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Elisa Cordovani
Le 107 poesie di Elisa Cordovani
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sotto un cielo gonfio d'ombre
violentarono le mie rose,
fredda pena tra bambole di pezza,
un lastricato di paure
fino ad oggi,
solo cenere perduta
i miei amori
-l'infanzia l'ho ritrovata
al tuo primo vagito
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lo sento il grido di dolore,
per amore ed odio
si tinge di nero
il bianco bagliore
dei marmi silenziosi
-ci vorrebbe una stella
per la speranza,
per pregare a
parole serrate
chi ancora inchioda,
che perda i chiodi.
Lo sento il grido di
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| S'e' perso il pianto
nei ricami incomprensibili
della vita
occhi asciutti per ogni prigione
e follia che sembri tale.
Ogni luce che si spegne
non può tornare
a respirare,
cosa ne sara'
di tutti quei peccati
mai perdonati,
immortalati
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timida nebbia
per far scordare
quanto dolore fa il cuore
quando tutto sembra scomparire.
Silenzio intorno a te
-vorresti parole
di vita
che di dire non mi sento più
Sei lontana amica mia
-lontananza d'anime
lo sfiorire di rose
nel
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| Vorrei essere onda di mare
che eterna si rigenera
rinasce con forza antica
-certi dolori lasciano
bruciare l'anima
sulla Terra
Vorrei essere il vento
che soffia sul mondo,
sul silenzio e sulle grida
-urlo anch'io
non so per cosa o per
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Nei silenzi del cuore
ti porto
istante che vai al cielo
e poi ritorni
chissa' se del mio amore
hai le parole,
se della notte ami
l'attesa e mi cerchi
riflessa sui vetri
o tra le pieghe
di lenzuola scomposte.
A far silenzio c'è' il
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| Fauci d'acqua e pietra
ingoiano i sogni
di questa notte,
ciechi senza un alba
sopra i prati del mare;
il mio terrore sputa impazzito
tanti ricordi racchiusi in preghiere
concitate e quel
pianto di scogli tra le lamiere
come geme tra le luci e i
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| Anch'esse si abbracciano
cieche e mute,
si perdono senza incontrarsi mai,
-smettendo d'amarsi.
Si frantuma il cielo
tra gli artigli dei ricordi,
squarciando nuvole e carne,
svanisce il vento in ritagli di parole
-nessuna ha il sapore
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| ali di cenere
per cieli senza ritorno
come gli amori che
attraversano il nulla
ombre liquide, remote
una sera ormai lontana
quando l'amore appannava i vetri
e c'era un solo cielo
a cui appartenere,
ne ho sprecato l'ultimo sorso;
restavamo
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sola senza piu'
promesse di stelle,
libera dalle nuvole
che si son staccate da orizzonti
e si perdono nella polvere,
labbra lacerate
da solitudini senza volto,
e i miei sorrisi strappi
sulle mani di un padre,
così lontano come
onde perse
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| hanno cantato le foglie
con l'alba nella voce
e musica del vento
che riporta dall'orizzonte
i colori dei tuoi capelli
che carezzano ogni
zolla di terra
dove scalza disegnavi
giochi d'aria.
Hanno cantato le foglie
a vivere l'ultimo silenzio
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| schegge di buio
trafiggono la mia insonnia,
tremante all'odore dei miei incubi
resi avidi da questa notte
che scorda il tempo.
A chinare il capo
non basta a far sparire
quei passi muti
tra corridoi muti;
i brividi per candidi
petali
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Hanno bendato gli angeli
su lacrime intrise d'odio
su parole stropicciate, inesatte
sui tuoi sorrisi.
