Visitatori in 24 ore: 8’415
940 persone sono online
Autori online: 3
Lettori online: 937
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’346Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
|
Enrico Baiocchi
Le 345 poesie di Enrico Baiocchi
|
| Con le unghie
nella dura pietra,
che mi ha sepolto
dentro una caverna,
graffio cercando
una flebile lanterna,
per illuminare
questa strada tetra.
Vano è capire
dove ho poi sbagliato,
quanto assurda
è la pretesa formulata,
che
leggi
|
|
|
|
| Non chiedermi il perché
non cerco il sole,
ho ancora dentro me
l’odore bruciato delle ali.
Non spingermi dove io
non so nuotare,
ormai ho smarrito i sogni
per cui valga il rischio di affogare.
Non cercarmi in un miraggio
in cui credi di
leggi
|
|
|
|
N’avè paura poi passà quà porta
’o so, so disegnata brutta e nera,
ma pe l’amichi mia io nun so morta
quà t’assicuro ch’a vita è propio vera.
Tra noi nun se sa cos’è er dolore
e semo tutti uguali e arispettati,
giovani, vecchi e de quarziasi
leggi
|
|
|
|
Tanti i passi incrociati sulla strada,
i sassi presi a calci in cui ho inciampato,
le grida di lattine rotolate sull’asfalto,
i fiori dagli alberi di pesco che ho strappato.
Poche le rondini tornate al loro nido,
impaurite da pupazzi di paglia
leggi
|
|
|
|
| A cosa serve il sole
se non a scandire i giorni
se il caldo di un abbraccio
dilata le mie vene
A cosa serve la luna
se non a innalzar le onde
se quando sussurri t’amo
m’abbaglia il buio della notte.
A che servono le stelle
se non a
leggi
|
|
|
|
E già...
sembra giusto storcer il naso,
tra distese addormentate
di rifiuti intossicati,
nella melma ai campi rom
o che infanga i rifugiati,
dentro umide corsie
di derelitti in ospedale,
o tra i giganteschi topi
nell’eterna
leggi
|
|
|
|
Non lascia un solo istante la radice
seguendomi incrollabile e fedele
ad ogni passo ed ogni movimento.
Con lei divido la mia solitudine
e se non parlo non si annoia mai
sorride insieme a me per un tramonto.
Nel buio s’intrufola nei sogni
e
leggi
|
|
|
|
| Non so perché
quando penso
a una corolla e al fiore
mi vieni in mente tu
stretta nelle mie braccia
e se questo è provare amore
quando vedo
scorrer la lava di un vulcano
ripenso ai baci tuoi
che brucian le mie labbra
e se questo vuol
leggi
|
|
|
|
Silenzioso,
sorride e aspetta, il tempo,
quando l’umido ramo
perde le sue foglie,
o sbiadendo i petali
lasciano il vecchio fiore.
Rumoroso,
corre e si rattrista il tempo
quando gli anni
salgono alle spalle
e logorroici i
leggi
|
|
|
|
| In questa festa, che
il silenzio mio conosce,
dov’anche gli astri
non si scambiano parole,
ogni volta, senza l’alba,
un sogno al buio muore,
ricordando un sorriso
che pallido sfiorisce.
In questi minuti, che
aspettan di brindare,
alla
leggi
|
|
|
|
Ostinata, è sempre quella lettera,
che nel personale e strano Scarabeo
ritrovo sul leggio del mio cammino.
a coniugare le fasi del destino.
La stessa che regola il mio tempo,
e mi ricorda le prime mie emozioni
che scandisce i giorni
leggi
|
|
|
|
Nun sanno più che cazz’inventà
pe’ scassacce e nun facce campà
e si da vivo la vita è na guera
scocceno pure si stai sottotera
Questa è na legge de li cialtroni
ch’amo pagato pe’ governà
e che invece de rompe i marroni
a quer paese
leggi
|
|
|
|
Se per caso ti è rimasta un poco di pietà,
oh Signore,
chiudimi questi occhi, il naso e le mie orecchie,
per non vedere più, né per sentire ancora,
i bagliori delle bombe che spargono terrore,
la puzza di quei corpi lasciati a imputridire,
le
leggi
|
|
|
|
Io me rigiro e nun me prenne er sonno
e tu vijacco te freghi er mio de sogno
potresti pure fa un po’ meno rumore
e pe l’invidia a me me scoppia er core.
Io so carino, so er figo der bigonzo
tu er più dee vorte riesci a fa’ lo stronzo
piacio a
leggi
|
|
|
|
| Passeggi lievemente dentro le mie notti,
attenta a non calpestar i miei sogni,
parli al cuore con un filo della voce
costringendomi a venirti più vicino.
