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Hariseldom
Le 1262 poesie di Hariseldom
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Coltivo uvette nel mio giardino
piccoli grappoli per il mio intestino
sono un signore molto forbito
adoro parlare dal balcone fiorito.
Vengono a trovarmi
i gran ciambellieri
non vengono in armi
quei prodi cavalieri.
Io sono il signore gran
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Case severe lungo le strade
case a tetto di botte
spioventi
a cubo
case dipinte da un pittore fiammingo
case che guardano il mare.
L'imbottita alla finestra
la signora del borgo
figlia e madre di un pescatore
guarda le vele
le vene di onde
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Alla fine vado sempre via
vado sulle strade di mattoni rossi
piegando ad est
e senza voltarmi mai
che di sale non diverrò.
Alla fine lascio sempre una pietra
o un verso
sulla panchina di un parco
tra due macchine di ruggine
e una
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Quanti amori passano sull'Arno
scivolano con le promesse
e con le ombre di Firenze
quanti amori
li vedi specchiati
nelle sere lucide
di zanzare e poeti.
Così le labbra di una donna
che raccoglieva rose
da un carretto di strada
con un
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Leggevamo Sartre per darci un tono
e la sabbia aveva granchi indovini
e buche che arrivavano in Tunisia.
Il cielo aveva plastica trasparente
gabbiani drogati di nostalgia
e le nostre gambe incastrate
in un sottofondo di Chopin.
Eri tu la
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Ahi Cuba
la notte sul Caribe
brulica di insetti
e Pilar ondeggia
mentre Papa dorme
ubriaco di Rum.
Ahi maestro
cosa scrivi oggi
Fidel ha un sigaro
che ammorba
e tu sei ubriaco
sulla tolda.
C'è un Marlin che salta
contro la
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Nell'attimo in cui l'ondeggiare delle barche
disegna barbabietole da zucchero
nel porto di Marsiglia
la donna con la gonna di velluto
fuma mariuana
e mi guarda affondare
nel nudo passo di un gatto.
La prima goccia
sul suo viso
scivola sulle
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Il grande Pescatore
dal culo floscio
pescava nel lago boccaloni,
quelli dalla bocca larga e un po' fresconi.
Or venne un giovane alla spiaggia
e chiese al Pescatore
che esca usasse
per cui
per quanto pescasse
mai prese in vita sua tanti
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Che poi quel ghiaccio nella fontana
e quel ramo che gettammo
a rompere il sottile strato
ed affondare nell'acqua gelata.
Che poi l'amore non esiste
è solo la follia di un mattino
che serve a riscaldare le nostre anime
dalla paura di
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Volano alti i nostri capelli strappati
intrecciano nuvole bigie
e falchi pellegrini li rubano
per portarli ai figli diseredati
di Ebla.
Fiori di vetro bruciato
riflettono occhi di donna
proveniente da NGC 4414
dorate labbra
e sale sui suoi
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Era un uomo fallito
delle sue carte
solo un due di bastoni
dei suoi amori
solo una foto sbiadita
come i suoi capelli
bianchi e sciatti.
Non ricordava il suo nome
il luogo di origine
perso tra una rata insoluta
e un piatto alla
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A volte pesa una divisa
e più ancora pesa una pistola
sopratutto se sei donna
sopratutto.
A volte il cielo si confonde con il mare
e i tuoi capelli mossi
sembrano onde
onde di una tempesta
come diceva tuo padre
già tuo padre.
A
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Leggera era la nebbia
e i suoi capelli erano nebbia
lieve era il suo sorriso di seta
il suo sorriso era seta.
Il velo copriva la sua bocca
e suo fratello era suo custode
schiava di un marito
e di un figlio
di un padre e di un
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C'era una volta un principe
un principe d'animo cortese,
portava alla principessa
una rossa rosa ogni mese.
Non usciva mai dal castello,
dentro tutto era bello,
poi un giorno volle uscire
e vide la povertà a non finire.
Tosto
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Era un giorno freddo
di quelli che vorresti solo dormire
l'acqua delle pozzanghere
il riflesso dei tacchi
e un tram che non si ferma
per colpa di un cieco.
Era un giorno che volevi pensare
che forse la vita
la tua vita è in alto mare
e
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A volte le Terme
hanno fantasmi
spettri evanescenti
tra il bruciore leggere
delle acque albule.
