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Massimo Franceschini
Le 223 poesie di Massimo Franceschini
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Portami via stasera
a veleggiar lontano
via da sangue e morte,
via da cielo e sorte.
Accendimi sorrisi
sguaiati e scellerati,
in barba a quest'orrore,
in faccia al mio dolore.
E soliloqui astrusi,
voci da chissà dove,
zittisci quelle
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Nella terra del mirto e del vento
raro scrigno di mille tesori,
vive lei, il mio quinto elemento,
dentro ai sogni regina di cuori.
Son due fari quegli occhi di gatta,
labbra belle da desiderare
è sinuosa come una cerbiatta
non hai scampo,
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Ecco che sale
fabbrica di nuvole
odor di temporale.
Ora s'addensa
già suscita attesa
scurissima e intensa.
Par miscuglio d'anime
l'ultime e le prime
tutte a versar lacrime.
Butto gli occhi in aria
ne seguo la scia
mesta e
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Troppe volte presi il treno
che si ferma alle intenzioni
amai quel paesaggio ameno
che conduce alle illusioni.
Dell'amor sentii parlare
mi invaghii della bellezza
senza mai però indagarne
più d'appresso l'interezza.
E stazion
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Con quali occhi veglierai il mio sonno
artatamente acceso per scordare...
dolori fuori da ogni strazio lecito
intrisi di ferocia senza pari.
Perché svegliarsi in una luce gelida,
aziona aghi conficcati in fondo
e allora sia compreso il
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Mi comprerò un cappello
da riempire
mi monterò la testa
per portarlo.
La mia non è una testa
per cappelli
togli pure una"p"
neanche per quelli.
Sarò stiloso con il mio cappello,
madame chapeau
alle gentil
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Non maledir la tua infelicità
ché ti farà goder l'inverso stare.
Se al massimo il tuo godimento va
diman potrai soltanto peggiorare.
Allora amico al fin di una giornata
dura di patimenti e poche gioie
pensa che bene o male
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Lo snocciolar spavaldo
giorni e notti
finiva irriso dal mio
pueril sentire.
Or mezzo vecchio
passi e pure sfotti
e lasci il segno
col tuo divenire.
Ti scandivano sogni,
dolci abbracci
non ti pensavo mai
tempo infingardo.
Ora scandisci
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Sono i "no" custoditi da tempo
nel cassetto dei pentimenti tardivi
o quei "si" sussurrati nel vento
solamente per sentirsi vivi.
E' fallace l'umano ingranaggio
e si inceppa così facilmente
non ci bastano fede e
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In un regno sperduto nel globo
in un tempo non ben constatato,
governava un re mago assai probo
sopra un popolo contento e beato.
Una figlia di bellezza splendente
bramata dagli uomini del regno,
cercava per marito un pretendente
ma il re mago
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Non v'è su questa terra
chi non si inchini a me
persa con me ogni guerra
morto con me ogni re.
Le mie perfide amanti
lancette avvelenate
non hanno mai rimpianti
avanzano spietate.
Son tempo mi presento
tu uomo sei un passaggio
lo so che
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Grida in silenzio
già attende la fine,
la stessa di amiche
estirpate
da mani ignoranti.
Sta lì l'oleandro
già chini i suoi fiori,
quand'ecco una voce.
S'avanza accorata
soave fanciulla,
si fa baluardo,
-si fermi la
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Distinguo a fatica
l'opaco chiarore,
opachi ormai gli occhi
dal lungo mirare.
Eppur la certezza
di un punto nel tempo,
sottile amarezza
prolungo il tormento.
La mappa sul vetro
col dito sul fiato
ma è sempre più tetro
lo
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Fuori da invischiamenti
parolosi e arcani.
Cercami un passo a lato.
Dentro ai refusi flebili
o marchiani.
Lì sarò annoverato.
Comparsa di proposito
o malgrado
acceso a intermittenza.
Non mi sovviene
se son fermo o vado
non
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Frazioni di presente s'incastonano
in cornici eterne di trasparente fibra.
Eppure so che il mio grido di dolore.
lontan da umano udire esiste e vibra.
Non c'è riscatto per le mie mani offese
o proiezione improbabile dell'io
Sia tempo
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Fruga con cautela, trovi spine
intinte nel miele o nel veleno,
mille inizi che non hanno fine,
l'attesa infinita per quel treno.
