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Manuela Mori
Le 261 poesie di Manuela Mori
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Grosso topo di fogna,
vivi rintanato
nel buco pieno
del tuo stesso
spregevole pelo.
E spregevole è
la tua specie
nel girone dannato
di chi s'è macchiato
di sangue innocente.
Specie di vigliacco.
Un giorno dopo l'altro
a
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A passetto a passetto,
sopra raggio di luna
sei tornato,
amico andato
senza saluto!
In questa notte
senza rancore,
e senza più amore,
senza più la paura
ti riaccolgo nel cuore.
Sei diventato luce
di tramonto,
e sussurro del
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Movimenti in fallo
fra vasi di cristallo.
Rari tocchi distratti
fra corpi come sassi,
o flosci, da pupazzo
senza senso dell'altro.
Cani in fiuto perenne
di pericolo imminente.
Lame affilate
pronte allo scatto.
Vuoti di vetro
destinati
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| In fondo scuro di bicchiere vòto,
come appiccicata mosca ubriaca.
Senso di colpa appanna il vetro.
Vuote le mani, colme di niente,
posate in grembo, colombe stanche.
Occhi nel vuoto, il più assoluto.
Poi chissà come,
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| E' rabbia che schiuma
da ingiustizia blasfema.
E' rabbia che schiuma
da chiesa schiantata,
lo squarcio da marcio
di coscienza in putrefatto.
Rabbia che brucia come sale
su ferite inferte da trista cricca,
difesa da Giuda della
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Poeta,
quiete dell'urlo,
colore caldo,
nota di blues.
Poeta,
sogno in sostanza,
sensi in essenza,
silenzio in canto.
Uomo solo
fra disprezzo, lazzo e duolo,
Volo alto
sopra un mondo fermo e piatto.
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Troppo rancore ancora,
troppo dolore,
buco nero che inghiotte
oltre la notte.
Fa muta la parola
e muto il cuore.
Dovrai aspettare ancora
nella Cattedrale di Luce
che t'è ora dimora.
Aspettare ancora,
padre,
l'amore di questa
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Cercami.
Nell'odore di pelle in calore.
Nei nascosti cespugli
di pube e d'ascelle.
In punta di lingua,
lama aguzza che taglia,
piuma molle che lene,
cuneo d'acciaio che preme.
Frugando dentro labbra
di bocca e di
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| Gemma di fiore
si schiude al bacio
ed a carezza lunga
d' una lingua di sole.
Gonfia di linfa, langue.
Pulsa calore.
Fila fili secreti
legando il sole
ai solchi umidi
delle socchiuse squame.
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| Com'era pieno il giorno.
Si rinnovava in sé
perpetuamente novo.
S'offriva in grazia e luce
ad un piccolo cuore,
zingaro e vergine
d'ogni adulto sentire.
Dentro al chiuso canestro
ore come diamanti.
Perso nello splendore,
il cuor si
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| Monta silente
la Grande Onda,
sospinta da moto
di corpi celesti,
da intreccio affannoso
di profonde correnti.
E' delta di fiumi schiumanti
saliva e sudore
carezza e dolore.
Alfine travolge,
segnando di graffi.
I flutti si frangono in
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| Copre
specie mostrum di flora
Lividi fiori
calchi di mani oggi piene
di mimose leggere.
E l'indomani?
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| Cosa resta di un gioco da ragazzi
sotto la notte ruffiana.
Resta un fiore
sopra il marchio di folle rediviva
che folle resto, ma rassegnata.
Ho cercato i colori.
E' rosso, come a te si addice.
Come i falò delle puttane nelle strade mute
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| Le donne più donne
indifferenti sono
all'esser donne.
Solo creature
in mondo di creature.
Non le consuma
come d' una froda
peso in più o in meno
del pezzo d' una coda.
Col genere fan sesso,
non più di questo.
Sono le
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| Cercami. Trovami. Prendimi.
