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Ciondola dagli occhi
il sorriso di pane e grano.
Bolle nella pentola dei giorni
la minestra di frammenti di luna.
Nella stretta gola
brucia e si gonfia l'assenza.
Divampa la fiamma
e in un attimo di rosso arde.
Scorre fluida lava
nelle vene
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Hai detto così?...
Si... hai detto così!
Ed io lezzosa e sporca pustola
ho già vomitato le chiappe ed il mondo.
Sul viso dei molluschi orfani d'ossa.
Ho volato senz'ali
fino a schiantarmi sulla Terra Nuda.
Di me e di
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Ha occhi colmi di grano e di miglio.
Allunga le mani, umide di miele
sui tuoi giorni infinitamente uguali.
Il diverso non sa di essere diverso.
Lo sguardo obliquo e nero
vive nei grattacieli di gelo
e tace nel deserto dei desideri.
Il diverso
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Ascolto il suono
di un antico madrigale
seduta nelle mie soffitte
d'ambra e di luce.
Dentro riflessi specchi
ho visto la tua ombra
allungarsi all'infinito.
Camminare su lastre di marmo fiorite.
E ti ho sognata Luna
Immensa e minima,
mentre
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Dany Blasi.
Dardi di Luce
nell'aria fremono e bruciano.
Nella tesa balestra dei giorni
solo baci di languido mare.
Il Nero guerriero a riposare
sotto
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Precipita a terra la luna puttana
e in mille pezzi di morte si frantuma.
Stasera hai brindato ancora
Altera e nera Regina
dentro coppe di diamante
con il liquefatto e oscuro abisso.
Hai chiuso i tuoi nudi e prorompenti seni
dentro scatole bugiarde
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Odore di sabbia
sull'umida e sudata pelle.
Riverberi di diamanti segreti
si specchiano illusi
nella tua luce invadente.
Rientro fetale
a
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Sai ridere di te?
Sai stringere fra le dita
la tua profonda essenza
e lasciarla leggiadra
fino in alto volare?
Se lo sai fare
tu sei semplicemente un uomo
che è arrivato
fino in fondo al suo viale.
Sai ridere di te?
Se lo sai
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Là ci ritroveremo un giorno,
nella prima carezza,
nel primo sorriso e abbraccio.
Nel primo bacio.
Là dove le sanguinanti stelle
non aprono mai
profonde ferite sulla pelle.
Là dove la luna non si spegne mai.
Dove il gelo non
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Spiagge del Sud
assolate e sfiancate dal vento,
nei margini assetati e brulli
cullate dal frinire dei grilli...
Nella brezza della sera,
della spuma si consuma
l'ingordo amplesso
nelle umide e scoscese rive.
Segreto e muto concerto
sulle
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Hanno il sapore di sangue
di ferro e di sale...
Questo boomerang
d'infinita folla di parole.
Mai entrata, mai centrato
il perfetto cerchio.
La folla si accalca,
avvolge, mi stritola e affoga.
Siamo esercito di mosche
dentro la tela del
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Amarla fino in fondo.
Amarti fino in fondo al fosso
e saltarlo con gambe di ferro allungate
per raggiungere la riva
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Amo i tuoi calzini
scuciti e ricuciti.
Le tue consunte scarpe
con sotto grandi suole d'acciaio.
Il tuo rasoio che non taglia mai.
La tua dura e incolta barba.
Le zolle di cielo sospese.
Il sapore folle della luna
fatta a fette che dolce scivola
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Parole tatuate dentro.
Trattenute e vomitate.
Nel silenzio sussurrate.
Consumate dagli amanti.
Che sfiorano,
che trasudano sangue,
che
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Siamo gelato.
Siamo pelle.
Siamo divano.
Siamo o non siamo mai stati.
Finché qualcuno si è
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Non cercate e scavate
con unghie d'acciaio
nella roccia di vento.
Là dove sgorga il gettito
di vergine acqua.
Fra doglie e pianto
a cosce aperte partorisce
Lama di Sole.
Mai sarete vorace onda che spegne.
Profano e mistico
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Chiusi e allacciati
dentro scarpe di sole
camminiamo sulle deserte dune.
Ci diamo il consunto fianco
nelle città d'aria e di sangue.
Prima e dopo di noi solo orme
di fossili d'ombre.
Persi e allacciati solo dentro
l'estasi di un bacio.
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Rasata la testa
fino all'ultimo capello
crespo e ribelle.
Uomini e donne,
eroi e giusti,
poveri e sporchi,
bastardi e dannati
tutti a zero saremo rapati.
Nella fitta nebbia
divento cieca.
Chi sono i morti e chi sono i vivi?
S'aggirano nelle
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590 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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