Favola triste di contrabbando,
te la racconta un cantastorie,
che però è un po' distratto
e perde sempre il filo,
filo ch'è di lana e serve a ritrovare
il verso,
tiro diritto senza alcun compromesso,
voglio giocare la mia
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Parli mai al mare?
Se non gli parli,
l'ascolti?
Non quando urla e si corrompe
e picchia forte sugli scogli
o quando l'onde sono giganti
in lotta con i naviganti
Ascoltarlo allora è facile
grida alle stelle la sua forza
racconta di
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Anima azzurra, anima,
anima mia,
così vicina e tanto lontana,
aprimi il sogno,
soffio alla vela,
tuffo ad angelo, giù,
dalla scogliera
Apri le braccia mentre
cadi, voli,
il vento ti protegge,
sorregge,
dona senso e forma
alle
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Il pensiero ripido è disegnato
sull'asfalto,
ti corre incontro su una striscia
bianca
e si dimentica persino
di bussare
Le ali sono sempre cartapesta
e le trecce sono scale appese
al cielo
dipingere la mia solitudine
mi stanca e non
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Volteggiare di gonne,
intorno spire,
e l'avvolgere
di gambe,
lento scivolare di piedi
e muovere cappelli,
luccica di furore
la melodia
Veloci note sulla fisarmonica
e visi
a fronteggiarsi e sfuggire,
ginocchia a carezzare
il petto
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Il mio cappello ha falde
strette,
è un normalissimo
cappello,
eppure pensa d'essere
importante
A volte, come niente,
litiga con le scarpe,
altre,
senza preavviso alcuno,
prende il vento e cerca
di volare
Non tengo, molto, al
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Cerco di scrivere, non riesco,
la mente è in stato confusionale,
quello che gira, che frulla nella testa,
non ha niente d'umano o di razionale.
Concetti sparsi, foglie gialle in un giardino,
che nessuno cura, che non si pulisce.
Godo di
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Le stelle in cielo, nitide
che puoi contarle ad una ad una,
e una luna bambina,
gioca a nascondersi tra i tetti,
in questa notte di generosa follia,
penso alla vita,
alla mia
Da distante qualche rumore
di cui non capisco la natura,
due tizi a
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Magico, languido, malinconico
blues
Quasi una pioggia, un pianto
che accompagna lento la vita,
suono dell'anima che
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Solo,
suoni sospesi tra il mare
e le parole,
ganci per i colori che colano
al sole dell'olio sulle tele
Immobile,
su di una sedia a dondolo,
aspetto che si compia
il gusto delle cose,
che mi raggiunga sull'uscio
della casa,
mentre
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Lento gocciolare di sangue
dal taglio fatto ai polsi,
scende come pioggia sopra il foglio
che piano, di parole si colora
Seduto a farti compagnia,
tu, che se anche non ascolti,
solo vederti mi consola,
mi chiedo,
a chi appartengono le onde
che
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Come mi sento?
Non bene grazie, sono stato meglio!
Le pareti di questo posto
Incombono su cupi pensieri,
difficile incrocio d'esistenze
Qui davanti ad un foglio bianco,
per la prima volta non ho parole
che mi ruotano intorno,
non sento
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L'uomo ha mille facce,
cento nomi,
vive dieci vite,
ha un solo amore
L'uomo stringe i pugni
e le parole,
mastica e digerisce,
vomita sentimenti,
li rapina
Ha, quando è fermo,
un cattivo odore,
che non s'avverte col
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Ho perso le parole!
Saranno scivolate in strada,
o giù dal buco nella tasca
del cappotto
Le ho perse anche quelle che,
distratto,
avevo annodato con la sciarpa,
e quelle che,
sputate su di un foglio,
erano dietro,
nella
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Resta ti prego,
qui,
fermati dentro,
anche se hai finito,
resta annegato,
vinto,
anche da stanco
ma, restami qui,
dentro,
oltre il movimento
Mare, prigioniero delle onde,
fammi sapere che il sesso
non è solo respirarsi
addosso,
il
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Angelo,
capelli di grano,
sceso a posarti sulla bocca,
lieve come rugiada,
"goccia",
che diventa acqua sulle
foglie
Ali a ricoprirmi nudo,
spettro di luce riflessa,
anima mia conducimi
sopra le nuvole,
sul mare
Idolo
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Nikolas Malone.
