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Clara Gismondi
Le 736 poesie di Clara Gismondi
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preme alla finestra
un occhio stanco
s'estinguono
nell'angolo
i vuoti tra i rami
intrecci grigio verdi
d'una visuale parziale.
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| Sarà perché nel vuoto ti vedo
non bendar sentenze
e sarà concavo o convesso il tuo percepirmi
a farci incontrare nel mare.
Permanente quel fiato a respirarti
a rintracciar memorie
né vento né immobilità
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| Strappo deserti dai tuoi occhi
non vedi
ne sento il respiro
un soffio
il domani che tarda alla tua porta
appisolato a dorso di luna .
L'attesa,
offuscata da stelle cadenti
copre le ore
marginale è il tuo profilo
dove non
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| Il cuore
asincrono
inoltra istanze
ma le mani non tremano:
questione di pelle.
Non ti vedo
se spegni il senso che ho di te:
nel sapore di salsedine
ci riconosciamo
ad occhi chiusi.
Un evanescente profumo
rimane tra le dita,
il tuo
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| schegge di rosso confondono gli occhi
nella scia mossa da un brivido
la brezza s'arrocca dietro nubi
lasciando che il tempo avanzi sul blu.
A ridosso della scogliera il grido dei gabbiani
attenua lo sciacquettio dell'onda.
Attecchisco in
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| Bolle d'acqua e sapone
in equilibrio
roteano come pianeti in festa
sulla mia testa
pizzica il naso l'aria
immobile
perché duri
libere trasparenze aderiscono
al pari dei sogni
piccole bolle curiose
s'infrangono
(nello
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| Non in una ma in mille epoche...
s'incolla alle cose
e le rimira
affrettarsi nell'anticamera
attraversando corridoi di buio
e di luce.
Il limite disorienta
in questa assenza di principi.
Grave l'aria d'intorno
si compiace
del vento che
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Un volto allenta la presa
foggia peregrina di nomade
per ricomporsi dissiperà ingegno
teso come Ulisse alla sua Itaca
stanco di cercare il limite
di mondi ingannevoli.
Molteplici verità rapiscono l'audacia
la riducono a terra
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| Il gioco d'ombre
muore
alla luce della lampada
la gatta vorrebbe capire
si strofina sul muro
cauta.
Il pulviscolo galleggia
e mi separa dai tuoi occhi
anch'io scruto
ostinata.
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l'apostrofo di te
stacca
e spacca parole
affollando le distanze ...
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| Il volto che vissi cent'anni or sono
giace scolpito nell'argilla
stratificato
maschera della storia
specchio rotto
senza memoria.
Il sedimento corrotto
in una trama scomposta
da nuove vite
sprofonda nell'oblio
mani che dimenticano il
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| Aspetto porti via il pianto del vento
senza una lacrima
la melodia oscura parole
abbatte chimere.
Amo
questo lento risalire dell'onda
nota acuta del cuore in rotta
muti rimpianti vanno a fondo
come un pianoforte che non suona più.
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Premere sulle teste vuote
ricavando sangue
e vendetta
da chi è lupo per scelta
e non per natura
è l'avanzo d'un frutto marcio.
Carcasse di mondi liberi
fuga di cervelli
e l'agnello muore proprio a Pasqua
sgozzato.
Un avanzo
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Arcobaleni
guardano insolenti
negli anfratti
dipanati
sostenuti da scale cromatiche,
note
dal basso all'acuto
premono ridondanti
poi ardiscono salire l'altrove
acquerellato
sfumando nella leggenda tesori
fino a scomparire dietro
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| Barocca la veste
illusoria l'impronta
ferisco il buio
dal sipario di cera ne scarto il velo.
Nessun applauso
il pubblico resta ai margini
senza capire,
di luce
è solo il riflettore
e senza pietà.
Quanto spreco
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| Di ragno
l'arabesco sottile stemperato nell'aria
strofina le foglie
s'appende precario, al vento
cade
al suo venir meno.
