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Lena Orfeo
Le 295 poesie di Lena Orfeo
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Voglio dimezzare l'onda,
sbirciarla nel sale
scandirla,
scheggiarla
come goccia di rugiada
salata,
come legno di prua
umido
e muschio verde scoglio
fino a raggiungerla
nella pianta dei piedi
e riesumarla
come montagna.
Voglio
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Aveva una gamba sola
l'uomo accasciato a terra,
un solo fianco
su cui vivere o perire.
Consunto nel corpo,
affilato ferro vecchio,
smuoveva un fil di voce.
Un solo tuono
possedeva
l'uomo di legno,
una sola anima
da ricongiungere
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Mio padre
giocava sovente a carte.
Io lo guardavo
attraverso il fumo delle sigarette.
Era una stanza indaffarata
che non riuscivo a respirare
quella
nè a penetrarla con le parole.
Mia madre mi chiamava dall'alto
mentre io
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Cosa son io per te?
Tu per me sei sussurro,
vento proteso e allineato
sulla vela,
cigolio d'una porta
che s'aprì di giorno,
adagiando il paradiso
ai mie piedi
senza far ritorno.
Elitra candida,
bocciolo notturno
a profumar
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Oh luna
dove son le braccia,
dove i sospiri!
Mi rannicchio nel tuo ventre,
come feto che respira luce,
come bambola di cartone.
Al tuo mistero
s' aggrappa la notte,
mentre il mare,
tappeto inerme,
s'illumina di te
della tua pienezza,
della
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E una stilla di cognac
a scaldar l'aurora,
tonfi di silenzi
impregnati di gelo.
Idee sbrinate
da uno sbuffo di fiato,
la notte
che si ritira poco a poco.
S'accende un tappeto rosa
in un triangolo capovolto,
tra un monte imbevuto di
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Nostalgia
è un collo teso
a sbirciar l'ultimo saluto
e ricambiarlo intenso
fino a scomparire.
Nostalgia
son gli occhi
andati via per sempre,
senza l'appiglio d'un sorriso.
Nostalgia
è un concerto appeso alla gola
le cui note
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E benvenuto
al Nuovo Anno,
al primo raggio di sole,
alla luna
che dovrà arrivare,
alla pioggia
che, nuovamente,
bagnerà i capelli.
Benvenuto
al primo giorno,
sgorgato puro
da una notte di luce
e i tuoi occhi
a spargere
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Come mai non ti sazi?
Avido di me medesima
ti nutri ad oltranza
eppur sguazzi nell'incertezza
di chi teme l'ignoto.
Vorrei rassicurarti
nel tuo nido di rondine,
ormai certo
oltre le intemperie,
oltre i rinvii delle stagioni.
Tu per me
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Lei se ne andò col vento
verso lidi improbabili,
i suoi occhi
respirarono un solo istante,
la pioggia non cessò
e oltre il pontile dei sogni
barcamenò.
Un solo sussurro
spazzò via la notte,
un solo oltraggio
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M'appoggio alla ringhiera,
il portone s'è rotto,
guaisce il fantasma
di quel povero cane sordo!
Saracinesche abbassate,
palloni da maledire,
una sola gamba
a centrare la campana.
La gonna arruffata
su gambe da bambina,
color
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Le luci dentro
attendevano irrequiete,
il portone s'aprì
e si richiuse lesto
oltre le spalle.
Tra mani bagnate
la carta tremava,
il respiro,
fin troppo corto,
cessava.
Il chissà tra le vene,
un riso liberatorio
che
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Quattro mura pallide,
un cerchio di sedie e gambe,
inderogabili occhi puntati
su sguardi scesi.
Un impeto di rabbia nel cuore,
la voglia matta di non indietreggiare.
Occhi negli occhi,
un duello di lame taglienti.
Ho visto troppe volte il
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Io ci sarò...
ci sarò sempre,
anche quando il tempo
avrà fatto il suo tempo
e i giorni andati saran così tanti
da non riuscire a contarli.
Ci sarò
nelle infinite notti di luna,
quando il cielo sembrerà
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C'è un ponte snello
che sembra assottigliarsi nel cielo,
uno sguardo sulla città che freme,
in spazi implosi di gente sconfinata.
Cammino sopra le loro teste,
forse non son di questo mondo...
