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♦ Rita Angelini | |
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Maurizio Melandri
Le 422 poesie di Maurizio Melandri
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| E sia...
dopo lunga circumnavigazione delle nostre anime
risalimmo la corrente delle imperfezioni esistenziali.
Come ancestrali presagi di buona sorte
ascoltammo voli di uccelli migranti
alleggerire il tramonto.
Dimenticammo pesi terreni
per
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Svuoto la valigia
dai miei Amori
ripongo il baule scrostato
dei miei pensieri
Notte
perenne amica
di un animo inquieto
non tradire almeno tu
questa mia solitudine
che m'innamora
Siamo rimasti in pochi
su questa terra
a rispettare
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| Nel luogo senz'ombra
t'ho incontrata
zefiro caldo
che m'attraversi il corpo
Danza dervisha
s'accorda e scorre
sui seni di latte
m'ondeggia nel ventre
la tua snella figura
labbra che premono
in un lago di desiderio
che già
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Un pugnale nel fianco
impresse sulla pelle
la carezza e la frusta
una sola ferita
Notte, stridi
attraverso questa nebbia
che m'avvicina il tuo viso
nel silenzio
madido di sudore
che torce
polmoni e respiro
Addio
Eterno Amore
Eterno
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Voglio sciropparti
riempire di miele
ogni segmento
del tuo corpo
dolciume consistente
nella mia bocca affamata.
Mastico desiderio.
Toccami
Esplorami
Sia Lode
ai nostri corpi
Lode alle regioni oscure
del ventre
luoghi di pura
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Rovente il Cuore
distilla gocce rosso rubino
gronda sapide lacrime
Ne riempirò un'ampolla
poggiandola
al parapetto dell'Anima
a farla essiccare
di fronte a spifferi
di marosi e venti
Nell'humus
così denso e
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La Vita
ancora ci racconta
di un credo armonico
Un profondo ed antico
senso di pace
l'aurea pensosa
che si scioglie
e deflagra
nell'eterno fiorire.
Placate le ire
riposa l'Animo
raccogliendo palpiti
d'un Cuore solitario e stanco.
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Uniti
nell'urlo dei corpi
nella violenza
di volerci e penetrarci
Vicino a te
aderente a seni e ventre
fuso nelle tue ossa
il frutto della passione
si spalanca morbido
le anche sciolte
ondeggiano al ritmo
di tamburi sciamani.
Dentro
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Ma tu
veramente chi sei
Ed io
propriamente chi sono
che ti rincorro
e gemo
incatenato alla voluttà
a te
Nell'ultima tempesta dei sensi
abbiamo travalicato
fili spinati e qualche lacrima
asciugata col tiepido polline
di
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Una goccia é caduta
scomparsa
affogando nel mare
del silenzio
Vivendo
come in un campo
di neve
in mezzo alla bufera
con disperazione
cerchiamo l'amico
nel volto dell'estraneo
Ma da labbra aride
é inutile cercare
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Torno a parlar d'Amore
al mondo non v'é altra Speranza
anche se a parlarne
s'incaglia il groppo in gola
L'Amore quello autentico
religione di tutti i misteri
riscatto di tutti gli oppressi
vera democrazia dell'Anima
Potrò
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In silenzio mi cerchi
il corpo strisciando
languida
adorna solo
di riccioli e d'insonnia
Scintillano i tuoi occhi
spilli d'inferno
oltre alle cosce
rese già umide
dalle mie invadenti mani
Io che t'annuso
vago
annaspo
non
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Tra primo
e secondo chakra
nella dimensione dei sensi
m'affogasti bocca e papille
Profondo il mio respiro
a trattenere orgasmo
nell'addomesticare
le infuocate pelvi
Ma nuda ormai
era la notte
e nostri corpi shakerati
un cocktail
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Dormi, adorata
e nel sogno sorridimi
raccogli quei fiori lievi
i miei pensieri
e lasciali
adornarti l’aura
Avvolgiti a me
non torturarti l’anima
sprangato è il mare
insieme al cancello della notte
raglia
spumeggia
erode gli
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| Mediterò di nuovo
dall'Io costretto
cercando di cogliere
il Senso della Vita
Facendo un giro largo
rotolando sui miei pensieri
di nuovo giungerò
all'impossibilità di afferrarlo
Mai ci sarà dato
di cambiare
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Parla con gli Occhi
offre con lo Sguardo
cattura con i Silenzi
Una sottile malia
incontrarlo
Un piacere
vederlo volar via
Di Lui
non troverai che
stanze vuote
e un respiro d'Incenso
Intenso ma inafferrabile
Come il
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Invia un messaggio privato a Maurizio Melandri.
