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Maria Grazia Vai
Le 701 poesie di Maria Grazia Vai
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Ritrovarti dove il labbro della notte fiorisce
ancora testamenti d’un fuoco mendicante.
Nell’acuto predicare la linea obliqua delle mani,
fin sopra quella fronte pungente che - dissanguando
ogni mia parola, portava doni ai tuoi polsi-
Quel fiato
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Vorrei mi coprisse di rosso
quell’aria che scendendomi il fiato
ti riscrive mano concitata tra le umide
fiaccole degli occhi. E scardinando
-l’indefinito- dagl’infissi robusti dei
tuoi anni, raggiunge il cuore d’ogni
serratura, distruggendo ogni
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| Nasco dove la tua voce impara ad essere
la mano di fuoco che scrivendo
annaspa alla foce d’ogni tormento.
Mormorio di parole che sboccia fin dentro
la gola degli occhi, prima che torni ad abbaiare
sulla ruga più intima della notte.
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Ancora. Accendimi le caviglie
sopra gli sguardi stropicciati
di questi rossi viticci. Accendimi
con un filo di buio, quello che
solo la tua voce sa tossire.
E d’ogni palmo di nettare sfiorami,
con il pizzo lucente dei tuoi bianchi
tizzoni,
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T’inseguo l’ombra sul dorso
dell’aria, tra gli occhi di un
abbraccio che ti guarda da
lontano, come a perdermi
fra le ossa di un pensiero che
mi strugge i polsi e m’allontana
dal tuo nome
ma scrive -senza aprire gli
occhi. Come la
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La vita continua ad abbaiarmi
dove si denuda il sanguinare
della tua assenza, e coprendosi
la bocca con un benda d’acqua
si fa porta che scava l’intimità
agli occhi del silenzio, masticandomi
il candore dei giorni. In questi palmi
nudi
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S’incontrano le parole,
quasi fossero mani di gesso
a lavorare i sorrisi di una stessa stoffa,
tra la credenza di un sogno
e la maniglia gelida di un desiderio
che ha smesso di cucire i nostri occhi,
su un telaio imbrattato di vita
che si scava
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Di un bacio
sono la pelle che si ridà il trucco,
immobile
come l’andirivieni di mani
fra sentimenti e labbra
largheggiando di rosso
col fiato di un desiderio intenso,
dal colore
di zenzero appuntato
alla bocca del cuore
Leggero,
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Sospiri di passaggio. Queste voci
di grondaia che piovono -indossandosi
da sole- Quei viola, che assaggiandomi,
nemmeno più ascolti. Nemmeno il vento.
Eppure, ti avrei confuso col rumore
delle ortensie, fra le conche di un
labbro in
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Frugavi tra i lividi sulle rose nude
nella schiena coperta del mio sorriso.
Avevi soffocato appena il tormento delle
tue mani, ma decidesti di sporcarle
con il suono acerbo delle mie parole
abuliche.
Dicevi che il mio respiro era la luce
nel
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E scavarmi, tra la grandine
e l’acqua della tua carne.
Diventando la brina
che -ricalca sogni nello sguardo più
timido del bicchiere-
Quello che graffiandomi emerge,
lasciando che sia l’intradosso d’una
noia esaltata a fiorirmi nuovi
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Scaglierebbe insieme alla pietra
fattasi parole di sangue, tra i silenzi
-ingiusti delle sue strade, anche lo sguardo
violento dei suoi ausili, rimasti orfani d’una
mano che, solo nella luce del sonno le porge
la sua voce, e l’ascolta.
Mentre
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La pioggia di fine inverno,
quella bocca urlatrice di sogni,
che trema e sanguina, come impazzita,
fin dentro i palmi di un respiro,
nel fondo senza nome d’un veliero
che esplode come un cantico,
tra i solchi impolverati dei mattoni
e il greto
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Chiudimi il cuore. Fermala,
questa neve che scende dal basso delle mani,
e vorrebbe riscrivermi il palato
chiudila, prima che salga le costole
già arrossate, arrampicandosi dove un tempo
anche gli occhi bruciavano
per troppo cielo
Quella
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| Dei prati in tempesta
sei fioritura ai limiti della dolcezza,
il frusciare di un pettirosso
tra gli alberi,
la grandine d’Agosto che nutre
il pungitopo.
