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Omero Sala
Le 519 poesie di Omero Sala
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Ho troppe amicizie provvisorie
e le giornate scorrono tranquille
ma senza vampe,
accompagnate da un ronzìo di noia.
Mi manca lo sguardo tuo distratto
ed il silenzio qualche volta imbarazzante,
mi manca il contatto del tuo gomito leggero
e
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Si sta facendo lentamente sera.
Da dietro l'alto muro del mio brolo
coperto di edera tenace
arriva a tratti chiaro
il suono di un sassofono tenore
che prova un difficile passaggio:
un grappolo di note brevi,
sincopate,
veloci e incerte,
si
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È la prima domenica di luglio.
Questo mio giardino
se ne sta lì inchiodato nel silenzio
di mezzogiorno
a crogiolarsi sotto il sole a picco.
Le nere ombre
degli alberi e dei muri
e quelle degli immobili cespugli
hanno confini
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Io non ricordo più dov'eri, ma non c'eri
quella notte del trentun dicembre
a quella festa affollata e rumorosa
a casa di Francesca.
Sapevo che era inutile cercarti
fra le ragazze dagli occhi scintillanti
e in un incerto slalom
fluttuavo
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Nell'aria intrisa di fetori strani,
un clown sopra i trampoli barcolla
fra palloncini fuggiti dalle mani.
Io incanalato nella fitta folla
e immerso fino al collo fra gli umani
avanzo con la Yashica a tracolla
vedendo solo facce e deretani.
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Mi sussurri all'orecchio
con infinita struggente tenerezza
la tua incapacità di amarmi.
Mi ansimi sul collo
confidandomi inquietudini e paure.
Dici che queste vampe incontrollate
seguite da brividi inattesi
sono segno di incontenibile
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Ventitre ciliegie,
giusto ventitre piccole ciliegie,
miracolose, sorprendenti e lustre,
sono spuntate sopra l'alberello
piantato nel novembre scorso
in fondo al mio giardino.
Ventitre ciliegie che giorno dopo giorno
si sono arrotondate
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Qualche volta
per dirottare altrove i tuoi pensieri,
tento di farti ridere un pochino
con quei piccoli artifici un po' cretini
che fino a ieri avevano efficacia.
Mi guardi strana:
la tua bocca esibisce con impegno
la regolamentare smorfia del
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Hai girato l'angolo,
così,
senza voltarti indietro.
Ed io non ho avuto modo di stupirmi
e nemmeno mi è restato il tempo
di richiamarti indietro,
oppure di arrabbiarmi e protestare.
Non mi sento più, ora,
non mi
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Mi regali un pallido sorriso
ma gli occhi freddi dicono che tu
sei coi pensieri altrove.
Il denso dolore che coltivi
è diventato un'abitudine maligna
che svuota, soffoca e ristagna.
Nulla ti può distogliere da questa
irriducibile
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Era da non sprecare
quella notte d'agosto
sulle dolci colline fiesolane.
Dandoci la mano
per scavalcare siepi e avvallamenti,
andavamo per balze
in cerca di uno spiazzo aperto e buio
da cui guardar le stelle.
Da uno slargo in
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Per riassaggiare il buio
scendo nel parco a notte fonda
e mi aggiro
fra il gigantesco abete e il grande tiglio
che mi nascondono le stelle.
La notte è fresca
e più sottile è l'aria in questo nero.
Più sottili si
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Questo sole d'aprile
è piacevole e dolce davvero,
e languida e mite è l'aria leggera
che spira nel bosco di pioppi
sulle anse del placido Mella.
Vado fra polvere e sassi
e ortiche e rovi arruffati
lungo questi tranquilli
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Stavi seduta sopra il largo davanzale
della finestra chiusa
nel corridoio che porta all'aula magna
in via Trieste diciassette.
Entrava un taglio pulitissimo di sole
a profilarti la schiena
e parevano bianchi i tuoi capelli in controluce.
Del
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Il discorso fluisce leggero
fra inezie e banali insipienze,
ma dentro il pensiero si inciampa.
