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Mario Contini
Le 383 poesie di Mario Contini
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Arrancano tra i pensieri
perse in acerbi voli
cercando riparo tra le illusioni
sono mogli, madri...
sono donne
così piene d’amore indelebile
la rabbia, l’odio, la dignità sepolta,
tutto resta negli occhi
il pregiudizio
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C’è chi semina memorie,
chi cerca il freddo in alto sui monti
e chi giace statico in un sogno,
io vivo per te,
sento la tua voce in ogni istante che riposa
ed è come ascoltare il mare
ho persino capito che restare immobili
rende
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Nell’aria c’è odore di percezioni lo senti?
lo senti quel richiamo di pelle
che riempie i vuoti
costruiti intorno al cuore?
immagini sbiadite richiamano istanti
dove soccombe l’affanno
rimuginare è come smarrirsi
e io voglio
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M’incateno ad una pietra,
nuda e fredda come questa notte
nessun dolore, nessun pianto
ho paura e tremo,
io che mi credevo Dio
coperto d’oro e orgoglio
e attenderò qui
che si disfaccia il ghiaccio
che mi congela l’anima
e
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Piango lacrime rosse,
taglienti parole
m’hanno sminuzzato il cuore
maschera di sangue
che cola e non s’estingue...
sono trafitto da sguardi
aguzzi come spilli,
fustigato da menzogne d’esseri
che d’essere non son degni
eppure,
non
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| Fammi spazio
tra i tuoi pensieri
cullerò i tuoi sogni
mentre dormi
custodirò
i tuoi ricordi più belli
t’accarezzerò l’anima
e ti porterò
il sorriso al risveglio
fammi un po’ di spazio
nel tuo
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Credevi di aver amato
m’arriva
il tacito pensiero,
ho creato solchi
su terra fertile
ho visto l’oscuro vuoto
gli alberi senza radici
lo sento
il mormorio sommesso
nelle tue ansie notturne,
so che vorresti
saziar di me
le affamate
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Dietro l’orgoglio
ci sono lacrime stanche
alberi caduti che adombrano
ogni comprensione
e il deformato intendere
lacera voci
è una collana di vetri rotti
che stringe intorno al collo
nei momenti sbagliati
il silenzio è
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Tu m’hai
divorato il cuore
ora mi guardi
gli occhi velati
i dubbi immensi...
sempre uguali
e sempre uguale è
la
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Per troppo tempo ho nascosto
la mia paura
tatuata sul cuore
ho un’ingiustizia antica
senza tregua
sono prigioniero e carceriere
in quest’umile dimora
d’anima e carne
nel vuoto di vita che m’assale
io mi perdo ogni volta
dai marciapiedi
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| Ho stuprato io l’apatia
in quei giorni di solitudine,
lo confesso adesso
discolpando i miei silenzi
vaganti e vaghi
sul ciglio di una strada nuda
ho riempito i vuoti
della mente
con una pienezza quieta
subendo ancora
il suo
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Quanti tesori quanti segreti
nascondi tra le tue storie
quante verità sommerse in quelle
fredde lenzuola
sembri una prigione nelle ombre della sera
aggrappata all’appiglio ingannevole
della tua ragione
che ti spacca l’anima e ti fa
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| Voglio non sia per caso
il nostro incontro,
voglio che sia adesso
dirigiti verso le nuvole
ti ho costruito una strada
di panna e zucchero
in un mondo che ci appartiene
lo so, è l’alba ancora
non sei a posto
e vuoi tener chiuse le
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Cos’è che rianima spente emozioni?
è scossa orgasmica,
è un impulso elettrico?
cos’è che ridà vita a giorni nati morti
figli di un’ordinaria condizione
definita umana
il tempo dorme cullato dal soffice
candore
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| Con la sua lentezza
inesorabile avanza
amorevole e terribile
in oscuri abissi
e sentirselo addosso
per quanto imperfetto
nel suo sguardo infinito
travolti dall’onda
sedotti dall’attesa
nei giorni agitati
che cospargono
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Mi chiedo spesso con quali versi
raccontare l’amore
non trovo pace
ho mille voci dentro
urla liquide scorrono nelle vene
passaggio obbligato
per giungermi al cuore
è vertigine, è caos
è tormento negli occhi
scavo
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Mario Contini.
