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Gabry Salvatore
Le 191 poesie di Gabry Salvatore
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Su curve di giovane donna
scivolano gocce d'estasi
scorrendo sui dolci fianchi.
Seducenti movenze
legano le sue mani
incantano gli occhi.
Traspira dalla pelle
l'impalpabile desiderio
che trasuda piacere.
E' miele di linfa
Il dolce
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| mi trovo qui,
tra l'infinito mare della mia anima,
la mia bocca sfiora il cielo
e le mie mani toccano gabbiani in volo.
Lì al buio...
sento il respiro del mare,
il sole prosciuga il mio cuore chiaro
che giace tranquillo all'ombra del
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| Non chiedermi perché t'amo
ti risponderei
che non ci sarebbe altro fiore
da annusare sopra le tue radici,
...tra l'andirivieni della mia esistenza
ti osservo,
nella caparbietà dai forza
alle tue decisioni...
...scrosciante
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| Abbracciami
solo per una volta
il calore sbrinerà il mio freddo cuore.
Sepolcro per le mie pene sarà il tuo petto.
Afferrami
come foglia cadente mi staccherò
dall'albero della vita
la sofferenza mi
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| corre tra i fili del web
statica energia
casuali parole
scritte a caso
a volte per gioco
dinanzi ad un tavolo
connesso
navigando
come un naufrago
approdare
in isole deserte
inespresse solitudini
illusorie sensazioni
password
emozionano e
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| immortale sarà l'amore
seppellito per sempre
come ghiaccio tritato
vene bloccate
da un sangue
che non scorre
insignificanti ricordi
cedono il posto
a nude realtà
calpesto l'erba
del mio giardino
taglio rami secchi
che
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| Sete di consumismo
disseta bocche arse da raggi
d' ipocrisia.
S'ignora la ragione
vacuo parlare cancella il coraggio
dissolto in amarezze.
Senza più norme
nella normalità si ricerca l'effimero,
l'equipararsi
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| Freddi, gelidi treni,
in partenza per Leningrado.
Attendo con fede l'attimo in cui
toccherà a me.
Capelli avvolti in un pezzo di stoffa
abiti smunti e sofferti,
sguardo assente,
foto ricordo e nulla più,
le cose che amo le ho
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| Si narra la storia d'un isola incantata
d'un verde smeraldo che giace tranquilla
nel mondo fatato ove non v'è confine
tra realtà e fantasia e tutto svanisce
in mera utopia.
Folletto di verde, s'invola nei cieli
sentendo lo spazio
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| La morte incombe
e senza più voce arriva veloce
a sciogliere i lacci che legan la vita
non sempre viva a volte cattiva.
Odor di viole e campi di grano
scorron veloci i lenti ricordi
passan davanti assaporando la fine
la macchina spegne la
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| Viaggiator senza meta
un bivio mi chiude
la strada maestra
scoscesa in salita
ombrosa ed ambigua.
Il dubbio m'assale
la mente prevale
In veloci soluzioni.
Rimasi a guardare
con occhi nuovi
la meno percorsa
d'un rosso corallo
liscia come la
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Seduta su uno scoglio,
guardo il mare,
cerchi concentrici
s'allargano sempre più
fino a scomparire.
Nelle acque chete
in giorni che levigano la vita
gli attimi si sovrappongono.
Come quei cerchi
stati d'animo generano
emozioni
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Ingentiliscimi
rafforza i miei contorni
con abili mani
scultore di creta.
Modella
i grezzi tratti
della mia mente
arrotonda
le emozioni
rivelando
i pensieri più intimi.
Scultore d'anime
e di pensieri infiniti
che
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| Corrode nel silenzio
rompe l'aria ferma
l'angoscia
sottrae alla pena
l'afflitta sentenza.
Pugno nello stomaco
per colui che sa
di avere colpa.
Per un reato commesso
sdrucciola la speranza
di assoluta assoluzione.
Scivola la coscienza
nei
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| Nel grembo di mura materne,
nacqui,
terra che raccogliesti
i natali
di gesta e prestigi.
Terra di case
accostate
in vicoli d'ombra
Di storia d'eroi,
di antichi romani
che curan la peste.
Nei sentieri del tempo
si rifà memoria
di
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| Il ricordo di una casetta
rossa e blu mi sovviene
alla mente.
