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Maria Rosy
Le 200 poesie di Maria Rosy
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E' giovane primavera
che svegliato ha linfa
dei suoi figli
e con gemme neonate
riveste rami
e di rugiada tiepida scintilla
riscalda madre
nel suo dormi- veglia.
Sembra far pace il sole
che sbircia tra colli non più innevati,
non
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Donna
della mimosa sai
ch'è solo un fiore che sboccia a primavera.
Tu donna
tutto l'anno sei quel fiore
che inebria la vita in ogni stagione.
Ricordo sia questo giorno
e l'aurea mimosa
dona come simbolo
per Donne del passato,
merce
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Gioite che tra un mese è primavera
linfa scioglierà al disgelo
novelle foglie nutrirà,
come estro dei poeti al sole.
Addio panorami glaciali
a cieli plumbei
a tetti e corti innevate,
sarà verde quel prato
l'aiuola
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Ti dono le ali
che cielo mi diede
quando i tuoi occhi fissarono i miei.
Conservale caro, ovunque andrai
al mio amore ritornerai:
Ti dono un pensiero,
fa che di notte non abbia paura
e che di giorno
non fugga via.
Ti dono i miei sogni
siano
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Se tu fossi stata bella
neanche uno sguardo m'avresti rubato.
Se tu, cucciola rachitica
pelle e ossa
allampanata
con gran fiocco al collo
da giraffa
non mi avesti guardata con sguardo
da lupa affamata.
In casa mia non saresti rimasta.
La
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L'amicizia bussa alle porte del silenzio
carezza dona alla parola
elargendo gioia e allegria.
L'amicizia arriva con
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La mente suggerisce sol tristezza,
sarà il cielo plumbeo
i pensieri sono mesti.
L'alba non apre
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Dei ricordi il tempo
imbastisce la memoria
di orrori in notti fonde
in panorami scheletrici
e cancelli spinosi.
Uniti al pianto gli urli
dolore d 'anime e fumo
dal camino al 'azzurro.
Urla silenziose echeggiano
nel'ascendere
e di sangue
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Sotto perlato gel d'opalina luce
panorama di favola appare.
Sopra addormentati alberi
candida natura, le sue spoglie
in superba veste
di cristalli bianchi mostra.
Il sole congelati raggi infiocca
rami stesi al ciel
e tra fremiti d'ali
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Già Natale alle porte che bussa
tra rosse bacche, festoni
tra verde innevato agrifoglio
C'è attesa di bimbi, allegria
che germina in risa e colori
appesi all'abete festoso.
Nel cielo stellato di carta
cometa riposa su
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Non gioisce il misero
che fiamma fredda attizza
nel gelo del cartone...
incartapecorito.
Chi del pan misura grama
e fumante piatto
lo stomaco reclama.
Restia è quella barba
a forbice e rasoio,
ha brina da sfidare
canizie da
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Parlami fantasia
del poetar sublime
su bianco foglio lunare,
dei sentieri di stelle
del mormorar del mare.
La magia raccontami
dei castelli in aria
che sulle nubi vagano
in cerca del reale.
Raccontami le fole
di cavalieri azzurri
dame in
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Ombreggia ciel
la fiera ombrella
di quel silvo austero
par d'incenso effluvio sparso.
Tende al ciel,
arrampicando
allampanato fusto
Del mar ne mira l'estro
le schegge luccicanti,
l'eco delle onde
tra aculeate fronde.
Tra la rena
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M'adornavo di fragili
stelle di ghiaccio
contratta da dolor.
Lacrime!
Anelito d'anima
s'alzava a mormorar
sull'erta ascesa
e ragion perdeva
la tenzon che l'affliggeva.
Vivere!
Non diritto è trama
del camminamento
e ogni
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E' come battito del cuore l'Amicizia.
Se manca si muore!
Accanto nel quotidiano vivere
la risata amica
lo sguardo complice
le dispute d'opinioni
il pulso che unisce due diversità
L'amicizia, un'avventura
sulla strada del destino
e
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Questo pianeta gemente affollato
unico parco verde, perfetto.
