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Clara Gismondi
Le 736 poesie di Clara Gismondi
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| Vestali
dal grembo perlaceo
per amore rapite
- ascolto il pianto
ripetuto
del flauto -
placa il respiro,
si smembra in accordi
il silenzio
la riva s'increspa appena
d'ocra è l'anima smarrita
affiora
il soffio d'infinito
leggi
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| È di passi
l'aria ondeggiante
sul fiume
l'orma ricade come orlo
frangia d'abito lungo
a bagnarsi carponi
sul ciglio
ove radici ammettono
presenza.
Freme d'un palpito
si rimira
la mano a toccar l'acqua
fredda
della
leggi
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| Moto e rivoluzione
si schierano
in un'eclissi lunare
Sinistra è l'ombra senza luce
balza agli occhi
cadenzando come fantasma
galleggia
nel confuso
torpore della notte
solitaria caccia
di richiami allo sbando.
Non sento più
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| Ripercorre la spuma
il flutto leggero,
estro d'un anomalo arabesco,
ne sfoggia il bianco puro;
corre verso riva
per rompere la frangia
in fretta
inghiottita da nuova onda.
Nessun vanto.
Esibisce ali leggere
la farfalla;
frenetica
pone
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| Nel sacro ventre giunge
il mondo
senza direzioni
dove inerzia
non appiana l'inquieto
e l'amore giace dormiente.
L'aspra cavità
si scopre nicchia,
vi pongo lo sgomento
di fronte all'errore,
identità e alterità
si
leggi
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| Mastico la tua parola
fino alla scorza
finché l'anima
sedotta
diffonde profumo
stipate le note
s'affinano sullo spartito
le piego come origami
in cerca di musica
La persona ritratta
nelle pause del respiro
si disperde
mi
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Dimmi chi sei
dimmi che ci sei
nelle bambole tra i cuscini
a rispecchiarci
fino all'esasperazione
l'oltre
precipita
nella fessura dell'uscio.
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| Cantore d'antiche spoglie
cosa mi dirai delle pietre
che punteggiano l'universo
frammiste al mare
non godono di privilegi
pesanti fardelli
tratteggiati nelle linee furtive
incavi del tempo
consumano memorie
Remoti luoghi
abitano
leggi
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| Ti strappo il silenzio
per averti condannato
non gridare
non so considerare la vendetta
ti ho lasciato
in questo angolo di mondo
inutile lotta
vedi
la vita di chi soffre
s'emancipa
dal troppo rumore
e copre l'orgoglio
con strati
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| Non è detto
che il travagliato angolo sbeccato
appiani le macchie lasciate lì
da tempo,
Il muro
separa le genti;
il rampicante
affina le sue doti
ma non discende negli inferi.
Non è detto
che le note d'una
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| Io sono il mare e non bramo memoria
di questo tempo confuso.
Risacca degli avi portati alla deriva
rinsecchite icone,
identità dall'onda abbandonate.
Mi dissocio dalla storia
senza un vero passato
apripista
d'altre
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| Compagno
dal cuore corsaro
sottomesso alla vita
vai,
con fiero passo vai,
libero
d'ascoltare il vento.
Il mare
navigato
coglierà spume d'onda
come fiori all'occhiello
d'altri porti
di ragion perduta
la barca che ci
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| Insiemi,
forme analogiche
raccolte
come briciole
nell'universo
ci aggreghiamo,
molecole
dal polo positivo,
ci sgretoliamo,
frettolosi passanti,
senza peso.
L'orma
è volatile come sabbia
non gestisce il passo
ma procede
figlia
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| È un mosaico dark.
Il gioco
si ripete
con tessere mancanti,
scomposto
l'urlo.
Inconsistente
il nero
riceve intatta
l'angoscia del vivere
Informe
spezza i legami,
l'inghiotte il buio,
la parola non si fa voce.
Uomo
da
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Donna
sovrana dell'angolo perduto
in paradiso
spirito del bosco
tra i folletti
ti aggiri nella macchia
in cerca di una vita
che ti assomigli;
sfarfalleggi
sul fiore che t'accoglie,
ricami intrecci
come un ragno con la sua
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| Fiorisce un virgulto
radicato nella roccia,
la brezza lontana
si tinge della sabbia
e del sale.
