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Nicolò Tevere
Le 85 poesie di Nicolò Tevere
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| Tu, occhi di cielo sopra terre di fiaba,
fammi ascoltare la voce pura di un libero amore,
cantami ancora note di rugiada
di angelici cori,
tu, brezza marina,
soffia leggera su questa povera roccia
della quale solo tu,
conosci crepe e
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Di me dire...
eterni consigli che il cuore allietar
vorrebbe in occasion siffatte
di odierni mutamenti.
Di che dire...
se non mirare a plasmar fatiche
di zelante convivio che da simili
bipedi è intrisa l'esistenza.
Caro mi fu il
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| Soffia vento, soffia,
tra foglie accaldate di impossibili querce,
come dita gentili,
che con arpe melodie su corde vibrar,
così tu,
che appoggiando mani esperte su divini strumenti,
estrai cantici di pregevol fattura
da succubi
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Da timore alcuno prender ti fai
di esser calpestata, tu, sabbia,
che da spini cespugli, via via diventi mare,
che culla ti fai, per viandanti e marinai.
Sabbia, tanti piedi hai accarezzato,
tante mani hai sfiorato,
rendendoti docile e sicura
per
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E mi ritrovo così, adulto,
di colpo cresciuto,
col ricordo di bambino
in un mondo non mio,
dolci ricordi di care giornate
inondano l'esistenza,
in un susseguirsi di vite comuni
tra ignare persone.
E mi ritrovo qui, malgrado
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| Soffici cuscini bianchi
aleggiano nell'aria,
rincorrendosi in valli azzurre
di cieli sereni, tra luci brillanti.
Tu, scenografo esperto
di questo immenso teatro,
Tu, che plasmar sei capace
con elegante maestria,
Tu, Signore di codesto
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| Impossibile è il viver
in continui compromessi,
celando il volo
di liberi pensieri,
laghi occlusi
che sfociar vorrebbero
in spazi di mare
non ancora battuti,
luoghi mai visti,
cieli aperti
di cui occhio umano
non fu mai
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| Conquistatori di terre sconfinate,
eroi di battaglie cruente,
uomini duri difensori di altrui pianure,
sottratte a popoli antichi di nobili stirpi,
facce olivastre
sotto piume acconciate,
maestosi ricami
in umili vesta,
naturali riserve di
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| Ovunque si odono spari,
pianti, grida di gente inerme,
distratta da solitudini atmosfere
di chiese abbandonate,
lasciate sole pure da quel dio
fomentatore di guerre e di odio,
manipolatore di uomini al seguito, innocenti,
mani che imbracciano
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Ti innamorerai,
tu che vieni da lontano,
tu che un dì sospirasti l'estremo,
per una più facile esistenza,
tu volevi cambiare in vita ciò che in vita non era,
me ne andrò, dicevi, non so dove,
ma nel tuo cuore,
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| Tempi mirati a inorgoglir
la vita di inutili miraggi,
intossicati dal frastuono
di frenetici successi
in un turbinio di facili illusioni.
Uomini atti a controllar tesori,
silenti sentinelle di vite altrui,
il cui mero desio
di posseder il tutto,
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Cerca la poesia:
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Invia un messaggio privato a Nicolò Tevere.
Un tutt'uno col mondo,
con la gente, con la natura,
con te stesso, un pensare unico
per non perdere il treno,
per non rischiare...
gente assente,
in cerca di un tesoro
alla fine di questo
labirinto mentale,
del quale olezzo arieggia
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Calda, dolce e verde distesa
dove in docili pianure
di meravigliosi tramonti,
dipingesti la mia natura,
impresso nei miei ricordi
lasciasti indelebile il mio essere,
così fragile in questo presente
che non mi appartiene... ma mi
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| ...e come un turbine vorticoso
di insabbiate tempeste
si riempie l'esistenza,
che di un docile quanto affranto
torpore si manifesta,
in inestricabili confini
di inutile premura.
In te credo e mi abbandono,
arrivando a confutar menzogne
in
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Di ammirazione prospera
si gloria l'uomo,
dimentico di che fortuna vive
in impantanati guadagni,
di biechi commerci,
che, seppur leciti,
di soppressione mirata
a poveri esseri si rifà.
Piccole creature
che si vogliono fidar di te,
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| Di corsa, e senza meta,
la nostra vita va,
necessario è il fare precipitoso
di un esistenza
che non vuole limiti
ne barriere.
Di corsa, si, in un vorticoso
afferrar di mani
di un giorno fuggito chissà dove
in una lucida
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Di respirar mutevole
atmosfera mi ritrovai,
sdraiato su antiche pietre
in spazi desolati,
si odono ancora mamme serene
con bambini scalzi,
in un'aria frizzante
di primavere paterne,
in cui germogli di vita
si confondono col soffio
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Ti guardo, in quel tuo dolce vibrar
di antiche emozioni...
ti sento, in quell'angoscia perenne
di antiche seduzioni...
ti sfioro, velluto fra le dita,
con labbra sfiorar morbida seta...
sotto queste mani celar si vogliono
meravigliosi
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Anima, che miri ancor fuggente,
l'ombra delle tue ali,
di te soave profumo narrano i miei sensi,
malgrado tuo desio,
non fu il seguir mia via,
tu non fosti altro per me,
che guida e dolce nostalgia
di un passato ancor futuro.
Tu, anima
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In quel tuo sguardo immenso io mi perdo,
in quella tua brezza di luce io respiro,
con te voglio fuggire
in quegli spazi di eterno stupore,
mio dolce e soave desiderio,
su su sopra le colline di verdi albe,
sopra le montagne di azzurri
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85 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 80.
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