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Enrico Baiocchi
Le 345 poesie di Enrico Baiocchi
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| Scheggia curiosa nel tuo viso,
cercavi una realtà diversa,
occhi annoiati troppo in fretta,
han ritrovato la purezza persa,
nell’eco cristallino di un sorriso,
nei sogni di un’anima estroversa.
Orgoglio smisurato, incrollabile
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Credi d’essere il migliore,
brami d’emular il tuo mito
e se lui è un grande attore
tu sei un povero fallito.
Fingi di guidare il branco
ma non sai cos’è il coraggio
e con tre balordi al fianco
ti comporti da selvaggio
Minuziosa è la tua
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S’intreccia con il mio
il desiderio dei tuoi occhi
si confondono nel buio
le ombre di due corpi.
Si sfiorano le mani
cercando di scovare
i lidi più lontani
dove trovar calore.
S’affrontano le labbra
nello scambiar sapori
godendo il primo
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Occhi sazi delle notti insonni
annoiati nel consumare gli anni
lobi stirati dal peso della storia
con appesi monili di memoria
Perso nel gesto di malinconia
di levigar col palmo invano
il dorso scarnito della mano
lasci residua polvere e
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| Gocce congelate, al soffitto appese
stalattiti diventate rosse
pronte a perforare l’anima
non potendo giustificar le offese.
Non serve ripararsi sotto un muro
di passioni lasciate in agonia
un ponte di cemento per ombrello
sopra uno sguardo
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Quella pelle nera,
la tua sola identità
quelle mani forti,
che parlavano di schiavi
e quegli occhi stanchi
viziati di tristezza,
con la voce del coraggio
chiedevi libertà.
no, tu no,
non hai covato l’odio
come un cane bastonato,
hai
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Accanite domande ritornano nel vento,
inseguite da un cuore senza voce,
un gioco crudele senza premio,
dove a vincere son soltanto le bugie.
Provan le risposte ad ingannar la mente,
nel vano tentativo di cambiar vestito,
furbizia, nel voler
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Che cazzo ci’avrà sempre da ride,
co qua faccia grossa come er tronco
abbasta che quarcheduno ‘un condivide
e se nun sa che dì, fa solo ‘o stronzo.
L’avete già capito, sti versi nun so diretti
a mi regazza o a na quarzivoja regazzetta,
né a na
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Sul velo di un'acqua
avara di speranza
m'ispira questa luna
dal viso senza tempo
rileggo balbettando
il mio passato
tra scivoli e scale
della mia esistenza
Un disco d'argento
riposa nello specchio
lascia che l'onda
le accarezzi
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| Dipingo una vita
che non è la mia,
colori pastellati
che svaniscono,
lasciano sul foglio
informi spazi grigi
e, rette nere
che non si dividono
Cerco un’oasi,
inutile miraggio
di labbra ammorbidite
con il miele,
di occhi umidi
che
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Arrivano le renne, corrono veloci,
sembrano mischiarsi al coro delle voci
che, spuntando dalla neve portano calore
cantando melodie che annunciano l’amore.
Sgranano gli occhi per tanta meraviglia,
intorno all’albero la notte di vigilia,
manine
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| E’ sbocciata
tra le crepe
delle labbra,
lampo profumato
guizzante sotto pelle.
...ne accarezzerò
ogni
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Na vorta te credevo puro io
te pregavo e m’ariccomannavo
sì, quarche peccatuccio lo facevo
me perdonavi, in fonno tu eri Iddio
Poi ‘n giorno m’hai deluso sur più bello
ché er vero amore mio te sei ripreso,
lì, ho pensato che eri ‘n po’ fasullo
e
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No, non devo maledire il tempo,
quando lo specchio mi dipinge
un volto stanco, pieno di domande,
sono le paure e le incertezze,
che mi hanno fatto vecchio
sbarrando le porte del mio cuore.
Ritornerò dove i pensieri rifioriscono,
dimenticando
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| Chiudere gli occhi e
trovare un posto in treno,
accompagnare il vento
sui binari, fra le nuvole,
e correre a piedi nudi
tra i giardini dei pianeti,
dove crescono fiori
che profumano di pelle.
