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Massimo Mangani
Le 198 poesie di Massimo Mangani
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E vadano pure
lontano con mesto
pudore, le parole
da pagine scure
di nani mediocri
custodite solo
divine parole
sbocciate dal cuore
sono figlie
di vati famosi.
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La nostra amata razza
ne ha fatta virtù propria
fin dagli albori
quand'ella non capiva
qualsiasi meraviglia
o evento un po' speciale
nel sacro o nel profano
ha riposto sguardo
per darsi ogni qualvolta
plausibile risposta
al
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| Non voglio,
no...
non voglio essere vulnerabile alle lusinghe.
Odio le piaggerie mielose,
ricaccio l'adulazioni ottuse,
rinnego il vile servilismo.
Io,
non vi accomiaterò con educazione,
se " intro " di me,
arrogandomi
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| Un dispettoso refolo mi giunge
a trasportar
il tuo inconfondibile aroma
la tua presenza fragante
a assaporar sopiti istanti
mi scopro
schegge di memoria
penetrano a fondo
fluttuo in marosi
nella speranza di atterrar
più
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| L'otre è stato appena socchiuso
stamani c'è un legger rifrullo
tra i rami
s'avverte un sommesso bussar
alle finestre
a tratti raffiche più intense
fresco sollievo fanno giunger
a nostri disidratati corpi
provati
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| In una bolla or vivo sì sospeso
che proprio non riesco a ragionare
dall'alba al vespro
me ne sto cupo
perduto in un limbo esistenziale
di notte poi
m'assale quell'angoscia
che i sogni tutti li tramuta
poi di colpo
mi ritrovo
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| Là... sul brullo colle
forse c'è una stele.
...
La neve
andava con lento ed incessante cadere
quasi sepolti da soffice manto
e da gelido sgomento
stavano i soldati
protetti in un angusto spazio
fatto da tronchi e cortecce
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| Mare color pece infrange la riva
l'inumidita sabbia lambisce le orme
talvolta confonde e cancella il passaggio
l'aria è limpida
la notte è perfetta
rivolgo in alto lo sguardo
come un tempo
quando giovani occhi scrutavano
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| Essenza effimera o nulla
essere o non essere
materia o illusione
reale o virtuale
e se esistiamo
nei confronti di chi
di cosa
per chi
per cosa
e se noi fossimo
soltanto un fascio di luce
solo ologrammi proiettati
solo pedine di un
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| Rinneghiamo l'oblio
artificialmente prodotto
togliamo funesti pensieri
da nostre opache menti
scacciamo velate malinconie
dai nostri occhi tristi
corichiamoci
proferendo dolci sussurrate parole
scaturite dal nostro cuore
a pregar
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| La tempesta s'infrange
con veemenza
scuotendo
la quiete circostante
là in fondo
alla caletta
si staglia immane
lo scoglio secolare
il mare gonfia impietoso
e la schiumosa onda
lo violenta.
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| L'aria di fresco profuma
stordente serata s'avverte
la notte è giovane
berremo insieme
alla stessa coppa
il sacro vino dell'amore
sino a che l'oste
possa svuotare gli otri
ne assaporeremo
il dolce fragante sapore
dal
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| E' già dietro l'angolo
lì oltre la cantonata
quel giorno
lo stanco mondo
si fermerà
sull'erta del nostro calvario
nessuno questa volta
espierà le nostre colpe
non saremo consapevoli
...non lo siamo mai
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| Distratta
incauta
sempre più sventata
protesa continuamente
a seguir corrente
cavalcando rapide
che trascinano alla foce
farebbe meglio
forse
talvolta
ritornar a ritroso
verso la sorgiva fonte
a ricercar la
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| E' piccolo il muretto
del cortile
murato a secco
a delemitar natura
'sì fatta
in tempo ormai lontano
è la vetusta opera
quand'ancor l'intelletto
servia e venia usato
con sudor grondato
palese era il risultato
e
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| D'incanto sono i luoghi
che volgendomi intorno
scorgo
ma prigione dorata
racchiude con sbarre invisibili
l'animo inquieto
come passero libero
con ali tarpate
mi sento
incapace
di spiccare il volo
oppresso dall'ampia zavorra
che a
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Massimo Mangani.
