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Maria Grazia Vai
Le 701 poesie di Maria Grazia Vai
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| Di questo cielo in salita
sei lo splendore
di un volo in ombra
La curva di un fiore
tra le saline arruffate di un giorno
che -mentre si compie, sfuma-
Senza paura
come un’alba in sottofondo
ai miei movimenti fermi
Perché
nessun
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Accompagnami dove il tempo
come pioggia, cade ad aprire solchi
negli angoli parlanti della nostra distanza,
mentre il dolore inciso su questo fogliame stanco
quasi fosse uno squarcio silenzioso, raggiunge i nostri passi.
E intanto che riempio
le
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Siamo stati lontani
anche senza conoscere la strada
o i suoi marciapiedi
Siamo stati del mare
l’eterna distanza tra i rami e le pietre
L’acqua che torna dai
campi alla luna
Lontani
come solo la neve -o il silenzio-
sanno piovere dalle
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| Chiudile
dentro a silenzi vivi,
le parole.
Le mie pagine scorrono lente
e si fanno stagione soltanto d’inverno
Succedono a tratti
e quasi sempre si piegano prima dell’alba
Intrappolate
come il vento tra gli usignoli
piovono
distratte. Per
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Sono quella che non vuoi.
Un canneto senza fiume,
una pietra di quei giorni
che si adagia nel passare del tuo nulla
La più piccola tra le radici,
lo stipite d’una finestra
dimenticata accesa.
Quel tempo che si muove
fra le stanze e
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E’ in questo commiato d’ali
dove i passi trattengono l’acqua
e tu l’aria che sfocia in parlare
Quel turbinio di labbra, di fiati e senza volto
ch’è sanguinarmi accanto e dentro
senza una meta.
Essermi viaggio, magnificenza e foce
E
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Emerge dal fiato
d’ignare parole
Piegando ogni sillaba,
sciogliendosi tra supplica e pensiero
Di quale tessuto scriveva la tua bocca?
Quanti gradini aveva il tuo ritorno?
Fui l’altra metà d’una poesia sdrucita,
l’irragionevole sbalzo
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| E’ con labbra sottili
che ti penso
Come un bacio
tra i notturni della carne
Senza teli,
come un verso che sfocia
in solitudine
e resta appeso
-dimenticato acceso-
alla lingua del tuo volere
E avanzando parole,
-geme-
ogni mio dire
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| Ho camminato per lunghe ore
sul cornicione gelido della distanza,
quel campo frantumato e inaccessibile
dove anche solo l’accenno breve d’una
tua scorsa, sarebbe bastato a fiorire
fili di sopportazione al -cancro delle mia tela-
E invece hai
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E’ dove manca il cielo
In questo colore immobile
che brucia lontano dal tuo palmo
Un solco privo di respiro
Un chiodo che sbriciola il mio tempo
e soffoca le mani
come un laccio di vento, improvviso e fermo.
Grigia la luna, sull’uscio dell’ultimo
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| La zagara, avrebbe piovuto la neve
E i fiordalisi imbiancato i colori
ai primi passi di novembre.
Lasciasti una carezza sul comò di mamma
E lei -una moneta di gianduia- a sorreggere
l’albero del pruno
Senza rumore, guardasti la tua terra
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| E poi la Senna,
un cinguettar di foglie
E la tua mano
a trapassarmi la malinconia.
Dicevi della pioggia
ed era inverno.
Cantavi la mia forma
ed era il tempo
Un verso di Battisti mi serrava gli occhi
e ancora mi ricorda
quello
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Di un rumore sei l’ascolto
che sveglia la notte e il sangue
L’unico verbo che inchioda
l’argento
alle parole del legno
Il freddo che alimenta l’acqua
e il mio respiro
bruciando, silenzioso
tra le costole e la fronte
d’altri occhi
Sei la
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| Percepirti fin dove sfiora l’erica
Fin oltre l’immobile dire
delle tue braccia di pietra e
tempesta
Nelle mani senza tempo
dove alterno la verità dei fiati
alla mancanza della tua pelle
in luoghi che fluiscono
come le voci
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| Le tue mani, scoprirono
d’ogni sogno
il penultimo verbo
caduto tra il pensiero
più timido
e la segreta prepotenza delle rose.
