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Sara Brayon
Le 114 poesie di Sara Brayon
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Sei l'autobus che non arriva
l'ultima sigaretta del pacchetto
la connessione a internet che salta
Sei la birra senza apribottiglie
il mal di testa, le tre del pomeriggio
e le suore a piedi- ma non hanno caldo?
E allora lasciati amare
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Dita nervose
percorrono avide
la steppa dorata
della tua fronte
Posso sentirti
sotto le unghie
Protendo il seno
a mani immaginarie:
mi hanno reso intera
in passato, lo sai?
E se ti guardo
tu hai sempre
le forbici in mano,
e io carta nel
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Apro gli occhi
su occhi chiusi,
e dormi.
Sogno i tuoi sogni,
immagino
di essere Io
la malattia
del tuo sonno
l'ossessione
delle tue veglie.
Mondo di frasi sussurrate
in coro,
di silenzi complici,
di mani che si lasciano guidare
dagli occhi
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Odio quelli come me
-immersi nella nebbia
in attesa di uno sguardo-
Odio quelli come te
-ciechi ai richiami
sordi alla
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Le coperte sulla testa
gli occhi sbarrati
le mani contratte
Respiro. E' passato,
era ieri. Son salva.
Un'ancora
chiamata
alba
e la luna
a settembre
ha il tuo viso.
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La testa girata
le palpebre chiuse
a fare l'amore
come due bambini
con la vergogna
del sentirci la pelle
l'illusione totale
di bruciare le stelle
E accanto a me
non la scorderai
e accanto a te
non ti scorderò
ed è
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Sfinita, arrabbiata
le forze incanalate
per usare l'accendino
talmente fottuta
che mi pulsa
il pensare, contenta
che ora te ne vai
che dopo tornerai
Si, lasciami ancora
qui.
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L'aria trema di acqua
e sfuma avanti
e indietro il verde
circonda la storia
Cammini davanti
allungato come le
spighe. La voce sottile
di alga di frusta
Ho paura del campo
senza fine ho paura
delle anime senza
angoli ho paura
e cado e
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Viscerale è qualcosa che ti colpisce alle spalle
rimane in bilico nello stomaco
incapace di andarsene
incapace di arrivare alla gola
e uscire in parole
e se avrò figli li sentirò
nei polmoni, e il tuo bacio
è rimasto
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Oh sì, mi son battuta
con grande vigore: che forza
della natura, un fuoco
dai lunghi capelli castani,
la collera canta i suoi versi
di guerra, lo fa fuori dai denti.
Il vento ora mi teme, la pioggia
si scosta. E non ho ottenuto
gran
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Guardo attraverso
vetri smerigliati
fissando
lo schifo
del sole troppo rosso
e la notte troppo bianca
gela la
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Quale divinità,
presa da sfrenate risa,
ha sputato in questa creta
che sa di zenzero?
Esercito creato
tendente all'immortale
dal sapore agrodolce
che ha lo zenzero
Ferisce mani bianche
che furono d'argilla
per scrivere per
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Merce strana, i miei ricordi,
zavorra e speranza.
Ho la schiena ancora
ferita dai baci- ah,
è tanto tempo
che non
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Sali sull'autobus, ti siedi vicino,
osservi fuori dal finestrino,
ma io ti conosco, mio bel mascherino!
Tu avevi l'acne, io gli occhiali tondi.
"Ciao Paganelli, ti ricordi di me?
Io sono Sara della terza E!"
"Ohi bella Brayon,
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Non basta quest'acqua
salata
a lavare l'impronta
incandescente
delle tue labbra
come aeroplani
Il cielo del mio collo
trapuntato di stelle
disposte ad arte
dalle tue dita
ha paura di mostrarsi
a un sole appassionato
e come una
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Eri appostato
tra i rami
fissando la notte
gli occhi velati
di fame e impazienza
Aveva le ali di seta
aveva tre sogni di miele
che non aveva ancora
scritto sul suo diario
Vi guardate attraverso
millenni di alberi
senza il coraggio
di
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Sara Brayon.
Il mare di notte
è uno stupro ai pensieri
e ti sorprende
con calore umano
Il mare di notte
ha le palpitazioni
non genera onde,
sospira.
Il mare, la notte,
vuol farsi nuotare,
e io a volte, di notte,
mi lascio annegare.
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Stretti in spiaggia
come a un rave party
in cerca di una nuova
pelle modello ebano
Ho una vagina da esposizione
-spelata per l'occasione
per farla entrare
in un bikini striminzito-
Mi accieca la riga bianca
scoperta dal costume
di un biondo
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Ho mangiato
litri e litri
di caramelle gommose
per ritrovare
la tua dolcezza
Ho ottenuto
un diabete melenso
Sentivo un dolore
alla milza, come
se stesse per succedere
qulcosa di nuovo
Ti vedo
in ogni Stratocaster
in tutte le
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Momenti luridi
in cui faresti meglio
a non darmi una pistola
Momenti in cui
non mi giro
alla vista del sangue
Giornate intere di
bile e vecchi fumetti
e morsi alla cieca
Attimi che tagliuzzano
la pelle, odio ciò
che non so
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Questa è la storia di Feto Di Cammello
e del Bambino col Pisello
Feto era una nuvola, la più dolce che ci sia:
si faceva coccolare persino da sua zia,
cambiava i pannolini alle vecchie suore,
nemmeno ai naziskin negava mai un
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Da te ho
ciò che voglio
di meno
le mani bagnate
respiri sconnessi
troncati a metà
Ti ho chiesto
in regalo
a Babbo Natale:
ha mesi di tempo,
vediamo che fa.
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Raccoglimi come
se prendessi
una stella caduta
perversa e palpitante
Mi sento avida di mani
Prodiga di me
e immersa in
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Vivo d'inerzia
coi capelli
spaccati dal sole
e la pelle morta
come le tue
labbra
che non riesco a sentire
Le fate
moribonde
si accasciano
fiorite
quando piove
e vedo
verde.
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Se fumi al buio
a volte
accendi la sigaretta
dal filtro
Insonnia:
malattia insignificante
almeno quanto te
Interrogo il cuscino
per sapere a quanta
amarezza
posso arrivare
ma lui risponde
con stupidi eufemismi
perché non ha mai
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Mi vedo dormire
tra lenzuola rosse
in un cassetto semiaperto
in attesa che mi spuntino
le ali dalle spalle
per scappare
inseguendo
quella falce di luce
Vorrei trovare
il coraggio
di bruciare i miei occhi
assuefatti al buio
e,
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Arrivi come il vento
e mi spogli come un'ombra
mi aggrappo alla tua gola
le volte che mi insegui
vicolo per vicolo
o
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Dicono che
chi nasce tondo
non può morire
quadrato
Voglio diventare
un triangolo scaleno
e assaporare
il piacere
di sentirmi
irregolare.
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Sculture di polvere
ammassate
tra gli alberi caduti
e gente che ha perso
mille occasioni
per alzare la testa
La luce crepuscolare
dà fastidio ai miopi.
Calpesto senza accorgermene
ricordi a cui qualcuno teneva
al punto di
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Siete riusciti a coprirci gli occhi
con carezze a cristalli liquidi
e maschere bulimiche e dorate
Beviamo soddisfatti e panciuti
il vostro cocktail di menzogne
-shakerate, non mescolate-
La verità era vergine,
l'avete violentata
e
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114 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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