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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Manuela Mori
Le 261 poesie di Manuela Mori
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Legna da falò suburbani
per sollazzo di cuori vili.
Spaventapasseri schivati
da piedi borghesi lardosi.
Razza dalla chinata testa,
usa ai resti dell'opulenza.
Ma di dignità intatta e fissa
nei petti nascosti da stracci,
per la
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Nel nero della notte,
fra il nero della faccia
due occhi sono specchio
al sole dell'Africa.
Lama di luce figge
buchi neri a Milano.
Un brivido di febbre
traversa la Piazza.
E' mal d'Africa.
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Quando la mia mediocrità
mi sopraffà
e mi faccio impenetrabile
anche all'aria,
solo dai Poeti
è
la debolezza
contro la mia forza
di non volere più.
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Quest' amore
ha messo la fede al dito
del futuro
vivendo il presente come
se il futuro non fosse,
come se il passato
non fosse mai stato.
Mio Amore.
Fuoco? Tempesta? Uragano?
Andiamoci piano.
E' conoscerti il cuore
come il palmo della
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Risvegliati i piccoli cuori
da equilibristi dei voli,
gabbiani s'affacciano
da cantucci di scoglio.
Sotto l'ala il libro di memorie
dei loro amori.
Una foglia d'acero segna
la pagina dei ponti.
Un fiore di sandalo
quella dei
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I misteri non riescono a dirli le parole.
Perciò non posso dirti, se anche solo ti penso, il
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Amico mio che spasso
sentirti dire distratto:
"L'ho cosata di fretta,
in un'improbabile camera
che sapeva di muffa
e fiato
avvinazzato".
Lei che diceva
"Che bello averti ritrovato"
Tu che pensavi:
" Terribile
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Tradire.
Richiede tributo.
Rimorsi strazianti, torture di fuoco.
Sappiatelo amanti,
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Rami secchi piegati dal verno
i miei ginocchi e gli occhi
vetro appannato riflettente
gente feroce travolgente
chi osa sfidare la corrente.
Dolore d'anni a combustibile
dell'innesco nella solitudine.
Questo mio Golgota esploderà
e
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Cuore spaccato.
Chiudo gli occhi.
Ti vedo.
Nudo e squarciato,
come un cristo conteso
fra il Cielo e la Terra.
T'alzi gonfio,
squilibrato,
come pallone sfuggito
al bambino confuso.
T'alzi alto, ti fermi,
fisso,
come nocciolo bacato
nel
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Sfuggire sempre,
come l'acqua nel cavo,
come il filo di fumo
Del corpo l'orma sulla piuma,
la scia del suo profumo,
l'immagine allo specchio
che mal riflette...
per sfuggire sempre, sempre...
all'aguzza invadenza
della gente.
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No, non uccidermi amor mio!
Come il raggio infiamma le radici.
Come il vomere spacca la zolla.
Come il coltello entra nel cuore.
No, non uccidermi amor mio!
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Ho spellato il cuore
come la serpe a primavera.
Tengo fra le dita
la pelle incartapecorita,
giallastro appanno
al fulgore del gioiello.
La pergamena
è trafitta di paure,
impolverata
di segreti ammuffiti.
Attimi di luce
spiccano in
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Come pesa la mia vita
senza contratti e lancette,
come pesa alla povera gente!
Gente passa genuflessa,
mi guarda e vede
quale felicità feroce
è nel mio essere altrove,
dai suoi schemi polverosi
e dai tracciati di rinnegati
preti
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Addormentarsi
alla proda del cielo,
cogliendo stelle come fiori,
mazzi di luce come fari
sui volti dolci dei miei cari
tornati all'origine.
Sorrisi ritrovati fra sbaffi di nuvole
parole scambiate nel vento fievole,
mentre il cielo trafitto
da
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Le nostre lettere d'amore
facevano un po' ridere
perché quando si ama, siamo esseri folli
un po' poveri diavoli, un po'
angeli trucidi.
