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Lena Orfeo
Le 295 poesie di Lena Orfeo
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Balla,
sul riverbero della luna
o donna dalle chiome d'incanto
e rispolvera i pensieri
che hai annotato con mano fine,
inchiostrando d'oro colato i giorni infiniti.
E fa che questo tempo
riveli i segni che hai lasciato in ogni
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Del tuo sorriso
conservero' gli angoli aperti
verso il mio mondo di volo a ritroso,
alla ricerca di ogni battito condiviso
e in quella scia di respiro all'unisono
batteranno le ali di un gabbiano.
E ci saranno nuove borie
e lacrime ingabbiate a
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A che serve piangere, urlare, imprecare,
quando le parole sono soltanto tuoni sparati a salve
contro un cielo sordo,
smarrito nel suo dio subdolo,
arroccato sulla cima impervia dell'arroganza.
Il grido dei deboli è un abisso
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Anima mia...
ti sento arrancare ogni istante,
annaspare gli angoli bui del vento che scuote
e come madre accorta
prendo in custodia i giorni
consolandone il sorriso stanco.
Hai sete di tutto Anima folle,
ma nulla risponde all'accorato
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E mi perdo nel tuo mare,
nel giaciglio informe di astratti pensieri,
nel giogo disperato del tempo che si è perso,
forse arreso,
nell'alito tuo e della seria presenza
di penombra rivestita.
Rami impigliati nel fuoco
sono i battiti
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E come ogni sera
il letto ci aspettava,
nel riverbero fioco della luce accesa.
Se avessi saputo...
Se solo avessi saputo
che quella sarebbe stata l'ultima notte
e che mai più
avrei potuto cingerti con le braccia,
ti avrei lasciato nel
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Io non riesco
ad urlare il mio dolore
né a saziarlo, né a sopirlo.
Sono una donna,
nel levigato tormento,
incapace di mietere
il volo del vento.
Impervie
son le mani protese
nell'attesa d'essere accolte
da rami svuotati
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Vieni figlio mio,
accolgo i tuoi occhi
perché,soltanto adesso,
riesco ad accogliere i miei,
che eran persi
in vetri di nubi taglienti.
Sono solo un pezzo di pietra scagliata,
frantumata contro il muro della dissolutezza
che
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Sei il cantiere delle tue idee
che svolazzano cime innevate
a segnar sentieri malcelati.
Sei lo sproloquio
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Tu spiegami
se puoi,
se vuoi,
con quali parole mute
respirate piano
attendevi il mio ritorno,
come se in altro tempo
lontano da questo mondo
avessimo già danzato piano
su rosa d'alito sussurrato
e perché mi catturasti
in un
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E mi siedo ai tuoi piedi
mondo scaltro
e come rete gettata in mare aperto
aspetto
ancorando l'animo
all'ultimo residuo di speranza
spazzato dagli eventi nefasti
come fumo nero
di una torre impervia
battenti che si chiudono
bramando
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E' per te
che il mare s'increspa di notte
che freme e mescola
venti agitati di sale
giochi di colori a
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Giorni e giorni
trascorsi dietro un banco
ad immortalare volti
talvolta decadenti
impregnati di ore sazie
come stomaco riempito di budino
facce di sale increspate
dal sussulto di onde sismiche
che fanno epicentro in un cuore malato.
Sacchi
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Ho fatto cesto
con fragili mani
al tuo sguardo di piccola falena
appartata dal mondo
nel sussurro di un silenzio
a stento trattenuto
a non destare
l'incanto di un tuo sorriso chiuso.
Tu eri ignaro
come agnello tra i lupi
e nell'immane
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La mano di un uomo stanco
è pala che forgia terra
e giorni di sudore.
Ruvida come legno grezzo
e spaccata come polpa
sgranata di fresco
accarezza un volto smarrito
e asciugando un rivolo di sale
arresta un fiume in piena
con la diga
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Come può il cielo così etereo
raccontare storie di miserie umane
di perdite e immane dolore
senza il lusso di lacrime amare
immortalate su fessure di nuvole sparse
a piangere le ceneri di un popolo disperso.
Come può la
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Cerca la poesia:
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Invia un messaggio privato a Lena Orfeo.
Candido minuscolo Angelo
con ali infauste
su culla di terra adornata di sale
cadesti
e strappata al mondo onirico del tuo grembo
cavalcasti puledro indomito
l'onda dell'esistenza
con mani tanto piccole
da non saper accogliere un grammo di
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Lucciole
danzano in ritmo serrato,
accartocciate
sul petto di lui che respira piano.
La luna,
persa nei suoi occhi,
si ritrova faro acceso
nell'anima risucchiata dalla notte.
Un'esile tela di ragno,
costruita su fili di nostalgia,
cattura
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Le parole
sono schegge d'alito sussurrate piano
per non destare i sogni del tenero fanciullo
se nascono da un animo gentile
sono fiori da portare tra i capelli
vestaglie e sogni da indossare
prima che cali il sole e muoia il giorno.
Le
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Imprigionata
all'ombra di un tuo sorriso
offrivo alla terra
il mio primo vagito
e mentre spargevo
coralli sul mondo
cavalcavo amazzone
l'ombra di un appiglio.
L'amara delusione
spianava la strada
a cocci di cuore
mai più rimessi
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L'uomo
avvezzo al suo cielo
non ha riparo
e arrende l'Animo
a torbide elitre
inette a spiccare il volo.
Il sole muore ogni giorno
nei passi di lui gaudente
che vaga senza meta
alla ricerca di un mondo plebeo.
Ed io non voglio
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Dovrei maledirti vita
maledire te
e la sorte nemica
mentre segugio
attaccato ai calcagni
stremi i giorni
e laceri carne
ti vedo
rosa d'inverno
spogliare rami
e affidare alla terra arsa
petali sparsi
che raccolgo
in miseri cesti
ad
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Il sole nasce e muore
ogni giorno
ed io lo vedo ogni giorno
nascere e morire in te.
E' il dono più grande
figlio di cuore
amor mio.
Grembo
che non ti ho saputo donare
amore fallato
agli occhi dei più
per me
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Chi oltraggia il tuo mondo
e' un vile
un vigliacco.
Chi estirpa i tuoi sogni
deve solo provare imbarazzo
perché ha spezzato
teneri rami
sciupato parole senza pretese
candide elitre
di angelo avvezzo al volo.
Chi oltraggia il tuo
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Ti ho vista sai
farlo tante volte
chinare il fardello del tuo corpo
e con mani stanche
afferrare le maniglie dei ricordi
aperte su uno squarcio di mondo e di odori acri
memorie ormai remote.
Rovistare indumenti ingialliti dal tempo
alla ricerca
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295 poesie trovate. In questa pagina dal n° 271 al n° 295.
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