Giungono con i marinai
racconti di viaggi
il vento
eco ribelle di voci nuove
interpreta note
cantate altrove.
Quale generazione
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Tu che mi ascolti Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2010, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: 240 - € 12 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686108
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Invia un messaggio privato a Clara Gismondi.
Riverbero del meriggio
tacito sonno
sorpreso da un lampo!
Lo spirito
immobile
s'appende al ritmo d'acqua
incessante,
dapprima invade
nefasta
poi s'attenua
gentile.
Nel campo
singulti sincopati,
di pioggia
che
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| Come uccelli appollaiati
su un ramo
alla partenza
e non c'è strada
da percorrere
seguendo un'idea.
I fiori
continueranno a sbocciare
dopo l'inverno;
l'uomo del mio tempo
segnerà il passo degli
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| Mescolando carte dorate
i cammelli
corrompono il destino
solcano deserti
con incedere lento.
Il sibilo del vento
solleva polvere
sospira
suoni lontani
giungono come eco.
I miti passati
immutati
si spingono fino alle oasi,
dalla
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| Porta da sempre in testa
la luna
il cielo empireo
dai pensieri infranti
roccia
il volto che la scolpì.
Mare
vaniloquio danzante
sommerge stelle
e nero
cola
confuso nel sonno
copre i tumulti del cuore.
Fato mal
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| Arrischiando passaggi forzati
e direzioni senza senso,
ferma al punto l'anteprima
a cercar luci ed ombre
a produrre suoni
è l'anima
nel rimirar il portamento
s'appisola in convenevoli
e perde chiarezza
s'appesantisce nei ricordi
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| Scarpe in passerella
alte
quanto basta per non cadere
-tacchi a spillo
in barba all'isteria-
fan sfoggio di sé
incuranti d'una fatica
atavica
le ragazze
trascurano i dettagli
si misurano
si compiacciono
ma non
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| A partire da quando...
l'eco
ripete
...a partire da quando
il vuoto sale in gola
domande
senza risposta,
troppe,
finiscono
come carta straccia,
dimenticate.
A partire da quando...
la vita partecipa
della stasi
e si
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| Del tempo andato
rimangono segni nelle parole
-un piccolo seme
ancorato
rianima la terra-.
Di noi
tra celie e lacrime trattenute
resta qualcosa.
Son i segni dell'esistenza
come pergamena
si srotolano
superando segreti
e
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| Son fanciulle le mani
che abbracciano il morente
nella pietà della sera.
Voce di cantastorie s'alza
a raccontar
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| Annegare nell'onda
a portar via l'onta
è la forza del mare;
il simmetrico ritorno
raccoglie la scia
di navi ammiraglie,
si dirime
il vento amico,
antico
quel girovagare
scioglie nodi,
piega vele
allungate al sole.
Io
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| Quante bandiere
ammainate
nella storia dell'Italia!
Un telo sbiadito
al volante d'un sidecar
prepara il dire
pallido,
impolverato
l'ascolto si rompe,
frammento di bottiglia svuotata.
Affresco
di verità
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| Architettura postmoderna
in cerca di vuoti
in cui stare,
luogo dello spirito:
ricostruire respiri
vere pause
(più dei punti)
affreschi collettivi.
Così l'uomo
soverchia città
strette
anche ai topi,
modellando
leggi
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Verso lacrime d'anima
nel contenitore della vita
ne porto tracce
distillo sospiri
frange
in decantazione
sedimentano i ricordi
come fondi di bottiglia
così io il dolore.
Stare qui
a soppesar affanni
confonde i giorni
la
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| Forse risorto
da una pace estatica
piega le ossa al suo volere
le impacchetta
rende l'anima agli avi
ma non s'arrende,
s' imbelletta
per pudore.
Ora popoli
ascoltano come eco,
in lotta per la libertà.
Trema
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736 poesie trovate. In questa pagina dal n° 361 al n° 390.
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