Sentire il calore sulle labbra
di cristalli
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| Non ci sarà la luna, questa notte,
a tenermi compagnia
col sapore del miele,
tra il sorriso
Non ci saran le stelle,
nascoste tra le fronde,
a spiare i baci ritrovati
nelle dita intrecciate
e respiri affannati,
in minuti di follia
E non sarà
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Enrico Baiocchi.
Indirizzo personale di Enrico Baiocchi: enricobaiocchi.scrivere.info
| Ogni mattino salutavi il sole,
felice in quel ringraziamento,
poca voce, ma tanto sentimento,
ché le note sembravano parole.
M’indispettiva questa tua allegria,
gioivi, eppure, eri in una gabbia,
a volare era la tua fantasia,
in quella melodia,
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Per mezza vita il tuo nome nella testa,
il pensiero ritorna ai nostri affanni,
lacrime, o risate, divise in tanti anni,
giorni, passati su numeri e scadenze,
a rincorrere mete e futili speranze;
...
l’ultimo incontro grazie ad una festa
Poi, lo
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Schiavo incatenato da paure
ho continuato a calpestare
le orme del dolore
e stanco di lottare
ho lasciato dalla melma
ricoprir la strada dell’amore.
Nascosto da uno straccio nero
sono stato incapace di vedere
chi mi ha donato più del
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| Si acquietano i pensieri,
stanchi d’averti inseguita
nei sogni, questa notte,
incitati dall’insano desiderio
di sfiorare ancora quelle labbra,
e conservare dentro il cuore
la carezza di una lacrima,
di addormentarsi nel tepore
sereno di
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Diventa più povero,
ammainata la vela,
lo scafo
nello schiaffeggiar la schiuma
e l’onde
fan tremar la luna
nel perenne moto,
indeciso e martellante
per respingerlo
o richiamarlo a riva.
Dove, una banchina vuota,
lo rivuole ancora
ed
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| E’ solo
un bocciolo di rosa
assetato di
rugiada al mattino
affamato di
un raggio di sole
spande il profumo
in un secco giardino
la turgida corolla
spalma di dolcezza
i voli di farfalla
assorbe nel suo cuore
di api ingordi baci
cela
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Ho sentito
la scia di un fuoco d'artificio
strapparmi la felicità dal cuore
ho mangiato
ricordi ormai scaduti
oscurando i miei occhi con un velo
ho voluto
anticipare le stagioni
muovendo sopra una scacchiera il sole
ho sperato
di
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| Potessi ora seppellire il brivido
provato in quel tuo bacio timido
la mano che mi sfiorava gelida
nel saluto di una mattina umida
sussurrato con la voce anonima
-vado via-, e mi nascondi l’anima.
Smarrirsi tra dubbi e sensazioni
sbarrando la
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| Desiderio di attimi
rubati ai sogni
incastonati
tra lo scorrere di ore
quando dal silenzio
di occhi socchiusi
saliva in un sussurro
come fiocco
di un regalo
un modulato
- sì -
dove
nel risparmio di un respiro
poteva ancora
entrare un
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| Solo carezze
delle onde sulla sabbia
a scandire i sospiri
di dita intrecciate
per trattenere il
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| Goccia
e un’altra goccia,
martella, il suo delirio
schiumoso, vermiglio
dall’amore
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Parole scolpite
sui fogli di un diario,
inchiostro nero
che rifiuta di sbiadire,
evita la cattiveria
di una lacrima,
fugge e ritrova
un'altra pagina.
Ricordi incisi
dentro l'anima,
ladri di ragione
scivolati nell'ombra,
attori
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| Ciao ti scrivo da quassù
Passa in fretta
la giornata
faccio un giro
sul pianeta,
e quando a sera
il cielo imbruna
mi addormento
con la luna.
Così come dicevi tu.
Volo spesso
con le aquile,
e mi tuffo
nelle nuvole,
di giorno,
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| Si azzuffano e rincorrono
impavidi granelli,
ripieni son di baci
di abbracci e di carezze,
e lentamente scendono
per addolcire il cuore.
Si perdono nel vortice
consumati da passione,
pochi deboli superstiti,
irriducibili ventose,
incollate
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345 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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