Il nido s'allenta
vi giunge il lampo a rischiarar la bruma
rallenta
il respiro della pioggia
richiamo d'una breve
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Tu che mi ascolti Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2010, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: 240 - € 12 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686108
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Invia un messaggio privato a Clara Gismondi.
| Chi sei tu signore
per seguire le mie orme fino alla spiaggia
per lasciare che il mare le porti via
senza inseguirne il ricordo?
Non rubarmi l'anima
ma dipingila d'acquerello
sazia la brama della conchiglia
d'esser nuovamente casa.
Tracce
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| Nella nebbia si contorce il giorno
s'abbrevia
come un a capo
i contorni stringono l'aria
Sospeso
il passo si fa muto
s'arrende la scorza.
Prospettiva
dalle mille linee in fuga
sottrae allo smarrimento
d'un cielo troppo terso
eterno
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| Amore
ho cercato il suo nome
rincorso
per anni
impaziente
contenitore di senso
ho disperso in macchie
l'inchiostro
per dargli un volto
sempre accanto
sempre altro da me.
- Ma ora
emancipo l'amore
mi preparo a incontrarlo
in
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| - Pietre e polvere -
s'erge l'onda
in versi circolari
ingorghi lasciati là
dove si mente
spoglia
sì dirada l'avidità
balenando l'idea del nulla
il vuoto
scarno
rastrella profili deformanti.
Come note
si
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Morir ogni giorno un po'
ai piedi d'un salice piangente
assomigliare all'erba
o al sasso
che sfioran la vita appena
nel mutevole tempo
il fiume sinuoso
s'attarda in queste sponde
perdendo la meta del suo fluire.
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| Lusinga del tempo l'illusionista
tante ore perdute
ad ascoltar le mani
sguardo magnetico
seduce lo spazio
intreccia scambi con il vuoto.
Gli occhi
non più avidi di certezze
tacciono di equilibri
Mai sazie
le mani scivolano
a
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| Tra sbalzi d'umore
e il vuoto
m'affaccio
in bilico
il cielo m'assiste
cangiante
di quel chiarore che cerco.
Preda dell'ignoranza
m'affido a vie tortuose:
si snodano universi paralleli
a rintracciare fulcri lontani
in una danza senza
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| Ombrellifere cangianti
pencolano nel fogliame basso
sul cammino contraffatto
dall'incuria
intrecci di rami adagiati
sfiorano il terreno erboso
impronte che nascono
e muoiono
nel tempo girovago.
Direzioni nascoste
fulcro d'azioni
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| Fors'anche domani,
attesa
che ti fai roccia
protetta dal muschio
in cent'anni
d'un colpo,
sentir affiorare
l'asprezza del reduce
alla battaglia;
con fremito d'ali
che s'alzano solitarie
dopo l'ultimo grido
ripieghi su te
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| La volontà che non ha voce
assicura al mondo
la sua vittima.
Carnefici
carnefici
carnefici
La sorte
agisce su commissione
la morte
clandestina
è un contrattempo.
Insabbiata
defraudata
inquinata
la coscienza
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| Vorrei...
Disegnare il mondo invisibile
vederne gli sforzi
la corda
tesa
ci salto dentro,
interprete improvvisata
sono di strada
con gli acrobati.
Una corsa con il tempo
che s'affretta come i gamberi
all'arrembaggio
e ruba la moneta di
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| Gli sguardi si fanno leggeri
foglie che ciondolano al vento
indicano antri
coperti da confuse tracce
nel folto del bosco
non si è soli.
Prevale la terra
il suo sguardo è di madre.
Ma gli alberi si vestono
al movimento dei
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| Notte.
Dirada
il complesso di strade,
crocevia
dei mondi affollati.
Anche i rumori
sembrano visioni appassite
della fretta giornaliera,
giacciono
negli angoli più bui della mente
a risvegliare deliri.
Nella semplicità dei
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| Una rosa bianca
tatuata
è pudore satinato:
lacera malizie
gocciolanti di rosso
e in mirabile scena
si disfa
languendo
sulla carne offesa.
Povero amore
mai decollato
mi sorprendi
senza profumo
accanto.
Concepisco
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736 poesie trovate. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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