Allacciami, d'abbracci
e lacci
alla spalliera d'ogni alcova.
"Amor ch' a nullo amato
amar perdona"
fa lecito e casto
ogni nostr' atto.
Legami, sicché sia libera.
Violami, sicché sia pura
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| Il tuo nudo corpo,
ghiaccio e fuoco nel mio corpo
affilante la lama.
Di
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Manuela Mori.
| Di mirto in fiore
e rose cinta,
al dio d' Amore
fatalmente avvinta,
la Musa Erato,
ispirazione inesaustibile
di dolcezza ineffabile,
verseggiando musica,
vinto ha dura lex fisica.
La gravità,
che al suol l'uman precipita.
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| Ti ricordi?
Di una notte sottratta
ai nostri soliti mondi,
incatenati a moti
unicamente tondi.
Ti ricordi?
Di due sconosciuti
coi sensi in libera uscita,
che un fiuto ruffiano
precipitò in uno strepitoso
Vettriano.
Pochi gesti
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| Lo sguardo è promessa
di stato sublime,
un bacio senza fine...
La pelle sfiorata presente
commosse rispondenze
al fondo della mente.
Il bacio è certezza
di cuori perpendicolari,
e percorsi di vita non dritti
ma paralleli, e di
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| Albeggia.
Chiuso nei miei baci,
i sensi incatenati alla treccia
dei mei umidi ricci, dormi...
...sogni... sogni svelati
dal tuo germoglio
in risveglio.
Vigoroso asparago
in pieno inverno.
Miracolo scaturito
dal tepore della mia
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| Se ci perdessimo
ti porterei nella memoria più fonda
come una ragione di vita,
ti porterei nel cuore
come un proiettile confitto per sempre nelle arterie.
E allora, mille amori ancora
potrebbero arrivare, già sconfitti
prima
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| La notte mi ritrova
esploratrice
dei tuoi abissi.
La bussola sono i sensi,
l'ago fibrillante è
nelle rughe socchiuse del ventre.
M'insinuo negli anfratti
del tenero orecchio,
pertugio di grotta marina
ove alligna,
gustoso muscolo,
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Che bella la voce
del mare...
In mondo sommerso
c'affonda
lo sciacquo dell'onda,
che bacia, ribacia
battuta battigia...
Alfine risucchia,
goloso, in risacca.
Sospinta da cento
violini di vento,
l'azzurra distesa
s'arruffa,
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Il lampo di luce
da luna riflessa
nell'acqua limpida
dei tuoi occhi,
illumina a giorno
gl'inganni del tempo
del nostro scontento.
Ad uno ad uno,
tal goccia che picchia,
bucano il cuore.
Da pioggia di spilli
copiosa zampilla
la linfa
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Una, molteplice e nessuna.
Una e plurima, infinita.
Compongo e riscompongo
le mie svariate tessere,
per essere,
di ciò che fui, parte più pura,
ciò che, di puro, non sono stata
mai.
Ma nell'analisi
della mia mente,
puro ed
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Vomere sei alla mia terra.
Prepari il corso ai fiumi,
violenti e
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| Pendìo di Poggio alle Croci,
dolce poltrona di verde seta,
addormentarsi lì,
sola,
a peso il libro sul cuore,
nel temperato lucore
di una luna intera,
come quella di questa sera.
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| Piangi.
Per me.
Cristalli
liquidi
di sale
tornano
Mare,
e a me,
in senso
puro
di te.
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| Come quando,
in notte di ghiaccio,
fra aghi di pioggia,
fruste di vento,
il cuore solo,
la testa muta,
dal nero assedio
sguscia una luce,
s'apre una porta:
calore buono,
è casa tua.
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| Il sole del mattino nel ferale lucore
tra le marce macerie ricava il cuore
di spogli cristi inchiodati a Favara,
alla gogna, sotto razza padrona avara.
Razza bara in pubblici investimenti,
girati di colpo in privati arricchimenti.
Da quella
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261 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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