Gli amanti stanno!
Lui,
a respirare nell'oro sparso
sul cuscino,
lei,
che stringe le sue mani
al seno
Stanno,
aggrovigliati da questo
amore di rapina,
muti nell'eterno
che segue il mescolare
dei liquidi,
in quel silenzio
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Pallida luna,
carezzale le mani,
sfiora di sorrisi i capelli,
rapisci il cielo e portalo
lontano,
via dal giorno e da questo
tempo
Muta la mia natura in
acqua,
giù dai monti fino
al mare,
in desolate sabbie,
orfane di orme e
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Ardito contrastare
di sentimenti,
vincolo asettico delle paure,
tu chi mi raggiungi da distante,
senza dolori ne censura
Amore ti perdona sempre,
anche se resti controvoglia,
ispida siepe, malcontento,
scatenati istinti,
d'umide carni
al
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Che senso hanno le mie
mani,
se non ti possono carezzare,
ed il sentire che non avverte
la tua voce?
E poi, vedere senza vederti
è come vivere nell'inganno,
solo aria in transito nei
polmoni
Sinfonia del sentimento,
archi ed ottoni
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Sparami, ti prego, spara ora,
fallo adesso,
lanciami contro tutto quello che contiene,
l'arma che stringi
in pugno
Io mentre aspetto il primo piombo
rivedo noi fare
l'amore
Ti vedo mentre tendi
il bacino,
come m'avvinci con le gambe,
la
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I miei bilanci tra le stelle
sorrisi persi nella notte buia
ascolta, anche se sembra un'altra lingua
racconta questa inutile farsa
raccogli ancora una bugia
dimmi che sarai
sempre mia
L'aspirazione d'essere aquilone
dentro il vento andare
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Il destino è dipinto sui
sassi,
e le strade dirigono tutte
nel profondo
La stasi è completa,
s'io non respiro mentre cambio
dimensione
Cos'ho d'astratto che trascende
la mia reale comprensione?
La metamorfosi
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Chiedimi il cielo, dai,
te lo voglio dare,
e una scogliera a picco
sul mare
Un caffè ed un tè, al tavolino,
la sciarpa ed il cappotto,
argini al freddo mattino,
e le tue mani, dio come son
fredde
ci penso io, aspetta, te le
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Azzurra luna,
tu
luna di paglia
lascia che piano
si svegli
carezzale di soffio
i piedi
e con il naso spostale
i capelli
E tu cielo che perdi
colore
e lentamente scurisci
falla fluttuare in mar
coi pesci
sirena tra rose e
tulipani
Pensiero
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Sei vicina, dormi,
in questa posizione
innaturale
ti guardo e mi stendo
accanto
Accosto le mie labbra
alle tue, non per un bacio,
ma per rapirti
il respiro
Ti sfiora il mio pensiero
che conosce
ogni angolo di pelle,
sento avvolgermi di
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Raccontami le tue parole,
le fiabe che ascoltavi e di chi
le leggeva
di chi t'ha preso per primo
la mano
e del cuscino su cui soffocare
il pianto
Raccontami dei sogni,
dei rimpianti
del fiume che guardi passare,
dei quadri di
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Ti penso,
oh se ti penso,
in quest'urlo di buio
silenzio
etereo sogno, qui,
accanto
Se t'avvicini, ora,
sai che ti do?
Un po' si questo nuovo
arrossire
ch'era ormai dimenticato,
un sorriso al miele
di tanti fiori,
cinque gocce di
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Perché ti amo,
qual chimica, che alchimia,
infuso magico o anomalia?
Quale sia malessere
che tremore, gonfie le vene
aria ai polmoni
attraversar narici, umori,
odori
Teneri sensi, forti emozioni,
mani modellano
le ginocchia,
il tuo
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Come bere,
è stato come bere
e non capivo,
ingoiavo
Riconoscersi era semplice
gl'attimi volavano rapidi,
convulso attorcigliarsi d'anime
in un sospiro,
un battito
Dentro un momento
e poi fuggire,
improvvisa voglia
rapiscimi,
nel
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