Si rincorrono pensieri già interrotti
nel raccontare il tuo vivere nei giorni,
il tempo
leggi
|
|
|
|
| Giocavamo, sorridendo alla speranza.
Eravamo come giovani esordienti,
alla scoperta di nuove sensazioni,
reciproca offerta della verginità
d’una piccola parte di se stessi.
Bastava l’invasione di un tuo bacio
a scatenar schermaglie nella
leggi
|
|
|
|
|
Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Enrico Baiocchi.
Indirizzo personale di Enrico Baiocchi: enricobaiocchi.scrivere.info
| Non riesco più ad uscir dal labirinto
costruito dal miraggio dei tuoi occhi,
dove restavo prigioniero
ad ogni battito di ciglia.
E’ quel circolo vizioso
da cui cerco di fuggire,
ogni volta che ricordo il sapore
di labbra che toglievano il
leggi
|
|
|
|
Di luna, di stelle e pianeti,
carezze bagnate di lacrime,
dischi di vecchie canzoni,
tempeste e tramonti lontani.
Di amori sognati, di addii,
del vento che suona tra i pini,
di un cuore spezzato
da un abbraccio o un saluto,
di grida, di
leggi
|
|
|
|
| Umide e ingiallite
come sottili fili d’erba
le mie labbra lasciano il sorriso
imprecano furiose
alla veglia per
leggi
|
|
|
|
| Nel pugno un cacciavite ed un martello,
nell’altro la forza di sfidar il destino,
qualche libro, dei colori ed un pennello,
la smania di svegliarmi ogni mattino
aggiungere un mattone al mio castello,
e dormire, a sera, stanco sul
leggi
|
|
|
|
| S’agita e scorre
il fiume,
inquieto nel suo letto,
tra vortici,
massi e salti,
con fragore dirompente,
si sforza di fermare
chi va controcorrente,
spinge impetuoso
il ramo
che mira verso il mare,
s’immergerà, la dove
l’aspetta
leggi
|
|
|
|
Mi chiamano i tuoi occhi.
Tra grida di piacere
e preghiere di dolore,
tra funi compiacenti
di delizie provocate,
tra brividi di freddo
di unghie arrampicate.
Affondo le mie labbra,
sfregando il desiderio
un ruscello sul lenzuolo,
la
leggi
|
|
|
|
Mo ripeteva sempre pora mamma
arisparambia e pensa a la vecchiaia
quanno ch’a vita diventa ‘na ghiacciaia
senza er camino nun poi fa ‘na fiamma
j’o dato retta, e ‘o pagato li tribbuti
e a l’inpese j’o dato i contribbuti
me so messo da parte
leggi
|
|
|
|
Mi perdo nell’alternarsi
delle ombre,
quando mi scavalca
il tempo,
senza più distinguere
lo ieri dal domani,
ripercorro, sudando,
i passi di memorie
nascoste dal velo
bluastro della nebbia.
E’ soltanto una sottile linea,
un accento
leggi
|
|
|
|
| Ci sono giorni
che han gli occhi
che sorridono
ci sono giorni
che han labbra
che non parlano
eppure son
leggi
|
|
|
|
Se nella preghiera è l’illusione
si ammassano le foglie sul torrente,
e ritornano ai nidi sopra i rami
rimasti accanto alle mie radici.
Non ritrovo più i miei sogni,
cicogne che bussano sui vetri,
e restano appese e congelate
come ombre
leggi
|
|
|
|
Sembrano godersi i raggi del sole
cullandosi nell’abbraccio delle onde.
Dove se ne vanno senza meta
quei corpi accolti dall’impietoso mare?
Un nero che da l’addio alla vita
non è forse uguale ad un bel corpo abbronzato?
E la smorfia di un
leggi
|
|
|
|
Non coprono il frastuono
della vergogna umana,
le note di quel piano
che lamentoso suona.
Tra gli occhi socchiusi
si nascondono le lacrime,
tra le labbra parole
scavate nella rabbia.
Agli angoli spioventi
di una bocca senza
leggi
|
|
|
|
Guardo stanco i rami spogli,
del mio caro vecchio olivo,
aspettavo i suoi germogli,
lo credevo ancora vivo.
Secche, a terra, son le foglie.
Il suo sangue si è annerito
le radici saran brace,
anche lui ha ormai capito
che non ci sarà mai
leggi
|
|
|
|
| Ritorna quel pensiero,
il rimorso di un mattino
io, accanto a te non c’ero,
tu, fermavi il tuo cammino.
E’ secca l’orchidea
sulla finestra aperta,
i petali ormai neri
a decorare il vaso,
in terra la coperta
grigia della polvere,
ed io
leggi
|
|
|
|
|
345 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
|
|