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Maria Rosy
Le 200 poesie di Maria Rosy
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Resta primavera tra le ombre
ad ascoltar il mutar del tempo.
Il freddo vento fischia turbolento
arrotando nembi neri
e chiome verdi.
Romba il tuono e cadono le acque,
annega i campi
e affoga il grano.
Rimane primavera
tra l'oscuro tempo
che
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E vien quel giorno
in lume di candela,
lacrimar silente affanna.
Pupilla fissa
animo lontano guarda.
Velo di rugiada
su marmi candidi;
fuochi fatui
e stille d'opalina cera
su porte chiuse
sull'eterna pace.
Fiorisce il morto
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Rimembrano il suo calore
su ramo le caduche foglie,
Scende la notte su esse
aleggia, palpito e sospiro
nel'ultimo addio al sole...
Ricorda novembre
avvicendarsi d' anni
di tristi anniversari;
la morte ha mesto suo pianto.
Ritorna il lento
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Ricordi d'affetto e d'amore
da me tenuti stretti alla memoria
come oboli a dono del vissuto nostro,
in me, da te raccolte
come gravida gestante
in seno porto.
E 'il pulso del mio cuore
e a te rivolge i miei pensieri
di parole povere
ma grande
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Quando l'anima tu metti dentro gli occhi
donna mia,
tu sei sorella e madre
amica e amante.
Tu sei il mondo!
Gli occhi tuoi son specchi d'acqua
dove vita nasce
e pasce nell'amore dato
dove amore cresce fanciullo
e amante si ritrova
uomo e
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Non ondeggiano marezzati prati
maggesi brillano di rugiada,
mesti
come lacrimar all'alba.
Dal ciel spento sol non desta
con trilli d' ugole campestri
e chiome van spogliandosi
nel rivestir terra
foglie
par anch'esse piangono
nel calar
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La notte pascola le sue stelle
una a una le raduna su di me.
Il firmamento sveglia la mia pace
e nella veglia guida la mia anima.
Calo nel silenzio dei pensieri
e a pascere li porto su nel cielo
in quella quiete dove niuna parola
freme nel 'ugola
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Della terra il frutto ambito
dal prolifico suo legno
e tra monachelle s'alza
tra fumoso grigio olezzo
quel 'aroma di castagne
e la fiamma in focolare.
Era fiamma a cui scaldarsi
era casa a cui rientrare.
Quattro pietre affumicate
un paiolo
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Ben tornato autunno
in questo giorno piovoso
dove la pelle rimembra ancor il sole.
Lo sguardo rapisce i tuoi colori,
incanta nel tuo aleggiar lieve
tra fogliame che già mormora l'addio al verde
Ben ritrovato
tra avvicendati anni
tra
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Sto appollaiata sulla seggiolina
dove un venticello sfiora
tenda e viso.
là sul balconcino appeso...
sto a spiare.
In ogni angolo e centimetro quadrato
mobili e ninnoli
la mano tua accarezza e tace.
Raccolte d'affanni
o di leggere dolci
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Resta la deserta sabbia
ancor con orme labili
a ricordar la sfaticata gente
che in città rimembra
quel mar e il riposar.
Lambisce le sue sponde
e ne reclama il fare
con nenia gentil l'onda.
Arruffa il gabbiano penne
al primo freddo
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La sabbia brucia ancor
sotto ai nostri passi tremuli
che nel tramonto camminiamo, qua
dove l'alba ci vestiva di felicità.
Mano nella mano
a raccontar la vita nei ricordi;
le orme cancella la risacca
e par stracciar vecchiaia
e le sue
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Non voglio vento che sferzi
con folate improvvise;
la mia mente già agita ricordi,
memorie miscelate dal silenzio,
parole non dette
eppur dal cuor urlate.
Portami con ali leggere
come solo aleggiar di brezza fa
tra sapore di salmastro
e
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Nel cielo una lettera d'amore;
Una preghiera scritta
nella vastità del firmamento
è pur essa missiva del cuore.
Lassù oltre gli astri,
par che anche gli angeli
faticano a tener la strada con le ali.
Eppur anche se le furie
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Battagliano le nubi
frastornando il creato,
rombi a spron battuti
e saette infiammate.
Arrotano e si scontrano
i cumuli furiosi
e tra scrosci e ululi
il vento frusta l 'acque.
