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♦  Marcella Usai  |
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Massimiliano Zaino
Le 1198 poesie di Massimiliano Zaino
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Veggo di zoccoli l’orme su neve,
folle galoppo che grida pur lagne;
e sento poscia che l’eremo piagne
tra’i ghiacci ostili l’ignoto avvenir.
Ier una truppa partì di cosacchi,
bianchi i destrieri qual neve di steppa.
Odo nell’eco un fucil…leggi…
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Tra l’acre nebbia ch’è benda d’un orbo
vespro d’ottobre, io scorgo le rive,
le rogge e l’erbe e un’ombra che vive
nel glabro campo d’un grano che muor;
e veggo l’aride forme di foglie,
arse pannocchie e tremuli resti...
stoppie che tacciono…leggi…
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Io son la nuvola d'un ciel che limpido
gela; io son fango ed etere e acque
e foco, e traccia d'un germe che tacque
tristo d'atòmo nel letto d'avel;
e son la folgore e vento ed orbo
ghigno beffardo d'un astro che splende...
che muor;…leggi…
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All’aspre e torbide ombre di tomba
laddove ultimo tragge l’asilo
sonno di Morte, leggere qual filo
strette in congrega le Norne sen van;
e gli ossei volti, e gli occhi mortiferi
e i labbri irsuti, gli sguardi feroci
di Notte coprono dianzi alle…leggi…
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Un urlo... muto... Il nuvolo stride,
soffoca l’eco il sacro silenzio...
Un grido... sobrio... La pioggia d’assenzio
ride beffarda... Un singhiozzo! E par
che pianga ‘l cielo... Orrore dell’ora!...
Tremulo e cupo il lugubre spettro
vola del…leggi…
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Spente le foglie e immolate all’autunno
e date a Morte qual vittime sacre
sembrano stelle che ‘l vento alacre
alza e trascina laddove non sa,
forse tra i nembi rapiti da spasmi,
tra ‘l singhiozzante ciel, forse alla Luna;
sembrano ‘l pianto che…leggi…
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L’alba par volto di Morte e deprime
le fresche valli, i colli e l’alture.
L’Iri disperde le luci spergiure
d’un Sol morente che non brilla più.
Mattina e sera, come s’esse fossero
colte in eclissi, si tingon d’oscuro.
La Notte è…leggi…
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Erro pe’i boschi che tacciono in sonno.
Hanno giacigli di ghiaccio, di brina...
dormono calmi in dolce mattina,
posano in quiete nel niveo sopor.
Appesa a un ramo di tremula quercia
giace una ragna tessuta con neve.
Mi sembra un’arpa, campana di…leggi…
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Le corde dell’arpa adorata
il celtico bardo ritocca
un bacio posando alla bocca
del nembo disteso sul cor.
Quest’uomo si duole per pene,
per cure segrete dell’alma,
volando al femmineo suo bene
col canto ferisce la calma.
La Notte sentendolo…leggi…
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Oh sogno inquieto... oh Notte d’affanno...
insana quiete d’agitato spirto...
oh core mio che sull’arido ed irto
pensier taciuto d’incognito Amor
danzi gemendo e pallido come
spettro di vento in bieco furor,
che mi possiate voi tutti cullare
la…leggi…
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Dolce è ‘l membrar della tepida Notte
l’affranta forma, la formida Luna
e più d’un sogno donato alla runa
dell’ansio core, un calmo sospir;
e lieto è ‘l canto che nutresi ancora
d’astri e di nembi, un’ode d’Amor
flebile al…leggi…
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Cos’è una rosa se non fior mellifluo...
se non la molle parvenza allo speglio
d’un cheto e casto pensier, anco meglio,
un folle palpito, un pazzo desir?...
È un seme... un germe... anonimo atòmo,
tacita forma che a terra si…leggi…
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V’era in Lamagna di truce coltello
bruto messere dottor de’ sicari.
V’era una scuola laddove i compari
l’arte seguivan del suo trucidar.
Disse ‘l sovrano dal serico trono:
«Vo’ che una lama del sassone re
colga ‘l bel core senz’altro…leggi…
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Addio e per sempre addio; e sia che colmi
le meste spume del mare tal detto,
tal labbro in pena che piange al tuo aspetto,
che corre ansioso d’Amore a morir.
Tra l’aspre nebbie del molo irrequieto
lì dove un Sole di Luna morìa
scorsi…leggi…
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Bianca la Vilia errava pe’i boschi,
la Luna nera pioveva singulti,
la truce Notte cadeva a sussulti...
Morte soltanto il cielo assordò.
Quell’era spettro di vergin trafitta
ch’errava ignota per cupo dolor.
