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Manuela Mori
Le 261 poesie di Manuela Mori
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Quanto più bello l'amore d'inverno...
La donna più chiusa,
più calda
a gara quasi con la fiamma
che spalmò l'ombra dell'avvinta coppia
su' muri temperati dall'orgasmo...
E più stretta la donna
d'
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Vorrìa far altro ma debbo travagliare,
sudar su carte
ove di me si spande
la miglior parte...
Sorte grama mi consuma,
e intanto l'occhio del cielo,
il grande sole,
ironizza rubizzo il mio sudore...
Tempo sottratto,
ahimè,
alla
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Dall'erba appena colta dalla falce
esala odor che ti stordisce
di somma libertà...
...senti allor
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Sempre m'infonde il tuo pensiero
la volontà che non arretra
in fronte al fato avverso.
Sempre rischiari l'azzurro mio
ottenebrato
quando le mani mi prendi
e te l'accosti al petto
onesto,
intatto
dalle meschinerie di chi
nel genuflesso
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Se non ami l'odore dei salotti di città,
quell'odore di soldi facili
e cucina di chef,
dammi la mano, andiamo...
Se non reggi la vista del cielo presso,
calato negli spazi fra cemento e cemento,
- il cielo immenso affogante
nel suo
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Nel tripudio dell'infuocato mezzogiorno
sempre torno al tuo sorriso ombrato
come l'arsa sete al lìmpio d'acqua
occhieggiante oltre l'arido greto.
E' in quel sorriso il soffio
d' un zeffiro sereno,
frescura
ai roventi meandri del
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San Lorenzo...
Iridescenti parole d'amanti
rompono cieli pregnati dal buio,
e nell'aria in attonito ascolto,
inteneriti occhi colgono
oasi,
precaria quiete
agli adoratori di stelle.
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Evaporar del giorno.
Impera l'ora
più fragile flora,
rosa canina selvaggia.
Vedetta d'agri roveti,
su prati gonfi di fiato d'occidente
freme
agli offuscati azzurri offrendo
timidi orgasmi.
Sola io
non sento.
Muta immobile sorda
nel
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Di questo amore
mi resta
nemmeno poco.
Un nodo,
in gola,
che lega ancora.
Eppoi,
il carnato della notte
sbiancato dai furori...
Tu, terra cielo mare.
Io,
non t' ho potuto,
amore.
Che pena mi fanno gli amanti.
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Essere l'occhio del ciclone,
un fisso, il nulla,
mentre intorno schianta l'emozione,
un
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Covava
nelle mammelle di giovenca mansueta
una stanchezza antica.
Un humus di fatiche e voglie maschie
satolle al desco del suo corpo dolce.
I sudori condivisi con uomini e bestie,
sferzata dal sole,
li rinnovava nei lari lavori, vegliando le
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Ardevano le favole sulla tua bocca,
come la brace nella stufa,
e intanto fuori passava la buriana.
Ricoverata nell'ìncavo del braccio,
al bordo estremo del tuo nido caldo,
t'amo pensavo,
t'amo, ed ogni volta era uno schianto!
Se ti penso
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Non chiedermi la parola che sveli,
della luna perlata
e del sole nella fiammata cute,
il segreto.
La mia voce ne contenta
il riverbero appena,
non più che in tremante impressione
lo ama,
e così, te lo dona.
Chiedi invece
che
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Scricchiolii d'ossa confusi nel coro
mentre planavi su laghi di buio.
Una foglia seccata dal fuoco
dell'eroina.
Lentamente se ne va anche il mio giorno.
Un altro chicco sgranato fra le dita.
Col sangue al massimo il tuo addio,
il mio
in ogni
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Le parole che non ti dissi
d'amore
rimbombano nel cavo dell'armadio
che custodisce te nei tuoi vestiti
Fra quelle stoffe sbandierate al corpo
l'odore resiste e vince l'assenza
respira
m' attira
Un pensiero mi gela
e se stasera per uno
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Non si può dire quanta mestizia
mentre si scivola del giorno
sull'ultima luce.
Restano gli occhi,
i soli,
a contare le stelle spegnersi
ad una
ad una.
Tornerà la luce?
Specchi del buio,
si trepida
ogni sera
l'alba di un giorno
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Manuela Mori.
Si vorrebbe naufragare,
non importa dove.
La bellezza sta nel frangersi lungo
dei pensieri misti all'onde,
nel volto che si fa scoglio,
mentre s'offre, mai sazio, al mare casto di Settembre.
Si vorrebbe smemorare
nel grido di un gabbiano e
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La prima luce dell'alba
a primavera
è il bagliore oltre l'utero caldo.
La duna del ginocchio
ritrova il piccolo battito,
l'affanno notturno affoga
nel chiuso del pugno.
Si rinasce alla luce.
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In cerchio mano nella mano
arroventiamo l'ossa in questa danza muta
senza sosta
scintilliamo le pietre sotto il colpo dei polsi
del piede
Làtrino lunghi i cani al cuore offeso della Terra
E' secca l'acqua che lava la pietra ai morti
e
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All'anima che chiede spazio
a volte basta un fischio,
il fischiettar sommesso che s'alza
dal passante distratto.
Buca l'aria fino alla flora dei pensieri,
giardino dove sei
senza bisogno di chiederti perché.
Ammansisce la fauna dei
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Esser vorrei per te
l'albero squadrato che del ciel regge
felice
il peso...
presente l'ascia
dal passo che la porta
e nella chioma pulsa
tutto quanto il bosco...
Così per te io vorrei
m' altro non ho che fragili appendici
fragili
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Onde sulla battigia,
dita che giocano
sopra un piano senza nome
alzando note gravi
fra le acute dell'aria.
Non regge il cuore.
Onde che srotolando,
frantumate,
prima di tornare antico mare,
perché nel ritorno non inghiottite
il
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Paese d'inverno
t'offri nelle strade vuote.
Paese d'anima
s'offre a strofe poche
che lasciano
stessa scia d' umidi brividi
-
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Il silenzio si spalma stasera
dentro e fuori le mie quattro mura,
una dolce vaghezza s'addensa
dentro e fuori ogni parte di membra,
come perla al granello di sabbia.
Sì mie labbra si stringono strette,
segno a segno al fluire d'un
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Inganno a foglie in agonia
da penuria di sole.
Estrema scintilla del fuoco
che ne infiammò la linfa
nelle avvizzite venature.
Come a dossi di mani in amore
la scintilla dell'ultimo bacio.
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Per le grigie giornate
delle feste obbligate,
ho pepite di luce,
rubate con gioia feroce
dai mercati del mondo.
L'ho predate, rapace,
ai cimiteri giardini
del magico Marocco e
al vento di scirocco
che il Tirreno riscalda nel tocco.
L'ho
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Ascolta.
E' l'arpa d'erba.
Quando la notte cede e un gallo,
muto ancora, è più che mai il suo canto,
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Lacrime e pioggia
su profili di monti
e di visi divisi.
Scendano piano
all'arsa terra
del tuo cuore.
E' il mio Ti amo.
Scende in lacrime
irrorandoti piano.
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Fruscìo di foglio bianco,
ne chiami al cuore attento
di più distinto!
Fruscìo di passi del Tempo,
catturare poterti
fra le righe del foglio bianco!
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All'ombra del tramonto
si spezza vinta
la resistenza al corso
del grande flusso.
E' cuor che levigato
smussa gli acuti.
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261 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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