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Clara Gismondi
Le 736 poesie di Clara Gismondi
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| Strani frutti
l'albero della morte
porta con sé.
Hanno
un colore sbiadito,
un sapore
di sangue rinsecchito.
Nessuno
impara a vivere
o a morire
così.
Io non ho capito,
non posso,
clandestini
in una terra
che non li
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| Parole non dette
come fantasmi silenziosi
viaggiano
ora
altri luoghi.
Il mistero
è vuoto
che rimane
e si infila nel pensiero
duettando
con il cuore.
Nuvole,
come coltri
ormai logore,
li avvolgono
finché,
troppo
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| É legge scritta
tra le zolle
e le stelle.
Se fosse solo cielo
non avremmo la madre.
Se fosse solo terra
non avremmo il padre.
Armonie e disarmonie
creano
i principi dell'essere,
uomo
e donna.
A volte
cielo e terra si staccano
a
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| Muore l'infinito
tra noi.
Respiro di te
uno spazio scaduto
e ti avvicino
come fiore
la sua corolla.
Ti incontro
ogni notte
a rubar i miei sogni
a sottrar futuro
e al risveglio
ti lascio,
custode della mente
come in un incantesimo
che non
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| Come una slot machine
talora
la vita
ci restituisce monetine
lasciandoci
ad annaspare
alla ricerca di un valore.
E perdiamo istanti
preziosi,
nell'illusione del vero,
molto di più
di qualche monetina
giocata male.
Ed è
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| Un'umanità alla deriva,
si muove per inerzia
spinta
da una corrente
che non fa fermate.
Bambini con il cellulare
parcheggiati
e soli,
nonne dimenticate
in qualche bar,
un tossico calpestato
da una donna
con la puzza sotto il
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| I ricordi
a volte
balzano
nel futuro.
Li scorgo
in un gesto
in un sapore
in un odore
in nuovo amore
ma sono brevi
gli istanti
per individuarli.
Mi appaiono
come visioni,
si sciolgono
come neve al sole
e ritornano
nei recessi della
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| Ho atteso a lungo.
Tanto,
troppo silenzio
e soffocante.
Se il tuo sorriso
fosse qui
saprebbe raccontarmi
del passato,
dalle pieghe
delle rughe
saprei distinguere
il dolore,
vedrei
la tua storia
impressa
negli occhi
e ti saprei
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| Tra le dita
un pugno chiuso,
dentro
una foglia malinconica
figlia
del mio tempo,
vuota
del suo vivere
mi cade come velo
senza colpire davvero,
aprendomi.
Ti ricamo
sulle linee della mano,
destino.
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| Linee nello spazio
a volte
si inerpicano
tra sentieri scoscesi
e si intersecano
con i tracciati selvaggi
per poi aggrovigliarsi
tra i rovi.
Sono vere matasse
da srotolare,
tagliare
sarebbe più semplice.
Ma un aquilone
non
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| Un tempo
danzavo per te:
volevo essere bella
per poterti baciare.
Ma ora non più.
E quelle pietre
che ho sempre raccolto
adesso pesano,
hanno la mia anima.
Le riporterò al mare,
sono da restituire
alla corrente.
Sono da
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| Ascolto la pioggia.
Le gocce sull'onda
non fanno rumore
e non rimbalzano,
sono ricami di solletico;
l'acqua si beve i pensieri,
li seduce,
li libera
rimarginati.
Piove
e non smette.
Le foglie si spostano
schive
tra i rami morenti;
il
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| Ha forse un unico volto
la verità?
Genti
si apprestano,
da sempre,
a ricercar il luogo
dove dimora
e il tempo
dove risiede.
Altéra passa,
non degna
di uno sguardo.
Si rintanerà
per farsi pregare.
Solo spicchi di
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| "Io sono l'essenza di una radice.
La mia vita la passo qui
nella terra.
Oggi mi hanno riferito
che l'ultimo baobab sta per morire.
Salirò in superficie."
(Ripensandoci)
Mah,
no
in fondo,
il mondo
lo posso osservare da
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| Grandi città intossicate
tossiscono,
overdose da fumi
e liquami.
Fontane malate
non zampillano più,
assistono impotenti
ai lanci
di tipi sgangherati
come lattine ritorte
che si tuffano
allucinati,
pensando
di essere
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| É attesa
questa sera
di vita
in ripresa.
Una camera d'ospedale,
ridondante
di vuoto.