Io amo la città nei vicoli
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Neve immacolata,
immobile tra i pendii,
sorta di tasca
per un cielo libero
posato tra rami silenti
e il tepore dell'aurora.
Il fiato tra le nocchie
sembra fumo
ed un unico battito,
scandito dal cuore,
rallegra il mattino.
Un insolito
e
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Lena Orfeo.
Brilla tutta la città...
scivola l'umido sul sampietrino
e la festa si appoggia alle serrande
come un gatto d'oro e taffetà.
Bottoni di luci in un calice,
ed io che respiro la cena
tra una pioggerellina fine
e l'aroma di un
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E questa è per voi
miei cari professori...
Voi,
con la pelle inamidata
sotto la giacca di lusso,
sempre pronti ad interdire
la prima e l'ultima parola.
Voi,
che ritenete misero
ogni intelletto umano
e v'innamoraste
dei vostri
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Non so bene
che tipo d'abete sei,
hai radici possenti tu,
difficili da sradicare.
Incrollabile
nei chiodi fissi,
nelle teorie assurde
che non so decifrare.
Perdermi nel tuo tuono
è stato fin troppo facile!
Arginata da te
riesco a
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Il disprezzo
è una parola buia...
Chi l'ha provato
è come
se camminasse
e temesse sempre
d'imbrattare i muri
con la propria ombra.
Ti guardi allo specchio,
vi scorgi solo il marcio.
Il disprezzo
ti fa morire dentro,
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Vorrei andare al mare
e perdermi nel suo odore.
Chiudere gli occhi,
isolare la carne, il battito,
il tremore nelle tasche.
Battere la sabbia,
gustarne il sapore,
l'umido freddo,
distaccarsi dal torpore.
Brivido nelle vene
a vibrar
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Posso volare soltanto
se ad attendermi sarà, ancora una volta, il tuo sorriso
e se le parole avranno avuto un cuore su cui attecchire.
Posso volare soltanto
se, nello scrutare il cielo, vi scorgerò la meraviglia
come autentico
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Il vento
era un corpo genuflesso
su un plotone di alberi,
intenti nelle radici
a non mollar la presa,
impegnato come non mai
tra un vortice di foglie arse
polvere, mulinelli
e ignoti girotondi
a trasportar l'argilla
oltre l'ignoto.
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Seduta,
col coccio tra le dita,
sprofondo
e nel silenzio ancora caldo
coccolo la tazzina.
E' un pezzo di cielo
il mio caffe'...
L'amico mattutino,
un rituale necessario,
perche' il risveglio
possa riaprirsi lesto sul mondo
e il passo
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Tremavo così tanto
da non sentire i piedi.
Il cuore nelle orecchie
m'isolava dal mondo
e il respiro goffo e gobbo
m'irrigidiva nelle membra.
In quei giorni,
gli occhi strariparono
e molti non capirono.
Io sapevo soltanto
che il
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La vita
puoi solo raccontarla.
A volte,
non puoi far nemmeno quello
e questo ti duole...
Il dolore te lo senti dentro
come un granchio,
lui muove le chele affilate
e taglia.
Lì per lì non senti gran che,
anzi, un po' ci fai
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Siam tonni
narcotizzati dalla mattanza,
poveri buoi senza aratro
a zoccolar la sterpa.
Mandria sperduta
in terra d'oblio...
Immemori
dei buchi nella suola,
di eserciti
a belar come agnelli
tra selve nere di vento
e baratri di paura.
I
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Saran solo pece
gli occhi al mutar del vento,
oasi brulle alle pendici del deserto
ove pace non trova casa
e nel ferir c'e' godimento.
Saran fango sparso le parole
e nel sotterrar boccioli
avranno limo e fertile terreno
ove attecchire ferro
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E si aguzzi,
ancor prima dell'occhio,
l'intelletto,
su questo modo
di far politica sopraffino,
che vuol che l'italiano
faccia solo l'occhiolino.
Pensate che abbian a cuor
la mia e la vostra sorte
o l'amministrazione del cervello
e la
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Ricordi il cielo?
Volavamo come aquile,
come lento vapore
staccato dalle nuvole.
Io ti respiravo,
foresta copiosa,
asfittica nella tua dipendenza.
C'era l'oro tutt' intorno...
ma a farci angeli
fu soltanto l'Amore.
Ti seguivo
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295 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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