Ti parlo di mille scemate, ma dentro
rimane compressa la voglia
tenace
di dirti parole diverse
da queste ordinarie,
di dirti quel che meglio si dice
in
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| Prima le mostra fiero la medaglia
poi le farà vedere la ferita
e toltasi la maglia
gliela farà toccare con le dita.
E in men che non si dica
con la fanciulla ingaggerà battaglia.
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Invia un messaggio privato a Omero Sala.
| Vorrei che tu venissi a ingarbugliare
questi perfettissimi equilibri
assoluti e superflui.
Vorrei che tu venissi ad inquietare
le mattine di questa prima primavera
dai colori troppo impertinenti
e a confondere questi lunghi pomeriggi
in cui
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| Non merita di finire in pattumiera
questa pianticella grassa impolverata
- una frailea di due euro e novanta -
dimenticata sul balcone
da tre mesi, o forse quattro, non ricordo,
ancora viva
fra vasi vuoti e canne di bambù.
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| Il poeta è un gran contemplatore
di meriggi, crepuscoli ed aurore.
Canta felice il ciel chiaro e sereno,
va in palla quando c'è l'arcobaleno.
Si inebria sotto il nero firmamento,
col bianco della brina va in fermento.
L'anima sua si
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| Lo confesso:
c'è stato un tempo
in cui credevo che la poesia
potesse farmi aprire
il cuore di una donna
e poi le braccia.
L'espediente sciocco
ha funzionato solo con le sciocche.
A cascare però come un fringuello
in questo
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| Per arrivare trasparente fino a te
attraversando l'aria chiara
che ci separa
e superando chi si affolla intorno,
vorrei essere oggi
la linea tracciata dal mio sguardo.
...
Ecco.
Sono la linea tracciata dal mio sguardo
ora,
e arrivo trasparente
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| Sono esplosi in questi giorni
mille cespugli di forsizia.
Sono fioriti all'improvviso
e ovunque, come a un sol comando,
gialli come il sole che non c'è,
inverosimilmente gialli
come il sole che disegnano i bambini.
Sono scoppiati senza
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| Passi alti nella neve caduta nella notte
per timbrare nette impronte sul percorso
attorno ai calicanti del giardino.
Costruisco così un itinerario nuovo
ascoltando la cadenza soffocata delle suole
e respirando la condensa lieve del mio
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| Sei un miraggio,
un piccolo pensiero consolante
nel silenzio
di certe ore vuote
o nella confusione polverosa
in cui mi immergo per sfangare i giorni.
Del tuo colore bianco
mi riempio gli occhi chiusi.
Si stempera la pena
se penso al tuo pacato
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| Il venditore ambulante di mimose
nel parcheggio del centro commerciale
mi ha teso un ramoscello giallo
con un sospeso gesto titubante.
Poi
leggendomi negli occhi
il soprassalto di chi annaspa e annega,
senza parlare,
ha ritirato imbarazzato la sua
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| Sono fasci di nervi fatti pietra
i pilastri della cattedrale di San Vito
nel castello di Praga,
sono ammassi di fibre, guaine e arterie
fossilizzate nel silenzio.
Sbucano dal grigio pavimento
spinti da un moto di rabbia e di furore.
Hanno
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| Resta ancora un momento.
Io ti annego di parole
anche se non so bene cosa dirti.
Nello sproloquio infinito
cerco di racimolare non so cosa,
forse solo istanti di noi due.
Arraffo il tempo,
questo tempo che ha senso
nel deserto che invece non ne
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| Hai fragili dita delicate
e diafana è la pallida tua pelle
ma coltello spietato è la tua rabbia.
Mi lascio scorticare
aspettando che si plachi questa furia:
dopo l'uragano
e la devastazione folle
non starò a contemplarmi le
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| Filo spinato è stato il tuo silenzio,
il tuo silenzio ostile,
filo spinato e profondissima trincea
e pozzo oscuro,
in cui irremovibile e caparbia
stavi intanata e resistente.
Non ho saputo vedere
altro che questo,
allora.
Non ho saputo
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| Dentro la vita hai scavato il tuo percorso
come un tarlo
rosicchiando i giorni ad uno ad uno
in cerca di inediti sapori.
Ora che ti attende il niente opaco,
freddo e senza odore,
sai che saranno disfatti
i desideri e le speranze,
e si
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519 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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