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Marco Zuffo
Le 102 poesie di Marco Zuffo
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Usciremo
e non farà mai troppo caldo
ne’ freddo,
passando per l’abbaino,
scivolando allegri dai tetti.
Sull’erba alta del prato
lasciando una morbida e fresca conca,
distingueremo i fiori,
e sarà il nostro gregge di api
a
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Non val la pena neanche allacciarsi le scarpe,
per camminar da soli,
e poi anche in una bella giornata,
si rischia comunque di inciampare.
Non cucino altro che cibi precotti,
e la maggior parte delle volte lo lascio fare agli altri.
Ho comprato
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Attorcigliandosi alla linea di confine,
tra il sogno e il ricordo,
scompare confuso,
nel futuro
incomprensibile al passato presente in cui scrivo.
Scardinerebbe desideri,
sensazioni e pensieri,
saper quel che sarebbe stato giusto,
nel giusto
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Fosse facile,
alcuni pensano poco saggio,
avere il coraggio di perdonare una canaglia,
dire: “ok siamo umani si sbaglia”,
snobbare la taglia o la vendetta,
insomma,
salire in vetta a principi più profondi.
Quasi ammettendo mondi
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Come due aspetti
che non si completano
ma si agognano
e due opposti
discosti che svengono
al pensiero della lontananza.
Come i lembi informi di pensieri profondi.
Così, con due passi leggeri di danza infantile,
sparisce la bile dietro
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Turbinando in toni scuri,
presagi annunciati da scritte sui muri,
seccano i fiori nei campi dorati
e spianano il tempo
e i ricordi passati.
Troppo assenti,
troppe volte,
aprendo le porte a sconfitte pesanti.
Sono fanti bardati di morte
a
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C’è un fiore in collina,
i suoi petali pieni di brina
rammentano un vitreo realismo.
Come un orgasmo
di profumi dal ghiaccio,
scricchiola in braccio al destino,
fragile ostaggio,
gioca col vino,
ride nel sole,
senza rumore.
Dipinge
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Anche sapendo
di finire in un abisso,
rotolando in un vortice
amaro
di gesso;
anche sapendo
quel che resta d’un disastro
dopo un passo scivoloso
sul liscio bordo di labbra di donna;
anche sapendo,
precedendo il tuono e il lampo
nei toni
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Questo umore,
non segue neanche più il tempo,
se ne sta rannicchiato nel letto,
stretto a un cuscino di ricordi.
Ascolta indifferente,
il rumore dei passi,
la pioggia sul tetto,
lo scricchiolio delle assi.
Questo umore
è fumo
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Tra una liana un cordolo e una carreggiata
partono scomposte
si incrociano strade maestre
e spossano sui seni della libidine.
Appollaiati a una vertigine ballonzolano caparbi,
gioiscono e inermi sospettano
fini peggiori.
Sono assi di cuori,
i
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Quanta luce stamane in laguna
e morbide perle di schiuma
sorridono ad onde gelate.
Le barche ormeggiate,
galleggiano quiete nel porto,
e un vecchio dal viso storto,
non bada più a niente.
C'è gente ma il posto è
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Nei sogni degli altri,
rimbalzando i pensieri negli angoli,
si risvegliano in letti lontani,
abbracciati a cuscini umani
sfiorati alle labbra dal tributo alle carezze.
Quando il desiderio,
vivo perché idea,
contrapposto al quotidiano
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E’ una luna di plastica,
incolla pagine d’ombra
a rami d’argilla.
Zampilla birra grigia
da una fessura nascosta,
sposta agitata la tenda
e affossa l’asse della terra.
Arrancano saccenti dalle membra mollicce,
sgozzano cicli solari,
ballando
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Nella stanza dei segreti
c'è uno scrigno senza chiave
a proteggere i misteri
che lo rendono speciale.
E guardar sarebbe niente
il difficile è capire
cosa passa per la mente
di chi non lo vuole aprire.
Cosa cela è un gran
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Grappa e sigarette
rigano dritte
e lasciano solchi,
come le curve strette
di questo fiume.
Appiattiscono i
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Prima o poi succede,
dentro strane situazioni,
di cercare interruttori.
Deviatori d'amori e passioni,
contatti tra fili scoperti,
inerti se sconnessi
ma complesse parti di circuiti meravigliosi,
quando curiosi avvenimenti
tirano in ballo i
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Quando affusolate nella mente,
spingono il colto o il demente,
avvicendando incoerenti brecce,
alle tracce di una pace
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Vive senza la realtà
gioca a calcio con le
bolle esplodono.
Paria,
voci d’aria,
e l’amanita muscaria
scalda
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Planano legnose e goffe,
stridenti col pattume precedente,
segnate da sfiducia,
diffide pallide dal contorno esilarante.
Pitture inconsuete dalle tinte banali,
messaggi subliminali,
conflitti generazionali,
congreghe di pari contro
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Guarda in alto il signore distinto,
porta al braccio un ombrello,
guarda oltre un velo quel sole finto,
e in tasca conserva un coltello.
Strisciando un enorme cartone,
lisciando il sagrato,
si prepara alla pioggia il barbone,
ma la fede l’ha
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Schiene diritte o curve,
annoiate,
segni d ‘estati passate .
Schiene glabre,
pelose o ammalate,
schiene impilate.
Schiene grasse o lisce,
ben formate.
Schiene ben vestite,
curate, o trascurate,
non sempre senza gusto.
Schiene adornate
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Essere un sasso in un bel posto
sembra al giorno d’oggi
un privilegio da invidiare,
non potersi muovere,
o parlare.
Obbedire a leggi di venti,
soli,
geli,
correnti,
essere parte inerte d’un mondo vario,
in fronte a un bel sipario,
scenario
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Par strada vardavo i manifesti elettorali,
le stesse facce che se vede sui giornali
ma nel quartier gente in classe col
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Non fa troppo rumore
quel martellare sul ferro
lontano, disperso,
coperto dal pianto d’un bimbo.
Una nota sorda in
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I suoi occhiali accanto al libro sul tavolino al solito posto,
le sue tende da sole.
I raggi che illuminano il suo
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Esploravano un freddo e sterile
mucchio d'ossa indolenzite,
era gente mite,
umilmente incrociavano dita in ghirlande .
Morivano a grappoli,
come ortaggi imbalsamati su una tela da due soldi,
imbrattavano lettere ingenue,
avvolti nel fumo tenue
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Un monte brullo di rocce silenziose,
dal ventre colmo di lacrime impetuose,
placche tettoniche
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| Scivolavano teste appesantite di noia,
era una scuola stanca.
Neanche a ginnastica sulla panca
si colmava l’insofferenza.
Cosi’ capitava che il piu’ positivo
era il divo del tossico ritrovo.
Faceva nuovo soltanto quel che era piu’
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| Forse l'istante successivo
chi era ancora vivo sentiva fischiare il silenzio.
Torneranno le dieci e venticinque
anche quest'anno.
Sciameranno a reclamare un po' di pace
ma sempre di più si tace
nel turbine dell'altro a cui
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| Nemmeno delle sue rose
si curavano i nipoti vigliacchi,
e girando i tacchi,
serbavano alle erbacce nicchie di terra fresca.
Escano pure i vermi
dai bassifondi di terreni incolti,
e biascicando veleni lividi
rivivano verdi rami di rovi
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102 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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