Quella che danza sul ciglio del mio abisso
in cerca di una conca
che possa trattenerla,
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| La pietra si fa pioggia
e torna a farsi ghiaccio,
come un glicine di neve
sull’asfalto
Tra i passi
dove tu non passi,
dove lasciasti cadere
l’ultimo sguardo
Nella voragine
di quel dolore
oggi
ho seminato bulbi di giaggiolo
rossi.
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Se tu mi dimentichi Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2011, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: 208 - € 11 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686214
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Le notti del poeta Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2009, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: - € 14.00 Anno: 2010 - ISBN: 978-88-6096-621-6
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Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere
Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.
Pagine: 182 - € 10.00 Anno: 2010 - ISBN: 978-88-95160-26-9
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Invia un messaggio privato a Maria Grazia Vai.
Ci siamo stati come i fili d’erba
che crescevano come noi
sulle vecchie ferite dei campi
E siamo stati innamorati della pioggia
perché i suoi rivoli pulivano
le strade sporche
L’inverno dei miei occhi
ha un cuore che ritorna al suo
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| Potessi
come l’acqua,
come un vento rabbioso,
-sfaldarmi-
essiccando,
penetrandoti il buio
e la neve
e
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Pioggia d’orchidea, nel passo
più sordo del giorno, fiorisce
l’asfalto degli occhi in drappi
di malinconia, e voci di silenzio
E’ rumore dei miei giorni di
neve, di quelli arsi dal gelo,
in cui stelle e papaveri urlavano
-dal fondo di
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Hanno le nocche rosse delle rincorse
e sbattono contro le scritte
di neon e malinconia
questi grani di pioggia che un tempo
ti furono casa e languore,
il giorno in cui rompesti il silenzio
con dentro tutti i miei salvadanai
E’ il vento, che
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E’ in lontananza
che t’ascolto arrivare
Così è la neve
che si sta preparando
a cadere
Così la foglia dai gelsi
che copre il canto dell’airone
in questi cieli
-incerti di Marzo
E come certi dolori,
così è
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Acqua e poi di nuovo il sibilo del vento
Lo sento scivolare sopra i tetti,
dentro i sandali e le rughe
per poi cadere sopra le rotaie
di un viaggio abbandonato
E’ questo andare di nebbia e foglie
quel tintinnio di voce
che arriva a sbiadire gli
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Questo silenzio d’ombre
mi sbadiglia le labbra
e la carne del cuore
E come fiore di pesco
s’infiamma tra le sillabe del vento
E’ spuma di luna
che mi respira addosso.
Ricamo d’organza
che mi disegna onda e risacca
su questo soffitto d’alba
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| La pioggia
sovrappone altra pioggia
alla resa
Poche gocce
ma piangono scenari
d’altri luoghi
Altri
si sfaldano
tra la neve e il silenzio
in questa macchia d’inverno
che torna
dagli occhi al deserto
Ogni sera.
Con solo me, accanto
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E poi ci sono giorni
che s’increspano
laddove gli angoli del cuore
-con uno sguardo-
siedono il vento e l’orizzonte,
mentre le onde del cielo
con l’altra mano afferrano
Ma solo per tenerezza
solleva e abbassa il petto
quel dondolio di
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| Ci appartiene
il rumore del tempo
il pudore della pioggia
e il silenzio di un lamento d’acero
che offusca, senza volerlo
il sole.
Deltaplani di vetro
a disegnare il vento
Mentre l’acqua
ancora indugia
e a gocce -accade-
sulla
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| E’ per te che un tuono indugia
e batte come luce di ginestra,
come falena che non smette di cantare
dal fondo di un giorno senza luna
Luce che ti costeggia i fianchi
perché io possa continuare a stringerti
alle finestre.
E’ in questa
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| C’è sempre vento
e un rumore di passi urlati
che la notte
-inseguendo qualcosa che non esiste-
sbatte contro le persiane della vita
Quel diventare l’attimo
di un sogno
sulle scale di altri passi
in attesa del risveglio
come
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Del tempo che mi attraversa
sei la forma dell’acqua appena accade
la mano che non dice
e del silenzio il vento
che non lo sa e ancora non la muove
Chissà se furono radici
o solamente sassi
quei rami che affioravano dal tuo sorriso
e ancora
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Quasi fosse un rumore di pelle,
una vecchia carezza
sepolta in un pugno di voce,
doloroso come un viaggio senza più passi
nevicasti tra la pioggia e il silenzio
Quello stridermi sul cuore
prima che il cielo diventasse acqua
in un groviglio
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701 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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