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Newton1372
Le 15 poesie di Newton1372
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Tintinnino le tue labbra dischiuse
in un vociar come tra cielo e terra
vagheggiando il tempo che un dì fù.
Odi: suona or la campanella;
gli scolari, correndo nel cortile,
lascian le loro orme cancellando
inconsapevolmente il lor
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| Un musicista, con il suo denaro
e il suo talento ottenne una vigna.
Lasciami, dunque, cantare le lodi
di questo inebriante orto caro.
Oltre il selciato il mio piede traligna
in su le zolle morbide di seta
che giace oltre la recinzione
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| Corri!
Lotta contro il destino
acerbo, lotta, ansima,
persisti, continua, persevera,
spera, e seguita e resisti,
t'esca di dosso l'anima,
che ciò non sarà vano,
no, non sarà mai vano.
Contro il tuo fatale,
futuro
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Guarda... senti il sol primaverile,
con voluttà aspira tutta l'aria
che avvolge questo delizioso aprile!
Guarda, laggiù, schiumar l'originaria
distesa immensa delle acque di sotto
che l'orizzonte azzurra, eterna e
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Nell'orologio scorrono
silenti le lancette,
come un barbaro rito
sempre uguale, sempre uguale.
Giocano a nascondino,
s'inseguon, si rincorrono
come due bimbi stanchi
vanno avanti, vanno avanti.
Mai lor si fermeranno,
né torneranno
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Ecco. Un nuovo sol nell'orizzonte
sorge e tramonta, e le stelle chiare
svaniscono pian piano, come un sogno
dimenticato. Ecco, quest'è il ponte
di una nuova era, questa pare
quell'alba di cui hai tanto bisogno...
o forse il tramonto
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Come un gufo che piange
nella notte, il cor mio
nel vento si disperde.
Sento l'augelli in fiore:
il canto delle mirice
sotto un dolce torpore.
Vedo la madre al nido
covar dolce le uova
della diletta prole.
Con le ali spiegate
il padre in
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Basta illusioni. Non m'illudo più
di veder colorare la mia vita
in bianco e nero.
Basta speranze. Farnetiche illusioni
l'aver creduto che possa provare
per te qualcuno quella sensazione
che svuota i mari e che trapianta i monti!
Vani,
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Silenzi. Dove c'è un cor che tace
lì s'innalza il pianto
di gemiti inespressi.
Silenzi. Di un ardore
che non può avere espressioni in lingua,
indicibile, inimmaginabile.
Silenzi. S'innalzano su l'orizzonte,
tacciono
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Newton1372.
Che è, ragazzo, che aspetti a morire?
La mia luce, per cui ho tanto affetto
le passionali tenebre ha scelto;
e proprio così io miro
guardando fisso un cor che non è mio:
e quest'è il modo in cui finisce il mondo.
Che
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In mezzo alle fitte tenebre oscure
risplendi, e sei del mondo sole e luna
si da render le mie parole impure,
supremo Dinael. A te s'aduna
ogni cosa, e in te il loro nido
fan l'augelli di specie ciascuna.
Il sole sorge, emette il suo
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Seimila anni passaro dal principio
Ove il Divin Fattor spirto ci pose
quand'Ei gioioso disse: "A nostra immagine"
scoprimmo cose...
Al mondo gli occhi umani
con fanciullesca brama alfin si schiusero,
scorsero il mondo, ponendovi
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O Possente Eroe, Grande Fratello
io piego le ginocchia alle tue gesta:
entri solenne, in tripudio di festa
in su l'odiato e solitario ostello.
Che luminoso sol brilla al tuo vello,
per il tuo occhio e la tua mano lesta!
Che come la tua vita il
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Passò il numero d'anni che si ottiene
addizionando il sei
al più longevo novanta e quattro
da che l'oscure
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Nel mar dell'oceanica esistenza
scorre una lunga fiumana di bite.
O quanto dissetanti
sono quelle molecole
d'uni e di zeri! Composti informatici
tolgon l'ardente sete:
la desolata noia della vita
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