Sprizza suo azzurro dal nero profondo
dell'universo unico pulso.
Rimane l'incerto futuro terreno...
si spande fumo, di cloaca sentore
annerendo cielo e azzurro splendore.
Diviene
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Invia un messaggio privato a Maria Rosy.
Tra lenzuolino ricamato
una tutina che ancor
profuma di bambino in talco.
Tutina rossa
dal baule spunta.
Tra le mani una passata infanzia
e negli occhi nostalgia d'incanti...
Passa il tempo
e vola come vento
nello sfiorar
guance paffute
o
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Dell'arte nel sangue
la genia
dell'estro mostra fanciullo
maestro.
Ha sulla tavolozza i cromi
di chi colora il mondo
di vesti variopinte
di bancherelle imbandite.
La carne appesa
le borse della spesa.
Il via vai di genti, al
mercato di
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É pianto antico
sgorga dai suoi monti,
Il cielo rovescia la rabbia:
Chi può fermare l'acqua
che dall'alveo esonda
e roboando in melma
scorre verso il mare?
Desolazione e morte
trascina a foce vortice
il mare che respinge
ha
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Piangono cipressi
presso il ciel tendono
spinosi rami di stille roridi,
pensieri ferali grondano.
Carezze a spostar veli,
lembi d''imago celeste
scorciano.
Annuba
sol non arride
sbianca in ombra.
Vento inquieto
i tronchi
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A me compagna
solinga in sentier silenti
ove ogni pensar a te s'aggrappa,
e pasci come greggi
in prato verde...
a volte.
O steppa arida
tra sassi a dirupar muraglie.
IO.
Tu!
Mia solinga compagna
t'accomodi alla mente
inviperita
e
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Sussurrar frusciante
s 'ode tra castagni.
Un calar di fronde
in terra bruna posa,
la coltre d'oro esala
di foglie lo spirar
l'addio al proprio ramo.
S' ode in ombre torbide
il ticchettar di pioggia
in dossi aridi
radici a
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Sotto pastrano nero
lambisce a morte
chi per malasorte
in lui pasceva.
Angoscia
L'umore che or si sente
si odora
dolore
naviga su onde
Il manto allarga
Pescatori al largo
tornate alle coste
dal catrame imbellettato
piene le ceste
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Dorme a me accanto il tuo guanciale
dorme coi sogni a me rubati.
Il solco del capo, il tepore
esalar tuo ancor pare.
Allora d'amor era il poetar
fanciulla
or è penna grigia
su letto di clausura.
Eppur è dolce la
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Primo giorno di nebbia
su quest'angolo di terra che ancor dorme.
Un giorno silenzioso affascina,
fluttuante ovatta lo ammanta.
La dolcezza e la quiete avvolge,
restio a risveglio quotidiano
contado tarda a scorger giorno.
Penetra lieve la
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E' come la marea che lenta sale
dolce lambir le sponde .desiderio
o l'improvviso roboar che furente inonda.
E' come lieve frusciar lieve del vento
a volte carezza alitando pelle
o ulula sferzando carne.
E' come il canto dei pensieri belli
arpe
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Ancor prima che l'alba si risvegli
ciel in telo scuro ancora dorme,
il contadino miete
e la falce i campi spoglia.
Di foglie l'aia indora il vento
spogliando gli assonnati alberi
verdeggiante orgoglio quasi ricordo al ramo.
S'alza pallido
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Addio mie rondinelle,
in questo autunno imminente
già l'ala punta verso il sud, tende
s'allena alacre.
Addio mie gioiose alate
che nel garrir del mattutino
più non sveglierete il giorno
il canto.
Seriose in sfreccianti
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Incombe tristemente autunno
con il pianto delle foglie.
Rossoruggine i sentieri
serpeggianti son dei boschi.
Rami nudi, scheletriti
han lamenti scricchiolanti
che sbattuti son dal vento.
Ma pittore non dipinge
il grigiore autunnale
Egli vede solo
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200 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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