Intorno
bocche affamate
si aprono
ma non emettono suoni.
Afferro gli istanti
come voli dell'eterno
per respirare
il tuo profumo.
Mostrami
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Tu che mi ascolti Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2010, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: 240 - € 12 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686108
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Clara Gismondi.
| Nessun folletto
girerebbe tra la folla,
è pericoloso.
"Un'idea folle"
direbbe la gente,
pensandolo
un'insignificante esistenza
dell'immaginazione,
un furto della mente,
lo schiaccerebbero
come formica.
I bambini
leggi
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É una vera felina
la mia gatta,
sempre pronta a ghermire
di soppiatto
nuvole e sospiri
liberando gli artigli
per qualche agguato
in grande stile.
Era piccola
quando l'ho trovata
in un angolo,
abbandonata;
un breve grido
smorzato,
leggi
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Non posso catturare
I colori dell'arcobaleno.
Schivi
si perdono
in sfumature,
onde
sciolte al tramonto,
riverbero di luce.
Forse la speranza
abita lì
e com'esso,
appare
e scompare.
La pioggia,
ombrello aperto
al sole,
mi
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| Sono formule
le parole
che mi conducono,
pensieri
da staccar a morsi
per rimirarne la lucentezza
sotto la crosta
di tanto sbraitare.
E si frantumano
i rimorsi,
un gran boato
riempie l'aria,
la percuote.
Disaggregati
vagano
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| Finestre aperte
su cortili interni.
Non si sente più
il vociare di bambini.
É un silenzio che dà fastidio.
Invano
inseguo la tua eco,
un'assenza
che scricchiola
sotto il peso dei ricordi,
affastellati
come carte
ne
leggi
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É una mano
che si plasma
morendo un po'
del suo colore.
Priva di vanità
fissa memorie
sul corpo
ma non se ne appropria.
Consuma l'anima
impressa come creta,
ne smussa gli angoli
con tocco leggero.
Si fa voce
leggi
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| Impolvero la strada
dei miei passi
ormai spenti
avanzando a carponi:
inseguo distanze,
fin oltre le colonne d'Ercole,
per capirne i limiti.
Nessuna storia
da barattare.
E si andrà ancora
a raccoglier sassi,
ad ascoltare
la voce
leggi
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| Vecchia città,
dalle tue pareti
di pietra dura
antiche storie
trasudano dissonanze
che si dissociano
randagie
per cercare altrove
nuove
stanze vuote.
Qui
al porto
si affollano altre genti,
pittori
imprimono tele
imbevendole
dei
leggi
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| La mia gatta
sa danzare l'amore.
Con lo sguardo attonito
attratta
da muse dorate,
si allunga,
sinuosa
come a toccarle,
sincera.
Ma tramontate le stelle,
la sorprendo
sorniona
ad amoreggiare
con il gatto del vicino,
convinta di
leggi
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| Sui campi è neve
turgore severo dell'inverno.
La vita,
non rinnegata
dal di dentro,
indugia,
coperta
da strati di silenzio.
Lento
il fluire dei giorni
assopiti
in questo bianco sonno,
smaltisce
l'ombra nuda
scivolando
sui
leggi
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|
| Alma
che stai,
antro muto,
ascolto
il tuo mutar
come stanca stagione
si appresta
al nuovo,
con stupore,
senza agire.
Alma
che vaghi,
vento di primavera,
aggiusto i capelli
per mostrarmi ancora bella
al tuo passaggio
tra i rami di
leggi
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|
| Amore che vieni
e non si scorda,
corda tesa
al suono
intriso
di sudore.
Cosa sei,
forse l'onda marina?
Rifrangi pensieri
sulla battigia
e ritorni
ad accordar tempesta
per piacerti
nell'applauso finale.
Oppure
silente
e
leggi
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|
| Di stracci
è la memoria.
Risuonano voci,
si avvicendano volti
come tessere distratte
e sparse
da travasare
e intrecciare
in questo anno
strampalato
che non chiede
e non dà.
Stralcio
di un tempo lontano,
risalito,
sotto
leggi
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| L'anima
viva
dispiega
l'esperienza
e ne colma
di infinito
il limite vuoto.
Tal Amore
richiama
altri nati
e l'eternità
si raccoglie
a cercar dimora
in questo tempo finito
che sono io,
che siamo noi.
Ne
leggi
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736 poesie trovate. In questa pagina dal n° 661 al n° 690.
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