E mi
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| Scegliesti la forma disubbidiente
di un giorno che sboccia
tra le panchine assolate di novembre
Foglia di antichi cespugli
che piovono di nascosto
e cantano la primavera
già dai filari del primo bacio nei chioschi
innevati
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Se tu mi dimentichi Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2011, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: 208 - € 11 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686214
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Le notti del poeta Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2009, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori
Pagine: - € 14.00 Anno: 2010 - ISBN: 978-88-6096-621-6
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Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere
Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.
Pagine: 182 - € 10.00 Anno: 2010 - ISBN: 978-88-95160-26-9
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Invia un messaggio privato a Maria Grazia Vai.
Scompari dalla terra
ed io con te
mi sciolgo nella pioggia
di queste brulle foglie
e tu con me
a stendere la vita
come ti fossi accanto.
Carezze d’aria.
Quel poter piangere
la tua malinconia
giocando tra le vigne
e il cielo
lo stesso che
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| E ancora torno a dissipare sguardi
fra i miei giovani passi e le tue ore
Dove l’acqua dei giochi si perde
tra le mani che respingendomi, ti attraversano
E come saliva sugli occhi del domani -ci consuma
T’avrei guardato in questo buio d’oltre
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Pareti senza tempo né voce
strappano l’ultima pagina
dagli inverni ancora svegli
dei sentimenti che ho soffocato
negli sguardi rotti delle tue stanze.
Trascinando d’ogni ora - le mani
e gli occhi - fin dove resta gestante
l’uso
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| Sarà quell’aria accesa sopra i vetri
delle tue parole, a regalarmi amore
ai seni di carta delle stagioni.
Nutrirà l’ingenuità -ancora sveglia
sotto le ciglia sudate di quelle storie
vissute negli incomprensibili giardini
di
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Respirami dove la sera trova il coraggio
d’indossare la cute impaziente delle lucciole.
Nell’iride scoperta di quel cancello latitante
dove arrossisce ancora la mia mano, in cerca
dei tuoi occhi viola, come la zolla che salvò
la voce delle
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Come le corse tra i roseti
non troppo distanti
e gli amori autunnali
diventati adulti
ritroverai le vecchie traiettorie
di certe foglie
che ostentavano il cielo
quando ancora le rondini
fiorivano lontano, e la quiete del tempo
nitriva
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Li ricordi i miei occhi?
Cercavano il tempo di uno sguardo
dentro l’intima sofferenza di pozzi
nati svuotati. Laddove -ogni voce
mi appariva una condanna stesa
muta sotto ai petali di un sentimento.
Troppo giovani, per amare.
Di quella
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Del silenzio siamo -la voce-
che restituisce le mani ai seni
della luna.
Quel corpo sconfinato
la cui bocca è un alveo di lingue
innamorate, che cantano il desiderio
negli occhi della sera. Come fossimo
cacao nelle vene di un tramonto.
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Altrove, come il succedere
di una bugia dinnanzi ai diaspri
dell’ultimo grido d’estate.
Oltre le siepi degli occhi,
in questo buio d’argento
che flebile mi ascolta e di
brace mi strazia.
Impervia e silente,
come il cadere della
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E’ una storia dalle sembianze colme
di segrete genesi da riempire, questo
nostro domandarci -il criterio di un futuro
che ritarda il pianto tra le medesime attese
o le più folli scelte, che un giorno ci resero
obbedienza mentre l’amore
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Ora che il tempo non indossa più
maglie troppo strette,
e ci resta il fiato di altre direzioni
tratteggiami tra le fibre del tuo fiato,
perché io possa raggiungere
lo sguardo della tua ferita più grande
Laddove il pozzo
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E’ un viaggio tra le ruvide curve
di giorni ancora da percorrere
questo fiato di cenere e intenti
tra gli spifferi di vecchie canzoni
francesi. Questo gemere di pioggia
che s’acuta fra palmi senza volto
Dove il vento e un sorriso m’arriva
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Accade che il cielo si copre d’un grigio che soffoca,
una tinta vorace che rimbomba sofferente nelle mie stanze
che mi spoglia, e assorbe il mio sudore
nella pioggia che non arriva.
Allora solo l’ombra rarefatta della tua veste,
quasi fosse un
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Notti senza vento,
ricolme d’anni che
non sanno amarti.
Sono l’apparenza del tempo
che non sai inseguire. Il
riflesso di quelle labbra
dove m’hai creduto
inverno.
Dove accadi tra la neve,
-e i giochi, incrociano
le dita.
Quelle stesse
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701 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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