S'addensa notte buia
tambura pioggia l'anta
e tra pesante
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Io incanto quando il sole vedo
sprizzare scintille
e nubi che lo coprono
turbinano in aloni abbaglianti.
Io incanto davanti ad un sorriso
di boccuccia sdentata di bimbo felice
e ancor di più
quella luce che sprizza quando
guarda la sua
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Invia un messaggio privato a Maria Rosy.
Ti vedrò,scorrere dal treno
tra verde mare
e verde dei tuoi colli
punteggiati di ginestre appese
e ulivi terrazzati
a sporger rami
come tese braccia a salutar
d'amica il ritorno.
Abbraccerò
la tua gente “un po'
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Sul comò antico
poggiato su un centrino
una scatolina,
intarsi a madreperla.
Una vegliarda tremula
la spolvera al mattino;
al collo un filo d'oro,
appesa una chiavetta.
Le mani ossute, diafane
carezze fanno leggere
a vetusto legno
e a
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Vento
spensierato vai
e tra i capelli sbuffi
scompigliando idee.
Tra fronde agitate
scrosci di rami e foglie
vai scuotendo
a volte sconquassando
il bosco.
Ancor su onda placida
la culli e ti diletti
or quando d'improvviso
agitato
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Sta primavera pavida
nascosta dietro l 'ombre
e tra gemiti del vento
lamenta al dubbio sole.
Veste grigio aspetto
rimembranze ferali
e l'anta della lana
aperta ancor rimane.
Al tempo fosco ancor
alati restii tacciono,
annidano tremanti.
Non
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Raccolgo i miei pensieri
nel silenzio che mi avvolge
L'alba, la più bella ora
dove mente e cuore
s'incontrano.
Il dialogo a volte sfugge
alla logica
ma tremulo il cuore induce
a gettar al vento e alla pioggia
le parole
e avvolge di
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Restami nel cuore:
E' la tua dimora.
Come allor che la mia voce
con dolce mormorar
stonato
cantava con amor
per ammaliarti all'alba
Ma già ti allontanavi.
Resta dove i sogni
aleggiano negli occhi
anche di giorno.
La realtà
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Stanno le pie donne
a sgranar quella preghiera
che cuor di Mamma coglie.
Come rosa a maggio sboccia.
Scivola tra dita
sgrana l'Ave- Maria,
son quegli occhi queruli
che alzan al ciel speranza.
L'anima bisbiglia
di bene e pace
il rosario.
La
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Ti scrivo e spedisco questa mia
in posta aerea.
Via dell'amore numero sette.
Villaggio delle mamme
Cielo...
Mia cara mamma
pur così lontana da me
mi sei sempre accanto,
Ma come ogni figlio orfano
ti piango.
Ciò che la mente
al
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Fruscii di fronde smosse
alla quercia poderosa.
Il palco attesta
re cervo al bosco.
Maestoso
guardingo sospettoso,
l'occhio acuto
controlla territorio,
orecchie puntute
al minimo rumore.
Scatto di muscoli,
collo allunga
il palco
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La notte coglie i miei sogni
e la veglia delle stelle li vezzeggia
con sguardi luminosi.
Vago con essi tra irti sentieri
e scalo montagne favolose.
M'involo tra alati
che planano ascoltando
la voce del vento tra le vette.
Nuoto in abissi
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Schiara dietro irti e neri colli
alba.
Scosta la notte e gli appesi pensieri
da palpebre pesanti d'insonnia.
Stria il sole
abbaglia la rugiada,
tra tremulo lucrore
restia ombra scompare.
Aurora sciorina chioma
dai boreali cromi.
S'alza in
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Ho rivisto Genova
e il mar che al ciel
scagliava l'onda.
Ho rivisto il suo faro
assiso su scoglioso poggio
verso il grigio ciel svettare.
Dietro sol celato
la primavera
lamentar tra strida di gabbiani
e scrosciar del vento.
Ho ascoltato
il
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Abbracciami e anche se la notte è
oscura ombra
che dissolve la memoria della luce,
restami vicino
come ombra alla candela,
anche fatua luce
è nel buio fiamma ardente.
E 'fuoco che consuma un cuor
che ancor ama.
Resta!
Il
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Non tormentarmi ragione
fu la tua assenza alla sapienza
che d'ombra abbigliavi la sperduta mente.
Rivesti di rimpianti
appesantendo il fardello
della tua incoerenza;
paga e soddisfa filosofia
tuo passato di gioviale incoscienza.
Vita è
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200 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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