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Maurizio Melandri
Le 422 poesie di Maurizio Melandri
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| Se tu mi respiri
in quanto frutto non colto
ergo di fronte a me
rampicanti steli di fragrante profumo.
Incline a fuggitivi istanti
a lungo ricercati in viottoli notturni
di appese lune
rischiaro il volto di colei che ride
accarezzato da immoto
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| A volte basterebbe un pensiero
una nota di colore
un guizzo inatteso della mente
qualcosa che ci spingesse più in là
di questo desertico confine.
Accumuliamo oggetti e affetti
per seppellirli in discariche sempre più
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| Vengo al punto
taglio scoscesa strada in trasversale
arrivo al centro.
Tolgo cappello e orpello
restringo cinghia per serrar tempo.
Non cerco aggettivi
seppellisco avverbi
odio proposizioni e dissertazioni
mi fingo morto se mi gira
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| Penetrando misteri dell'anima
ho separato consapevolezza dal dolore.
Arrampicato in solitaria scalata
ho carezzato impermanenti fonti di piacere
inquietudine
tristezza
per fuggir noia e monotonia.
Oscurato speranza di sospirata estasi
per
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Ho perso e vinto
nell'accorgermi della falsità
nel riscoprir bellezza antica
nel ritrovarmi intatto
puro
infinito
Ho perso un sogno
altri ne avro' da percorrere
altri ne avro' da scoprire
Nella straripante estasi
non trovo confini
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| Seppellisco questa tua gelida indifferenza
dopo aver deposto recisi fiori
nel mio cimitero in collina.
Scheletrici abbracci
esangui sfiorivano
su pelle diafana
mentre un'opalescente notte
testimoniava incurante
ai nostri singhiozzi
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| Nulla più agita questo cuore stanco
nulla più brucia sotto la pelle.
Troppe ferite
ricordi
dolori.
Dilatate essenze prive di corpo
evaporano indelebili immagini
riflesse nell'iride
soggiacendo al lento stillicidio del
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Racchiuso in fremito
d'anime concave e convergenti
cavalchiamo onda che rincorre se stessa.
Di invincibil forza
passione ci trasporta
a orgasmo di picco
montagna di fuoco ottenebrante mente
inerpicante volo di folgorante estasi.
Lentamente
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| S'allungano affusolate ombre
scorrono le stagioni
dilatando questi pensieri miei
fino a toccarne il fondo
sullo schermo bianco dell'esistenza.
C'è un nuovo sapore
in questo migrar di luce trasparente
un fiducioso abbandonarsi al
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Senza pensieri nel magma vuoto
Per fermare lo stillicidio dei giorni
occorre vincere l'assurda paura
di svelare se stessi
disseppellire l'anima oppressa
da miti di cartapesta
Avessi il coraggio della solitudine
non mi accontenterei
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| Malinconia di un giorno di sole
pallido sfuocato
interazione di attimi
che come fili sottili procurano tagli violenti
profondi
illusione rabbia nostalgia
un'altra lontananza un'altra angoscia
lieve insinuante voluta.
Il ricordo mescola ombre
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A tal bellezza estatica
come accordar nostre miserie terrene?
Arduo è il compito
in questa notte di ore silenziose e avide.
Seppellimmo questa luna nel pozzo
dove sprofondati siam con rassegnata infelicità.
Fantasticammo
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| Non vorrei essere un gabbiano,
perché, anche se non lo sa,
egli ha venduto la sua immagine
all'ipocrita richiamo della pubblicità.
Non vorrei essere un mare tranquillo,
perché non mi piace far navigare
le grasse barche dei
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| Il filo della notte
disegna il suo percorso magico
Ora vaga incerto nel mistero profondo
ove il pensiero torna ad espandersi
nell'universo libero
Ora affonda nelle melma diafana
del non vissuto
senza più disperarsi di fronte
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| Fuggi, destriero alato, fuggi ...
Ti accerchieranno, ti lusingheranno, ti benderanno,
per avvilirti e renderti carne da macello.