Il ricordo del tuo amore
è un segnale lontano
che richiama al ritorno
guardami,
ho occhi d’innocenza
mista a follia,
non possono mentire
ho così freddo nell’animo
su questa
altalena immobile
ciò che voglio
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Ho varcato la soglia
dei sogni
non avevo idea della dimensione
di questa passione
scivolata dagli occhi fino al cuore
che ora quasi mi sale in gola
non volevo credere all’oracolo
dell’amore
al quel richiamo di pelle
a quella voglia di
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Cercami nella tua malinconia
non far sfiorire l'immagine
di giorni felici
noi ch’eravamo onde di sabbia
a riversarsi nel mare,
nuvole in viaggio senza bagaglio
soltanto colmi d’amore
lo senti il richiamo sommesso
della mia anima?
cercami
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| Spesso riavvolgo i giorni
mi cibo di visioni sempre le stesse lo so,
ma forse è proprio questo che voglio
m’abbandono tra ricordi martoriati
nel mare dell’anima
lì dove piange la solitudine,
mi trascino sulle ginocchia
su sentieri
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| Dietro ai muri sordi
le urla grondano sangue,
tende tirate
dentro occhi senza luce
stridio d’unghie
sui vetri
dell’anima agonizzante,
quei pugni forti, duri,
celati da sempre
nelle false carezze
dietro ai muri sordi
l’indifferenza
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| Neanche il dolore
può far tacere un cuore
fatti amare,
allontana la tristezza
all’infinito
nascosto dietro un velo
d'illusione
c’è quest’urlo
d'amore silenzioso
puoi rinchiudere
i tuoi giorni cupi
dentro inutili
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Vedo l’alba
affacciarsi sui tuoi occhi
i giochi di luce sul viso
le tue labbra di rosa
e odio l’alito di vento
che vi si posa
solo per te le mie emozioni
attimi unici
sospesi nel vuoto
tu sei l’incanto che torna,
un tramonto sul
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Oggi ho una strana euforia
un rifiuto alla paura,
il vento m’aiuta
a respingere i ricordi
solo piccoli frammenti
di un’infanzia felice
attimi di libertà
prima della prigionia
oggi m’illumina dentro
l’estrema intenzione,
ho un manto di
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| Amo
l’immobilità
della notte
l’invisibilità
del silenzio
l’inconsistenza
della solitudine
l’incoerenza
dell’amore
l’inconcepibile
che accade
l’inconsueto
che mai annoia
l’indifferenza
sotto assedio
l’impenetrabile
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Ti racconterò di quei momenti,
di quando mi persi,
dei pensieri infidi
che s’insinuarono in un me inerme,
della vigliaccheria della notte
che permise al buio di prendermi ancora
ti racconterò della nebbia
che mi nascose ai miei
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Vorrei chiedere al tuo cuore
di non amarmi
vorrei supplicarmi l’anima...
chiederle di lasciarmi
vorrei costringere i tuoi occhi
ad aprirsi...
a guardare oltre
invece è lo stesso
suono acre di pensieri a svegliarmi
a convincermi che
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Se tu sapessi che volto
ha l’umiliazione
che mani viscide ha la paura
e l’assenza l’hai mai sentita?
quando ti schiaccia
col suo peso e ti divora...
se tu sapessi
come è nera la solitudine
quando diviene la tua ombra...
ma senza
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| Forse è un vento antico
che porta via i sorrisi
e lambisce i cuori
vaneggiano le foglie
tra gli alberi impazziti
e il giorno sembra notte
la vita sembra morte
forse è un vento antico
che smuove le coscienze
che soffia senza
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| Mai più come ieri,
quale indomito guerriero ero,
a combattere contro me stesso
negli angoli bui delle mie notti insonni
tale un lupo ho divorato vite
senza mai rimpianti,
solo qualche lacrima in quei giorni strani,
quando crollava
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383 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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