La ragazza prendeva il sole
sul bordo della piscina riservata
mentre Tivoli sonnecchiava
nel primo pomeriggio di un'estate.
Sulle sdraio
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Halloween 2009 Autori Vari
Poesie per Halloween
Pagine: 32 - Anno: 2009
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La ragazza scendeva le scale
con tacchi giganti
e vestito attillato
eppure aveva una laurea in economia
eppure aveva del liceo e di un amore
tanta, tanta nostalgia.
Ma sua madre non aveva lavoro
e suo padre era fuggito con il loro tesoro
pirata
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Caprioli al mare
a brucare la poca erba
tra la sabbia e le conchiglie
ad annusare l'aria
a bagnare intrepidi le zampe
capendo presto
che non possono bere.
Una donna
li fotografa
con la gonna arrotolata
in acqua
per non distrubarli
e
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Il mare era calmo
come un obitorio
dopo l'orario
calmo che nemmeno un gabbiano
nemmeno un pesce a saltare
nulla.
Lei era triste
lacrime di sale
sulle mani
sul petto
sui bottoni d'ottone giallo
di quella camicia
sbiadita.
Un
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E stiamo come gerani sul balcone
a guardare la strada che passa sotto di noi,
a provare a lanciare petali sulle macchine
e sui capelli di una donna dallo sguardo velato.
E questo tempo
di rimproveri e osanne,
di tessitori di promesse
e terroristi
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Storia di un poeta depresso
che scrive le sue opere
seduto sulla tazza del cesso.
Graffi di dolorosi amori
persi per troppe puzze
nel letto.
Alberi, foglie, viali e gabbiani
mancavano solo Biancaneve e i sette nani.
Evitava testi
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Che maledetto albero
di dannazioni eterne
sul bordo del lago delle papere
a gettare gelsi
e promesse d'amori facili.
Che maledetto albero
dove la figlia del fornaio
s'arrampicava
con la gonna larga
e voi a correre sotto quei rami.
Che
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C'è sempre più fila alla cassa numero tre
forse per gli occhi verdi
forse perché è la prima
forse perché sono io che vedo
storie sul bancone
storie che scorrono tra la pasta
e i pelati a basso costo.
Lei ripete
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Scia leggera sulla neve
e cristalli di ghiaccio
s'alzano al cielo
corre sulla neve
la principessa di cristallo
e dipinge ali bianche
sulla roccia.
Che nome hai
principessa di cristallo?
Che filo di luce
filtra dai tuoi occhiali
nei
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Avevamo gli occhi
incollati al cielo
e le bocche a volte
solo per un respiro
si staccavano
negli anni del sorriso
e io che urlavo
"Il potere politico
è sulla canna del fucile".
Pazzo, mi dicevi
pazzo
come il presidente
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Le sue labbra sapevano di datteri
e odorava di latte di cocco
e Londra
Londra sotto la pioggia cantava
mentre le papere del Tamigi
chiocciavano sotto il ponte.
A ripararci come matti
sotto la tua custodia
della racchetta da tennis
mentre
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Io sono un poeta straccione
ho venduto il mio sedere al re del carbone
ho sputato la mia anima
sulle lenzuola stese sul balcone
e raccolto bossoli di mitra
dai denti di un ricco di Reggio Emilia.
Cammino con due buste
piene stracolme di panni
ho
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Di quelle strade sporche di paure
di quelle vetrine vuote e abbandonate
di quegli occhi senza speranza
e vuote menti serve di un padrone isterico
io
faccio volentieri a meno.
Così diceva il poeta
sul bordo del ponte di Pescara
mentre il
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C'è un albero in fondo al corridoio
tante lucine
e una casetta sotto l'albero
con il bue e l'asinello
con un San Giuseppe che ha perso il bastone
e una madonna di gesso scheggiata al ginocchio.
Non c'è mai silenzio davvero
ma
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Ambilibom urla un gatto nella strada
e Ambilibom sorride e strilla come matto
poi raccoglie cocci di vetro
e bottiglie piene di rum e coca cola.
Ambilibom è un uomo con il cappello storto
baffi neri
e ha una moglie grassa e gialla.
Tre
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1262 poesie trovate. In questa pagina dal n° 721 al n° 750.
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