Pezzi di vite scure smozzicati,
metafore geniali o da buttare,
gli occhi di lei amati e sublimati,
la fame mai
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Massimo Franceschini.
Invidio le tue scarpe
lise di vita,
sporche d'amore.
Vendimi una luna
dei tuoi tanti cieli,
in cambio di una quiete
logorante,
dammi la voglia
d'essere sorpreso
l'intraprendenza tua
di star sospeso
tra l'incoscienza
e il vento sulla
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| Il fiume verboso
rallenta il suo corso.
S'accendono lune
e amplessi sfrontati,
o sommessi e scontati.
File di gialli lampioni,
insolite piste
per planare da voli
pindarici audaci.
Un vecchio, mani giunte
sorseggia una lacrima
l'ultima
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| Per meno
di trenta denari
tradiamo noi stessi.
Tra l'integro
e un gioco da bari
voilà i compromessi.
Siam Giuda
vestiti da agnelli
in combutta coi lupi.
Giochiamo a
-siam tutti fratelli-
nel teatro dei pupi.
Di
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| Anelo a esser
di quella luce anello.
Sintagma vivo
di narrazione audace.
Spoglio l'umano
e indosso l'infinito.
Le miserie terrene
in lontananza.
Cerchi su cerchi
anime e preghiere.
So di non essere
mai stato.
Manca il
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| Tendo la mano, nessuno la afferra,
semino pace, ne nasce una guerra.
Vendo sorrisi anzi spesso li dono
e mi dicon- sei stolto- chiedi perdono.
Sto lì in disparte e son menefreghista,
poi prendo parte e mi chiaman teppista.
Non metto bocca
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| No, non vacillerò,chiudo il sipario,
sospendo anzitempo la partita,
proseguirà comunque il calendario
si arresterà soltanto la mia vita.
Insopportabile la siccità del cuore,
e il cassetto dei sogni allucchettato,
sentir
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| E' dei poeti, versificar la vita
non nella vista
o nello scrio sentire
risiede la parola in divenire
Dar la favella ai sassi,
a una valigia
a ciò che gli altri
pensano sia inane.
Quel senso li conduce
all'ingordigia,
ad un eterna,
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| Due sillabe non dette
da cent'anni, o forse no
ma tanti io ne sento.
Da quando un cuore
immenso come il tuo
decise di fermarsi.
Babbo non rispondesti,
e non lo prevedevo
quel silenzio,
e non lo conoscevo
quel dolore.
Che me ne faccio
di
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| Si presentasse pure il maramaldo
sotto spoglie gentili e inebrianti.
Io me ne chiamo fuori e pago il saldo
chi vuol soffrire ancor si faccia avanti.
pianti, insulti, litigate e malintesi,
acrobazie mnemoniche e mentali
il rinfacciarsi impegni dati e
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| Ancora un tonfo sordo
va il pensiero...
e partono allargandosi
frenetiche ondicine
in cerca di infinito.
Le seguo oltre lo specchio
in acque mai sondate
dove la luce è tempo
dove il respiro è luce.
Son tutti lì,li
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| Una luce bieca
fioca e laterale
cattura pensieri
svolazzanti e pigri,
anelanti a leggerezze
patetiche e costanti.
Domani è abitudine,
oggi amarezza,
passato prossimo
già remoto per pochezza.
L'ombra bieca sbadiglia
consigli
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| Mai vidi in vita mia
cosa più bella
del suo sorridere
radioso e pensieroso.
Dagli occhi suoi
lucenti come stella
resti trafitto
e più non hai riposo.
Va, noncurante
di una bellezza rara
corpo sinuoso
e testa onesta e
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| Pare uno schermo meno luminoso
la vita, quando se ne va un poeta.
Essere alti è un compito gravoso,
tessere versi fruscianti come seta.
Ci si sente mutilati all'improvviso
di qualcosa di bello ma interrotto,
c'è in terra sempre meno
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| Il giorno che volge al finale
fu di un faticoso crescente.
La mente, ormai arma letale
rifiuta uno stato cosciente.
Al cielo rivolgo il mio sguardo
per cercare conforto divino
ma un limpido cielo maliardo
m'invita a un ameno giochino.
Un astro
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223 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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