| Ombra a dismisura allungata
m'insegue
celeri passi procedono
sul litorale
ormai vuoto da sguardi
sgombro da orme
solo il sole dorato
mi occhieggia a distanza
invitandomi
a corrergli incontro
prima ch'egli si tuffi del tutto
affogandosi
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| Sguardo radente
ondulati
ombreggiati rilievi
declinano
vanno incontro
a miriadi di sfumati azzurri
fino al limitar più deciso
ove vista arriva
flebile
e ceruleo ciel lambisce
da nord- ovest
soffia leggero maestrale
ad increspar
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| I fremiti dell'abitato
ora sono più flebili
sommessi
ormai impercettibili
la nera coltre
dilegua
cangiano colori
rapidamente
i contorni si fanno nitidi
l'aria è più tersa
l'arteria di piombo colore
lascia spazio a
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| Solo
una miscela
di chimici elementi
eppur
s'arroga ogni diritto
ponendosi più in alto
d'altri composti
alla costante ricerca
di oltrepassar confini e limiti
di violar misteri
per dare risposte
scoprire, modificare
risolver
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| Nel mio giardino il sole ombreggia
tra gli alti pini
illuminando a chiazze, l'ingiallito erboso manto
una magnolia oppressa
mai, ormai fiorisce
ed i candidi fiori ch'avea, sono ora sol ricordo
in alto, lassù tra il verde fogliame dei
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| Calma piatta
brezza assente
manca il sapor di salmastro
il flusso perpetuo dell'acqua
sfiora senza schiumare
l'infinita lingua di sabbia
orme sfumano a terra
un passeggio silente
andato
da est
un raggio lambisce
sconfinata
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| Temporali continui
hanno imperversato
vortici violenti
sopra il nostro quotidiano abbiamo avuto
sfinendoci all'osso
poi...
di colpo l'afa ancor più ci affossa
membra nostre spossate
esauste esanguono
brancoliamo a vista
senza
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| Non ho bisogno
di eroi che fuggono al primo scoglio
quando sono soli
o di voci di blasfemi controllati
travestiti da uomini di fede
le loro parole
pur ascoltate
mi toccano appena
non cerco sogni che sfumino all'alba
o amor labili giurati
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| Una valigia quasi pronta
soffiano i ricordi nell'aria
socchiudo gli occhi
profili di luce
mi fanno intraveder passato
sussulto al cuor
era il giorno più bello
iniziavan le vacanze
e con loro
nuove amicizie
trepidio di cuori
come
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| In me sempre più che pria
il cuor capitola alla mente
di appartenenenza patria
più non interessa niente
di questo suolo famoso
così ben situato
da azzurri mar racchiuso
da mite clima abitato
di questa terra
fucina
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| Cosa resterà...
di nostra essenza
ricordo sbiadito
di nostra esistenza
occasion di ricorrenza
per qualch' erede
a lenir coscienza
quando il vento
o sì tiranno
avrà disperso
ultimo granello
solo lo
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| Pone arte nell'alimentar vane maldicenze
applicandosi giornalmente con costanza
elargendo invidie per rovinar esistenze
piccola ameba ch'artefatta saccenza ostenta
perennemente rimarrà involuta
a rifiutar confronto con il normal
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| Fallaci parole digitate
vani sentimenti artefatti
in telematiche
assidue corrispondenze
brivido corre silente
a far librar emozioni
in abbandonati insoddisfatti corpi
plagio devia mente inappagata
incoraggiando decisioni
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| Un vecchio piano bar
sulla collina
un gruppetto di amici
ci sei tu
ad intorpidir la mia serata
parliamo...
entrambi voliamo oltre
i nostri sguardi maliziosi
sempre più complici
coinvolti
superano le parole
con una scusa
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198 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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