| Interpretassi stelle
leggerei arcani segnali
onde concentriche
che irrorano il plesso solare
sparigliando
rabbia e solitudine
in un fazzoletto
Avessi udito fine
ascolterei le note
di un diapason di cristallo
che accorda il mio
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| Ed il tempo
passava in silenzio
ma quegli occhi profondi
a mia stessa insaputa
scavavano dentro
poi accadde qualcosa
poi di nuovo fu il Nulla.
Mi parlavi dei tuoi labirinti
mentre io ti parlavo d'Amore
e per quanto lontani
potessimo
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| Come le anatre
al lago
ho abbandonato
amici e sposa
IO
signore di me stesso
adesso sono solo
come l'orso
che vede allontanarsi
il ghiaccio
dall'insano disgelo risucchiato.
L'ultimo malinconico sguardo
al suo Polo
il rassegnato
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| Si sciolgono
i misteri notturni
Le stelle
i sospiri
erano mistero
E il cigolio delle porte
mistero
solo nell'infanzia
cigolano così
Sussurravamo noi
con aria di mistero
mentre le mie mani
sfioravano la tua ombra
Sono
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| Poveri coloro
il cui Corpo
é separato dall'Anima
Amare diventa un lavoro
Essere un dongiovanni
noioso da morire
Essere un monaco
da depravati.
Pecchiamo
con coraggio
senza peccare.
Madre Natura
aiutami
che io non sia
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| Il tempo
qui é morto
Scivolano esili sagome
vagano ombre distaccate
Le suppongo soltanto
Nessuna donna tu sei
evanescente e lattea
ma una supposizione
e per te
non esisto del tutto
ma ti piace fantasticare
nelle mie gallerie
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| Di nuovo
la pioggia cadrà
ed io nella sua sottile trama
leggerò quei versi
che non ho mai saputo scrivere.
Tornerà solitudine
a guardarmi dall'alto
prendendomi per mano
mi condurrà all'incontro mancato
sulle
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| C'era la calura estiva
e c'era uno steccato
tra di noi
e in esso un foro
e dal foro guardammo
i cespugli fiorire
regno del canto
degli uccelli notturni.
Non é vero
che gli uccelli non hanno volto
le foglie li riconoscono
gli
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| A rigirarti nel letto
t'accorgi che l'impronta
della guancia sul cuscino
reclama spiegazioni
e tu non ne hai ...
Non ne avevi
al tempo
bambino
quando madre chiamava
figlio
perché non dormi?
togli i tuoi sassolini
dalla testa
e
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| Ultima speranza
per essere felice
Di fronte al baratro
trema il mio fantasma
indeciso al salto
nel labirinto del Nulla
Sul corpo frantumato
riposa una farfalla,
volteggiano ombre indifferenti
nel Vuoto
occhi d'un tempo.
Aspirando al
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| Ho occhi
da carbonaro mancato
spesso m'illudo vedano
come quelli della mia gatta
lei guarda fisso
ma in realtà interpreta i pensieri.
Nella mia clandestinità
faccio fatica
a far girare la chiave
nell'arrugginita
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| Irrigidiscono
milioni di labbra
ad un soffio dal bacio
impietriscono
uomini condannati
scavando a mani nude
sui fianchi della Morte.
Sempre in pericolo
é la terra
dove sguazzano i bambini
tra mine irrecuperate.
Sempre in ansia
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| Un' altra stella
é nata in cielo
e con Ella voglio godere
fino alla fine dei giorni.
Spalancato
é il piccolo cancello
nel penetrarlo in me risplende
l'immensa gioia
Così diretti
io e te
a quel magnetico
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| Coltivo l'aspirazione
di diventare l'eroe
di un romanzo.
Così spesso ho cercato
di persuader me stesso
e gli altri
d'essere creatura
non adatta a questo mondo
e votata a misteriose sofferenze.
Con fierezza indosso
la mia
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422 poesie trovate. In questa pagina dal n° 271 al n° 300.
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