La neve cadeva
avvolgeva tutto
in silenzio.
Uno era il suono
che rompeva l'aria fredda
del vento del nord
era l'aria del Natale,
ormai vicina.
Elfi e folletti che
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Halloween 2009 Autori Vari
Poesie per Halloween
Pagine: 32 - Anno: 2009
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Gabry Salvatore.
| Un bue a riscaldar
la capanna c'era già.
Pastori viandanti
che offrono doni
casette di cartapesta
con tetti scoscesi
farina per neve
monti di sughero
prati di muschio
pozze di latta stagnola.
Angeli dalle ali dorate
segnano la via
e
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Come un uragano
prendi il mio cuore,
quando lasci
che le tue labbra
sfiorino le mie.
Quando le mani
accarezzano il mio viso
ed io
m'abbandono a te.
I tuoi capelli
profumo della notte,
la tua bocca
dolcezza delle illusioni,
i tuoi occhi
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Brillan le luci
presto è Natale
coro di angeli
a sussurrar
il divino splendor
che entra nei cuor.
Vetrine addobbate
regali sonanti
tutti pronti
per cene e spumanti.
Ma una è la storia
del povero ricco
che niente possiede
solo
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| Alcuno
ha protetto me
come mi proteggi tu.
Alcuno
ha pensato a me
come il mio Signore.
Alcuno mai
mi separerà da te.
Alcuno
ha guardato me
con gli occhi
nuovi di albe serene.
Alcuno
avrebbe detto si
alla tua
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| Furiosa follia,
s'accende nella notte,
sulle strisce della mezzeria.
Sigarette mai spente
musica assordante
rimbomba le tempie
stordisce la mente.
Finestrini aperti
respirando la vita
Sull'asfalto fumoso
sogni da bambini
ancora da
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| Fruscio d'ippocastani
per i gelidi viali.
La città sembra che dorma
tutto grigio senza forma
brilla triste il marciapiede
che l'inverno già prevede.
Poca gente a calpicciar
quelle foglie morte già
come ombre frettolose
se
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Come volo di gabbiani,
polvere di desideri di libertà
svolazzano.
Tra le sbarre d'una cella,
quel gabbiano dalle ali tarpate
finisce il suo volo.
Volto rigato, ulula all'innocenza,
come canto alla luna
e il ricordo di
putridi
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| Lascio che le ore scorrano veloci
e cancellino le ferite,
che le parole non dette cadano lente.
Lascio che le gioie e i dolori
di un tempo che fu, una spina nel fianco
che piega le membra stanche
di un trascorso durato anche troppo.
Lascio la
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Cattiva insonnia,
che vieni di notte
di menti assonnate
che si destano
con il gallo che canta.
L'odore del muschio ingiallito,
e del vino
portato dal vento
che soffia e allontana
le ombre notturne.
Rumori vari,
rompono il suono
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Di terra e di fango fu plasmato,
nel giardino verde e incantato,
tutto gli fu donato.
Una costola gli donò,
ma ella all'albero lo guidò.
Quand'ecco la serpe cattiva
udir quella sciagura
e nella notte oscura serbar tale
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| Vitrei riflessi,
trasparivan dagli occhi rugosi,
solchi stanchi, riconducevan,
ai tristi rientri,
fatalmente compromessi
dagli oscuri segreti.
Guardo le cicatrici
e i seni marmorei
irrigiditi dal dolore.
Chi sei tu donna?
Non ti
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Piove, ininterrottamente,
cadenzando, come il tichettio di un orologio
che segna gli attimi trascorsi,
nel cielo plumbeo di novembre,
sulle fragili fronde degli alberi
spogli e derubati della loro essenza.
Sui terreni aridi e assetati,
come la tua
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E' notte, nei vicoli di quartiere
l'accidia s'accende di lacrime di fuoco
negli angoli della mente infame overdose
ossessiona giovani vite.
E' notte, negli spigoli grigi delle strade deserte,
l'ignominia dell'uomo
offende la dignità di
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| Luna d'argento, splendi sovrana
come faro nella notte, testimone di oltraggi,
impallidita dalle nefandezze umane.
Spicchio di cielo, ispiratrice dei poeti,
guardiana delle anime in pena
rischiari i passi del viandante solitario.
Tu che illuminasti
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191 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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