Ma oggi, che non so più
scrivere certe lettere, tutte silenzi e urli
oggi sì, sono
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Manuela Mori.
Tempo è venuto che sei andato.
A quella Terra da cui sei nato,
che hai seminato,
sei ritornato.
Dentro la cassa, che già ti fu casa,
come la pancia la prima culla,
che già ti fu il caldo sott' una gonna,
dormi la pace che t'
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Va compatta la schiera nel volo,
penetrando a stento nell'azzurro
supera alfine il muro del tempo.
Ogni tanto precipita un grido
dall'incessante migrazione,
e nessuna parete l'assorbe,
o ripercuote.
Come uccelli in volo siamo,
d'istinto
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Si spinge la mia bocca fino a te e bacio me,
fino a sfinirmi,
fino a ferirmi.
così sfuggente sempre, mio "enfant terrible"
Rilancio attenta,
che il cuore non mi salga sulle labbra.
Nascosto il cuore dietro le parole,
non saprai
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Tanto tersa quest'aria.
Tanto giocondi gli uccelli.
Rame fremono agli spiegati canti.
Luccica l'erba negli steli,
come le lacrime fra le tue ciglia.
Alza la testa dal peso della colpa,
Iddio sorride.
Ciò che resta è giudizio di
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Il mare.
E sopra, ovunque
e uniformemente,
altro mare più giocondo,
per la freccia luminosa degli uccelli,
per le mille voci che arrivano
da misteriose porte socchiuse.
Preparate un nido
al folle uccello in rotta
verso le isole delle
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All'improvviso, le parole non dette, d'amore,
m' investono uscendo dall'armadio
che custodisce te nei tuoi vestiti.
Mentre aspiro quelle stoffe,
dove persiste il tuo odore persiste ed è
la mia seconda pelle,
un pensiero mi blocca- e se
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Chi mi lava è la pioggia,
chi mi pettina è il vento.
I profumi li offre Bosco Cappuccio:
muschio verbena e mirto,
su pelle ora ambrata di Sole,
ora sbiancata da lattea Luna.
Che felicità sovrumana
naufragare nella
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Le poesie più belle
sono scavate
su cuore annientato,
violato, umiliato
deriso e quasi ucciso.
Se il ruggito della tigre,
nell'aorta accoccolata,
si fa miagolio di micio
con la fame saziata,
allora la mano scivola,
arresa,
dal
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Presenza fredda è solitudine
più dell'assenza.
Diglielo tu, mio cuore, che orma
di passione
sotto le coperte, ad aspettare
un cenno, un motto a prova
che la lampada della promessa
sia ancora accesa,
luce dritta dalla pelle al
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Sto a te abbracciata
senza toccarti
e senza respirare,
soffio che plana
potrebbe farti svanire.
Sto a te abbracciata
senza toccarti
e senza favolare,
silenzio d'eco
mi potrebbe svegliare.
Amore, se non fossi
sì fragile
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Dolore, cos'è.
Fisico o morale,
canino aguzzo
a sbrindellare.
Brandelli d'anime ribelli.
Corpi colonizzati
da orde di morbi affamati.
Dolore, perché.
Non esiste un perché,
stolte menti di topi!
che farneticate di scopi,
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E' stato tempo in cui
l'anima mia andava
triste impaurita e sola,
stesa lunga nel corpo
come in una bara.
Ed il mio corpo stava
come l'albero spoglio
a mezzo inverno,
che s'attrista nel cortile
e più non sa
se
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Questa rosa,
Così radiosa,
Così superba,
Così intera
di bellezza
Così fragile
Così trepida,
Così indifesa,
e' il mio cuore
confitto nell'oggi,
senza ritorni,
nè fughe avanti,
in orticelli
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E' tornata, vigliacca,
l'angoscia!
Non c'è dolcezza
di dischiuse labbra
a lenire!
E' tornata, strisciante.
Come serpe fra erba
di capelli, sotto pelle
si fa nido.
Dentro deflagra Sole Nero.
Di pena nutre il giorno,
che immoto, si
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261 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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