L’altra una stella... la bella…leggi…
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Pallido e assorto ne’ nembi qual perla
d’orrida Luna, perduto pe’i passi
d’agile vento che piove su’i sassi
l’ultimo pianto che ‘l ciel va a muggir,
s’alza dal lieve sepolcro uno spettro,
scettro di Morte che duolsi alla fonte
ove tra pene... tra…leggi…
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Invia un messaggio privato a Massimiliano Zaino.
Disotto a un palmizio, tra noci di cocco,
tra dolci banane cullate d’aprile
giacevan due preti su un lido in Brasile
che mesti e scontenti sedean a frignar;
ed erano dessi gran padri d’Ausonia,
Tommaso Eo ‘l primo, quell’altro Lambrusco,
e…leggi…
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Un primo passo che tremulo salta,
che cade a terra d’un cheto bambino
corre pell’erbe col piede piccino
dappresso ‘l guardo ch’è del genitor;
e gl’altri bimbi, ricorsi di Vita
e giovin spere, si godon la giostra,
i giuochi e risi... e un…leggi…
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Come se l’agile spiro de’ venti
fosse o abbraccio che i nuvoli fascia,
come se l’ultima fosse che lascia
forma indiscreta di rara beltà;
come profferta pietade combatte
contra le fole d’un truce compare,
come un suo bacio si sperde nel…leggi…
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Sogno dell’anima, di bianco spiro
pegno e reliquia, sìccome la cerula
muore sembianza, o tremul desiro
oppur d’eterno imago tu sei;
e d’ombra appari fiammante qual stella,
Spirito errante, urlante riposo,
e sei Infinito d’un cielo…leggi…
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Sclamo dal muto spirito; e i ciechi
guardi innocenti adduco al tuo collo,
ciglio, mia Musa, d’Amore e non mollo
l’estro del carme che tempro per te.
Spiro dall’alta anima; e gl’imi
pianti che grondano, e ‘l ciglio terso
cantano forse dall’ugola un…leggi…
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Nero è ‘l tuo domino, bianco ‘l tuo volto,
come pensante valchiria su’i marmi
t’appressi, o Luna, regina de’ carmi,
co’i venti e gl’astri nel cielo a danzar.
Danzi i pensieri... i sogni d’Amore,
molli segreti ch’annidano in core,
l’agili…leggi…
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Notte! Tu pasci degl’ermi selvaggi,
degl’astri inquieti, e dell’irrequiete
dune; tu volgi al Nilo e la sete
dell’alba Luna s’attinge da te
onde la secca, la candida gola
di quell’ammasso vagante pe’i nembi
nùtresi d’acque e viscere e…leggi…
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Tra le festose stanze e gl’istinti
d’estro bugiardo, tra teneri amori
e i molli guardi, vestite di fiori
avvolte in larve s’aggiran beltà;
e ‘l flebil sono l’invita alle danze,
e come un bacio schioccato sul seno
ripete i sogni che schiudo,…leggi…
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In pianto un core a Te, Signor de' nembi
baglior sì dolce di limpido Vero,
la mente nostra e laudi e mistero
offre agli altari rapita in dolor.
A te, Signore, qui lividi... inquieti,
esuli ansanti figliuoli d'Adamo,
a Te le preci co'i…leggi…
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Odo d'assorti orizzonti la valle,
e del tramonto conteso dall'ansie
mesto mi pasco affamato; eppur dalle
molli lusinghe m'astengo del cor.
Ma anco solingo per terra raminga,
pegl'ermi asili di covi montani
erro; e vagando m'inquieto ai…leggi…
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Orme di pianto, d'affanni repressi
acque e singhiozzi d'avorio su leve
del suo pianforte e sangue che beve
l'alma esalata coll'ultimo spir
sono le lettere pella sua amata
vedova, e cara fanciulla divisa
da lui per sempre; e per sempre…leggi…
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O lira tu che con flebile voce
le selve e i rivi di tua grazia allieti,
fatal membranza ti mostri e gl'inquieti
spirti dell'alba distendi agli Dei
dormienti ancora su'i ceppi di Norna
che gli alti fati discerne per rune;
e tu arpa molle,…leggi…
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Giannetto del Gobbo, messer di Venigia,
dassenno si fece di cabale esperto
e tanto mirava i profeti che certo
sembravagli ognora dell'orbe 'l crepar.
Con far d'alchimista, con mente di folle
di Francia nomava di nostra Signora
il tetro Michele…leggi…
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Sempre ramingo per incubi tetri
errai; bandito dai sogni beffardi
mesto fuggivo pe’i nembi codardi
di quelle Notti dov’ero; e sognai
ancor e ‘l sogno sveller non potevo
sognando in cielo le morti di stelle.
Sognavo inquieto; e più non si…leggi…
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1198 poesie trovate. In questa pagina dal n° 841 al n° 870.
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