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Silvia Gotti
Le 449 poesie di Silvia Gotti
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del rum chiaro e leggero
come il mio sorriso dici tu
che potrei mai scrivere
di più dolce e poetico di questo
che con te ho preso una tessera
per le nostre fughe o
il mio biglietto per la felicità?
addossiamoci ed accorpiamoci
che
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cattiva come il vento di novembre
che se non fosse inverno
non sarebbe
cattiva come buccia d'arancia
che apre aspri orizzonti
e candita è delizia infinita
cattiva come caffè amaro
che se ti abitui riconosci
se è comune o
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il mio sorriso nei tuoi occhi
può darsi svanisca, le mie rughe
di espressiva acerba mestizia
possono decadere, fotocopia
i miei difetti possono crepare
in lacune molto più profonde,
le mie mani che si allungano
per toccarti sia mai
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baciami amore se vuoi
ed io resisterò il tempo
che serve per conoscerti
prenderò sembianze alate
e potrò sorvolare questo
grigiore meschino ho deciso
non scendo più in campo
che per amare le cui ferite
posso sanare con
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e se fossi dipendente? da te,
dalle tue mani dal guardare il tuo profilo
ed aver voglia di sfiorarti?
quale sostanza se non quella
dell'anima che tu mi nutri
può far sognare e perdersi
e trovarsi ad un tempo?
stupefacente come mi
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a volte lento a volte così svelto da far male
vorrei invecchiare come tutti ma chi
mi vede dopo tanto tempo riesce a dire
solo sei diversa forse nascosta da un
sorriso di essere caduto qui non so
da dove per cercare amore in ogni sua
forma,
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manca un tono seppia a questa piuma
in testa inflitta su un abito lungo
per mascherare i troppi colori che
mi accendono come le note di un
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trascorso il tempo delle gemme
che cadono senza vita perchè
pioggia non cade
trascorso il tempo delle foglie
che in toni solari di colore
riempiono il vento e le strade
e lasciano umidità negli occhi
trascorso il tempo dei petali
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con tela imperlata di rugiada
accerchiami mi lascerò andare
ultima mossa
immobile di schiena ti vedo arrivare
mio sogno filiforme mi contorni
di attenzioni a cui potrei
abituarmi, e poi? cadrò nella trama
delle tue voluttà
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un lucchetto che socchiude un cancello
verde parco all'interno i tuoi occhi e
l'aria non si può fermare,
se non trovi chiave... si scavalca
un codice che preserva segreti e
tenerezze, ma se non si può
leggere che senso ha...
una
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nessun senso di colpa
per come il mondo mi ha creato
generoso tu sei, impreparata
io dalla nascita a chiedere
ma solo a rispondere anche ai
muti sguardi, che poggiano lì
tra le costole dove anima
irradia ogni suo gesto
e dove chiama il tuo
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increspate le onde di un letto
candido è oltre il mare che mi perdo
il tuo corpo stretto al mio che mi respira
come le creste bianche piumate
di questa coperta smossa al largo
di noi due quanto tempo vorrai
ti aspetto vaga pure fra i ricci e
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soffiami l'anima con una dolce brezza
spazza via ciò che non ci serve
con il tuo fiato sul collo mi rinnovi
promesse d'amore che non so più
fare, adoro il tempo che perdo
nel pensarti per sanare la mancanza
tua che mi fa male ma se
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come un seme nella umida
terra coltivami nell'amore
e in ciò di cui hai bisogno
mi farò forte e generosa
dei miei frutti come tu
attendi quando viene sera
coltivami nel sesso come
acqua spinge cirri ad ancorarmi
con te io mi maturo
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SG.
d'iniziale adagio forte mi compiaccio
della tua mancanza mi disarmo
pensando ad un tuo abbraccio che presto
avro' in questa vita a schivar
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lo spazio non è ciò che vedi
ma ciò che costruisci per
delimitare quella sensazione
di vuoto che fa divenire 'casa'
un calore od un muro.