Tu
senza braccia, gambe
solo sorriso
prigione di letti
catene invisibili
tra i tuoi dolori
e il sole
Hanno bendato gli angeli
sui davanzali
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squarci di cielo
dove le lacrime hanno
il profumo delle mie rose
inchiostro di solitudine per
riscrivere nella polvere
questa poesia andata a male,
viola delle labbra
per un bacio ancora
da dare,
un foglio bianco da tingere
stride il vento
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si abbandona la sera
senza piu' coraggio
sul buio delle colline,
pietre arse ricorderanno
cammini lontani,
piedi sanguineranno ancora
ricordo ragnatele d'ombre
dove prima c'era solo il pianto,
poi silenzi di pendoli e
rubati tutti gli
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perso dove
arrugginiscono sogni, dolori
occhi chiusi perdono memoria
dimenticato dove
avrei voluto contare le stelle,
ubriaca di versi incompleti
resto immobile
tra cammini immaginari,
ma la pelle nuda
non ascolta ragioni e parole,
sono un
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Elisa Cordovani.
rimani alzato
su spasmi di sogno
sempre in bilico su odio e amore,
petto lacrimoso e forte
arreso all'attimo senza
esserne vinto
sfinito nella penombra di me,
senza parole, comprendi
forse la serena nostalgia
della notte che vorrebbe
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é perdono
gettato tra le burrasche
e tristi arcobaleni
-non urlerò
preghiere abortite dal dolore-
è un sogno di silenzio,
nebbia scura a separare
attimi da attimi
oppure a perdere tutto
gli occhi rinchiudono
fragili balli
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sarei stata una rosa
se il sogno non si fosse mai destato
se la notte non si fosse
abbandonata all'ombra delle paure,
una rosa innocente si offriva
al cielo e alle promesse
di un altro domani,
senza temere pioggia
e la disperazione
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ti stringevo la mano
tenebra erano i tuoi anelli e bracciali,
lo sai il dolore può
colorare i giorni,
spostare i confini dove
una scala arriva al nero profumo
di una notte senza luci.
cercavo il pianto negli occhi chiusi,
tenebra era quel
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| ritornano ombre
tutte le parole
strozzate dalle catene del vento,
mentre bimbi intingono
dita nei colori della vita
-io sola li guardo
una danza del silenzio
incombe su ogni passo,
ogni pensiero
ritornano ombre
istanti liquefatti dal
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| ti racconto l'inverno
condanna di rami abbandonati
prati ad attendere
profumo d'erba,
lo sguardo perde
il ghiaccio di tante tempeste
il gelo sull'attesa
e sul giardino che
ci vide insieme.
Tutto quello che
gronda mancanza,
riflette attimi
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la mia carne
resta muta,
sigillata al dolore.
Le pietre,
feriranno di nuovo
il cielo,
l'alba piangera'
altra sofferenza
di donna
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brucia l'incenso
allo sguardo della sofferenza
lungo navate spente e senza fede
le ferite dei chiodi e della vita
lasciano specchi vitrei
dove sono?
sola nei raggi del sole
e nel buio di occhi chiusi
e' meglio la finzione dei pazzi,
attori
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il tuo partire
ha ricordi di spiagge e vento, finisce una noote
-forse è buio
da tanto tempo-
le lacrime saranno
la parola del silenzio
Il tuo partire
-abbandono
o fuga-
essermi vicino
quando l'autunno
gia' ci ha dimenticati,
la
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risuona la parola dell'Autunno
musica di foglie e rami spogli
e il sussurro di gelate sulle zolle
dei miei pensieri
Ti penso e ora
i ricordi danzeranno
tra viali vuoti e banchine
lasciate sole dagli innamorati
Ti ho imprigionato sulle
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Un cielo ha le carezze del buio,
i miei singhiozzi di vetro
feriscono squarci di nubi e anima,
i sogni si dissanguano
d'illusioni e tremiti,
sulla mia mano
il tuo amore denudato;
imploriamo ancora
l'oscurita' di darci
stelle cadenti e
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E' un respiro
questo vento che
abbraccia le colline,
abbraccia noi due
e quello sguardo
vuoto di parole,
il cuore serrato
dal bacio dell'inverno.
E come in sogno
ritorna abbandonata
la mia illusione,
si perde tra la nebbia
tutto quello che
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sono l'eco di pianti lontani
persi tra genti indifferenti,
evapora la nostra speranza,
ricevo solo baci d'oppressione
e catene di carezze
rivestono urli di silenzio.
Rimango sola
e non resterà memoria
del cielo e delle sue promesse,
il
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il mio destino è la sera
che attende la notte,
contare lacrime e luci,
perdere per strada
tutte le nostre bugie
un vento cupo
sfregia i miei pensieri,
sa d'odio questo momento,
lo sguardo perde
la speranza delle ombre
di vedere ancora
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107 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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