La libertà é nella corsa, fuggi.
Non rallentare il tuo folle galoppo,
domani asciugheranno il tuo
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| Com'é rassicurante questo tuo parlare condiviso
affrontando argomenti di interesse generale
con un lessico scorrevole
una logica disarmante
con tematiche intelligenti
esternazioni coerenti
un fraseggiare ricercato
un tono di voce pacato,
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Invia un messaggio privato a Maurizio Melandri.
| Al tempo
dedicherò il mio santuario
al tempo beffardo
amico
nemico
compagno crudele
Al tempo impiegato a crescere
ad amare
a soffrire
Al lento scorrere delle ore
colme di monotonia
ed al veloce fluire
degli attimi di
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| Sale come un senso di nausea
che m'affossa il respiro,
eppur ci siamo dentro ...
Facce di plastica sorridono da manifesti
che m'inseguono ovunque,
simbolo di società opulenta e ottusa
che lascia dietro a sè carcasse di
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| Chiudo gli occhi,
queste note di pianoforte ben si accordano
alla mia anima malinconica oggi,
trasportano vaghi umori di frammenti trascorsi,
di sogni colorati, altri in bianco e nero.
Nascondo dentro me questo sole che tarda a
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| Che senso ha questo vagare
silenzioso e timido
ho cercato di scoprirlo
negli interstizi del mio Cuore
Volevo ricomporre un amore lontano
un'identità indecisa
un frammento di storia
che potesse appartenermi
Ho sepolto la noia in fossa
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| Soli nel buio
rincorriamo pezzi di un mosaico
troppo difficile da completare.
Un amore senza nome
un sogno senza tempo
un ricordo che riaffiora
e richiama un momento
un'apparenza
una gioia dismessa.
Nello spazio di una notte
ci lasciamo
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| Dove vai Arlecchino
col tuo vecchio vestito di sempre nuovi colori?
Cosa cerchi
povero e solo Arlecchino
senza neanche una lampadina tascabile.
Tu agiti le tue braccia
e le tue snelle gambe
in un sipario di alberi ondeggianti al vigore del
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| Vedo gente affrettarsi
per queste strade
intersecanti vite
come tronchi d'albero
in mezzo a correnti indefinite
Ci é veramente amico
questo tempo
che ci fa correre lontano
dipanando matasse
di fili senza verso?
E se domani
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| Mira dritto nel cuore,
affinché io non provi dolore.
L'ala mia reclinerò,
come chiuso fazzoletto di lacrime intriso,
il mio volo cesserò
e il sole più non fisserò nello sguardo ... rapace.
Uno sparo, un
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| Vorrei venirti a cercare,
sotto sembianze di un folletto saltellante
su di un pentagramma di note malinconiche.
Vorrei distrarmi a lungo,
abbandonando i miei dubbi
di falso innamorato delle stelle.
Colpevole romantico di giorni di
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| Intarsi di te
sulla mia pelle
riflettono solchi profondi
cicatrici
vecchie ferite sanguinanti.
A volte
solo colpi di scalpello leggero
lievi segni
graffi fuggenti
unghie sulla schiena
di furtivi amplessi.
Altre
abissi
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| Non c'è poesia
in questi giorni volgari
in queste notti senza palpiti.
Lontana Ella però
mi
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| Turbinio di sensi
provocanti inviti delle nostre mani
occhi invadenti
pronti a sfidare ogni vergogna
Il saliscendi dei nostri corpi
inarcati in estasi geometrica
ci respirammo nei fianchi
fino a trovare perfetto equilibrio
Il tuo seno e
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| Morirò mille volte,
perché così è la vita,
un continuo anelito di speranze
dentro un solco
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| Che vita fa,
sotto questi cieli di marmo soffiati da nuvole bianche,
che cuore è, tinto di rosa e venato di tristezza.
Fa una vita e un cuore di fredde stagioni,
ed il vento caldo di un piccolo sorriso.
Lontano il mare suonava
ed i cieli
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422 poesie trovate. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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