Un segno che dalla mia spalla
piomba può essere lo stipite
di una porta cui mi
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me i miei problemi e la mia comica
instabilità non voglio pesare, e
mi vien più lieve ascoltare te
e sentire il bisogno di vederti
quando passa la burrasca, lido a cui
io torno... amo di te la tua dolce
sfiducia negli altri, assumere
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variazioni sul tema
trovo una linea
mi si scompiglia in testa
fra i capelli tagliati biondi
di mia figlia ed un piumino
cucito carapace sulla schiena
che protegga la mia,
una linea scura
ombra sul tuo volto
che si giostra sui miei fianchi
gioia
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leggimi come vuoi la sostanza
è quella che ci metti reagisco
comunque ad ogni tua goccia
di amore sopraffino, se vuoi
mantenermi pura e trasparente
nascondimi che altrimenti sfumerei
al blu notte, al viola scuro o al nero
inferno che fuori
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nel silenzio a cui non sono avvezza
il pensiero di te mi avvolge e scalda
come un trillo di campanelli mi risveglia
dal torpore che vorrei appoggiarti fra
le braccia, tra sguardi di affetto e
di stupore che magnifica creatura
mi passeggia accanto,
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Tu ed io
su una panca
vecchio pub
seduti accanto
avremmo potuto avere
anche cento anni
l'impermeabile sporco
il mio da clochard
e tu troppa birra
che dolce che sei
mangiamo assieme su,
noi soli, poi arriva gente
fumiamo e mangiamo
dietro,
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cominciai a parlare e semmai non
avessi avuto voce
l'avrei toccato
per il bisogno di vicinanza
che mi provocava quel corpo
conosciuto per caso
creduto subito, aspetto che si
fidi di me, perché il suo svelarsi
a ritroso
come una storia che
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parte prima-
obiettivo su volta brillante
corpuscoli di sabbia su vetro
il tempo è una clessidra,
scende lenta si stringe e
comunque, prima o poi
si rivolta e riparte
qui o altrove,
non fa niente, noi siamo
sabbia che cola, melliflua
e
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si vedeva quel fiore -che pendeva
legaccio rosso
gocciolante-
dalla finestra del salotto,
passando lo notò
ma si alzò il vento ed
il pensiero che l'accompagnava
volò via come un petalo
-passi leggeri
paura di
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-diceva-
io ti ho cercato tanto
da quel giorno
in cui i nostri destini
s'incrociarono-
leggera pioggia ticchettio
sul ghiaino
giornata plumbea
e latte e biscotti per coccolarsi
sparsi sul tavolo di cucina
invasa dal profumo
di mattinata
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il vento corre fra i capelli
lieve odore di bruciato
la notte limpida di stelle
abbraccia la malinconia
della protagonista
-è tutto finito-
-finalmente-
e non sapeva che l'amore
aveva depositato radici altrove
era solo una strada
troppo
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dal video grumoso fuoriescono
due dita che fremono
impercettibilmente
su un lembo bianco
tremore di pelle
-Lana Del rey- VideoGames
pensato adagio
-vedo bagliori intensi
non so se muoio
se la voglia mi prende
senza te non corre sangue
non ho
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-discorso diretto-
mentre il cielo tramonta
io dissolvo
mentre il mondo scolora
io ti assolvo
delle mie pene non ho colpa
se per amarti
non c'e' ragione
ma solo l'anima
spera che tu torni
da dove sei venuto
parti ed io ti son
cresciuta
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da quando la luce si abbassa-
stormo di anatre lontano
una -v- solca il cielo
in rilievo le nubi ed una nera
figura di donna lungo abito pesante
appena spostato dal vento
capelli lunghi maniche arricciate
potrebbe avere venti anni
come
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è così bello averti fra il risveglio e
i pensieri mattutini nel fresco della
giornata e nel sapore della caffeina
in un bar semivuoto mi accoglie
la tua immagine dolce e paziente
fra un nuovo progetto ed un cronico
impegno, averti
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449 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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